Traccia 3: Il migrante
Virgilio, veneziano doc pieno d’orgoglio, manteneva alta la fama della sua città trasportando per i canali i turisti al canto di “Mi son el gondolier, che in gondola te ninoa,
se el remo in forcòla sigòa, coverze el scioco dei basi”
Ma quando Venezia venne sommersa dalle acque a causa dello scioglimento dei ghiacciai, lui, col cuore infranto, aveva abbandonato la sua amata città per trasferirsi a Milano, assieme alla moglie Vincenza. Anche qui le acque avevano invaso la città e l’unico modo per spostarsi erano le barche. Virgilio aveva colto l’occasione per rimettersi in attività e ripreso a trasportare, orgoglioso della sua tradizione, clienti e turisti provenienti da tutte le parti del mondo. Era una attrazione vedere la piazza del Duomo alla stregua della famosa Piazza San Marco. Ma il livello delle acque, dopo un periodo di immobilità, avevano ripreso il loro inesorabile rialzarsi, tanto che si era resa obbligatoria l’evacuazione della città. Il giorno in cui fu lanciato l’allarme, la moglie Vincenza, stanca di vivere in apprensione e in compagnia delle odiate spigole che il marito coltivava nella tromba delle scale allagate, lo aveva abbandonato scappando con un altro uomo. Virgilio, sconsolato, si era messo a vagare con la sua gondola tra le pianure allagate per cercare un nuovo posto dove vivere. Le colline della bergamasca gli erano parse il posto ideale. Ma dopo tanto remare, tutte le speranze erano svanite nel vedere centinaia di gondole che già avevano saturato il servizio, messo su da una comunità cinese che aveva anche scopiazzato le storiche barche veneziane. Però lui non aveva demorso e si era messo in gioco ugualmente, fino a quando era finito a fare il contrabbandiere di alcolici per i problemi economici. Il dispiacere più grande lo prese quando vide la sua amata Vincenza prendere il sole in bikini sopra un vistoso motoscafo ormeggiato, di proprietà di un trafficante. Lei aveva fatto finta di nulla e continuato a gustarsi il suo drink.
Da quel giorno Virgilio era diventato cattivo, egoista, violento, avido di denaro. Aveva messo da parte il suo animo buono e si era dato al crimine, convinto che essere stati buoni non gli aveva procurato niente. E dopo essersi fatto molti nemici, era finito per essere braccato dalla mala cinese e costretto a fuggire, a colpi di remo, per mare aperto, verso sud.
***
Il mare, che per tutta la notte era stato piatto, prese a incresparsi alle prime luci dell’alba. Virgilio si svegliò dal sonno dopo la fatica fatta durante la fuga. Si mise in piedi e posò le mani sul remo. Non aveva idea dove fosse finito, dato che il vento di maestrale lo aveva sospinto durante la notte. Attorno a lui vi era solo acqua: “Povero me!” pensò preoccupato. Poi gettò l’occhio sulle provviste che era riuscito a portare con sé nella fuga. Acqua ne aveva a sufficienza per giorni, bresaola e salsicce per una settimana. Nella lista vi era una pagnotta di farina di castagna, un fiasco da cinque litri di vino bianco e alcune bottiglie di grappa non consegnata al ricettatore di turno.
Sollevò il remo e decise che la direzione da prendere fosse verso il sole nascente; pensando che prima o poi avrebbe intravisto le coste toscane. Prese a spingere con vigore la gondola che scivolò dolcemente sulla superficie del mare.
Attento a ciò che gli si parava davanti e che cercava di schivare, notò tra detriti galleggianti di ogni genere, qualcosa che appariva come un grande pezzo di lamiera. Rallentò l’andatura e accostò.
Era un cartello autostradale indicante la direzione per Firenze: la costa non doveva essere lontana, pensò. E a guardare bene in lontananza si cominciavano a intravedere alcuni spuntoni di roccia a fior d’acqua. Cercando di non finirci sopra, e attirato dalla sagoma ignota lì poco distante, si spinse verso di essa. “Ma guarda un po’ che sorpresa! Cosa fai appesa lì?” esclamò Virgilio sorpreso.
“Cosa che vuoi che stia facendo? Non lo vedi da te? Faccio il primo bagno del mattino!” rispose acida Vincenza.
“Ah! Ecco. Ma non vedo il tavolino dell’aperitivo! Il tuo amico non te lo ha ancora portato? ”
“Non fare il cretino” rispose lei, mentre cercava di tenersi stretta al pennone della barca che stava parecchi metri sott’acqua e pareva adagiata, mezzo fracassata, su una costruzione in pietra. Virgilio prese a ridersela di gusto: “Cosa facevate di bello invece di guardare dove stavate finendo?”
“Non lo ricordo, era notte fonda, forse trombavo. Che ti frega?” rispose lei, “Se ti accosti salgo da te, che non ce la faccio più a stare qui”.
“Sono fuori servizio!” disse beffardo Virgilio, “Il tuoi amici dove stanno?” aggiunse.
“Quegli stronzi! Mi hanno lasciata qui perché il gommone di salvataggio era per sei e per me non c’era posto!” rispose la donna furiosa.
“Sai che ti dico? Dovrai aspettare il prossimo traghetto, io ho da fare altro. Nel mentre goditi il mare. Ti saluto” disse Virgilio spostandosi di qualche metro da lei.
La donna, vedendo il marito allontanarsi si mise a urlare disperata: “Virgilio, ti prego. Non mi lasciare qui, io ti amo ancora, perdonami, possiamo ricominciare”.
“Dopo che mi hai fatto becco e mi hai lasciato solo come un cane?” rispose a tono l’uomo che prese a ragionare tra sé: “Se la riprendo con me non starò solo ma di certo, mi toccherà mangiare pesce crudo, perché lei si farà fuori pane bresaola e vino, dato che odia il pesce”.
Vincenza vide il marito titubante, pensò di averlo convinto e si mise in acqua. A bracciate si spinse verso la gondola ferma. Ma Virgilio volle fare il duro; quando lei era quasi arrivata e già metteva le mani sul bordo del legno, si allontanò dando un colpo di remo.
“Che fai?” urlò la donna.
“Scusami cara, ma c'è il vento che spinge: non siamo mica nelle acque calme di Venezia! Dai, che ci sei, nuota ancora!” disse con gusto.
E lei continuò a nuotare e lui a spostarsi, fino a quando lei apparve esausta. Allora Virgilio fermò il crudele gioco messo su per farle pagare il male ricevuto e attese che lei lo raggiungesse.
Ma dal fondo del mare una strana creatura, simile a un enorme serpente prese a ingoiare la donna partendo dai suoi piedi: era un enorme pesce siluro ex abitante del Po.
Virgilio rimase di stucco, quasi divertito nel vedere la donna, occhi sbarrati, scomparire dentro le fauci del pesce emettendo l’ultimo ghigno verso di lui: cojon.
“Dovevi avere molta fame” esclamò l’uomo nel vederlo sparire sott’acqua tutto soddisfatto per avergli evitato di sbagliare. In fin dei conti era stato meglio così. In cuor suo non l’avrebbe mai perdonata e aveva salvato le provviste. Ma queste sarebbero finite lo stesso nel giro di qualche giorno.
La terra ferma non apparve all’orizzonte e lui, disperato senza acqua e cibo, si gettò sull’alcool.
Per la sbronza presa dormì per giorni sino a quando si svegliò e aprì gli occhi: la gondola viaggiava spedita trainata da un grosso natante. Ancora stordito cercò di rendersi conto guardando di fronte a lui. Con grande felicità vide una piccola isola a poca distanza dove il natante stava dirigendosi. Arrivati al molo di tavole precarie, vide una decina di persone in attesa che lo aiutarono a sbarcare dalla gondola. Tutti apparvero premurosi e si prestarono a sincerarsi delle sue condizioni di salute. Virgilio chiese dell’acqua ma qualcuno gli offrì persino dello champagne, dei crostini di vitello tonnato, assaggi vari di carne, formaggi e per finire il dolce. Virgilio divorò tutto avidamente. Poi i soccorritori lo portarono in quella che sarebbe stata la sua residenza dove avrebbe potuto rimettersi dalla fatica. Virgilio dormì e mangiò per diversi giorni, accudito dalle amorevoli cure dei residenti. Ristabilitosi in forze, la decina di residenti, tutti sulla sessantina, gli chiesero di lui.
Lui descrisse la vita da gondoliere tralasciando il drastico cambiamento che lo aveva portato a fare il malavitoso. I residenti si commossero alla sua storia e lo consolarono dicendogli che qui da loro sarebbe stato bene. Lo invitarono a fare un giro nella parte rimasta fuori dalle acque, un gruppo di lussuose ville unite da strade asfaltate e ben curate nel verde, dove stavano parcheggiate lussuose auto, tra cui una Ferrari F80 e una Lamborghini Urus. Gli fecero visitare ogni dimora e ogni angolo del borgo. Poi, uno di loro, un certo Pierluigi, gli disse che tutto quello che vedeva era a sua disposizione, in quanto tutto era messo in condivisione. Virgilio non credette da subito a quello che gli si prospettava. Poi si rese conto che a differenza di loro lui era giovane. Pensò che loro, oramai in età avanzata, non avessero più interesse verso le cose di loro proprietà. Lui poteva essere il loro figlio a cui lasciare ogni avere. In fin dei conti, gli si chiedeva solo di accettare le regole della condivisione della comunità, e lui, niente aveva da condividere. Accettò così le regole e mise da parte ogni dubbio dandosi alla pazza gioia per giorni. Usò a suo piacimento le auto per passare il tempo e usufruì del servizio mensa a colazione, pranzo e cena, inclusi i vari aperitivi a metà mattina e al pomeriggio. Tutto sembrava essere un paradiso in quel che rimaneva dell’isola di Montecristo.
Dopo due mesi, Pierluigi e gli altri si riunirono segretamente e tra di loro vi fu una accesa discussione. I coniugi Von Der Lyner ribadivano che fosse il momento per applicare la regola della condivisione. Invece Federico della Gardesca e la moglie Laura Francia Souvignon non ci stavano:
“Sono tre mesi che raccolgo mutande in giro e mi tocca lavare i vostri cessi.. io che non ne ho toccato uno neanche col sedere..” disse altera la donna.
“E io cosa dovrei dire? Tu fai i cessi e a me tocca cucinare per tutti! Io che venivo servita da sette persone, una per ogni portata” ribatté l’altra.
“Ah sì! A me invece tocca lucidare le auto e spazzare le strade da quando Massur il filippino è scappato da sotto il nostro naso prendendo il largo! E l’uso della lavanderia? Ne vogliamo parlare?” disse un altro.
“Se tua moglie non avesse avuto la pretesa del servizietto in camera per le sue esigenze sessuali, quello non sarebbe scappato!” rilanciò l’altro.
Pierluigi cercò di riportare la calma: “Signori, vi prego. Non mi sembra il modo di discutere tra gentiluomini. Mi sembrano giuste le vostre lamentele, ma io propongo di aspettare ancora una settimana, in modo da far aumentare le ore di condivisione”.
“Ancora? A me risultano ben diecimila ore totalizzate dal gondoliere” esclamò la signora Von der Lyner, “Ho fatto i conti di quanta benzina ha consumato usando la mia Ferrari, il costo di noleggio, il costo del vitello tonnato che divora da giorni!”
“Anche io ho fatto bene i conti” sbottò Laura Francia, “ Due mesi di pernottamento nella mia suite fronte mare.. lì! Di fronte alla isola del giglio. Sapete quanti soldi commutate in ore sono? Almeno cinquemila”.
"Ma di quale isola parli!” Sbottò qualcuno, “Da quando è finita in fondo al mare e non fa parte del panorama. Dovresti scendere con le pretese, cara mia!” Pierluigi alla fine riuscì a convincerli affinché si arrivasse a un monte di ore che non superassero le trentamila.
Finita la settimana, Virgilio si alzò comodamente a tarda mattinata. Andò alla cabina armadio per prendere quello che sembrava appropriato per la giornata di sole: pantaloni di fresco lino e camicia a fiori. Ma fece la sorpresa di non trovare nulla. Tutti gli abiti, le camice, golfini, pure le calzature erano sparite. Persino i Rolex e la serie di occhiali da sole per girare con l’auto decapottata.
Andò a cercare tra le stanze qualcosa da mettersi per non stare in mutande. Nella lavanderia, posati su di una cassettiera, vide piegati con cura degli indumenti.
Li indossò con molto scetticismo, gli parevano una divisa da lavoro. Imbarazzato, si diresse verso dove stava parcheggiata la Ferrari, che lasciava sempre aperta con le chiavi già sul blocchetto; ma la trovò chiusa e le chiavi non c’erano. Sempre più sorpreso andò a piedi verso la zona ristorante; ma anche qui non trovò la signora Meana della Riva Rembrant, la quale gli serviva la colazione ogni mattina. Nessun profumo di caffè, nessun profumo di calde brioche: tutto sprangato. Rimase lì a pensare cosa stesse succedendo e vide Pierluigi uscire di casa e andargli incontro. Virgilio gli chiese se qualcuno si fosse sentito male. Spiegò delle stranezze della mattinata. Pierluigi lo invitò a sedersi e gli parlò delle trentamila ore di lavoro che doveva in cambio della condivisione dei beni messogli ad uso e consumo. Gli spiegò che dato che lui non aveva niente di beni materiali, doveva condividere quello che aveva in termini di tempo. Gli fece presente che loro avevano enormi spese per far portare sull’isola quello che serviva per mezzo dell’elicottero. La crisi climatica aveva portato anche all’innalzamento dei costi di gestione. Gli disse che dato il suo non rispetto delle condizioni stabilite, gli erano state revocate tutte le concessioni fino a quando non avrebbe equilibrato il dare e avere. Virgilio si accese dalla rabbia: “Come sarebbe? Mi avete fatto credere che ero il benvenuto, che fossi come un figlio per voi. Prendi, prendi, usa, usa , mangia, mangia, e ora mi servite il conto? Trentamila ore sono una vita! E di cosa dovrei vivere?”
“Beh! In cucina potrai entrare e cucinarti qualcosa” precisò Pierluigi “Mi pare ovvio che da oggi dovrai accudirti in tutto”.
“Ma voi siete dei luridi capitalisti. Ecco da dove arrivano le auto e il vitello tonnato. Mi avete ingozzato tanto per costringermi a lavorare dato che avete fatto una vita agiata e da un po’ vi tocca lavorare. Sono stato stupido a credere alla vostra bontà. Ma io vi mollo subito” sbraitò Virgilio.
“Sei libero di andare, se vuoi, ma prima devi pagare quello che hai ricevuto. Hai una carta di credito?” chiese lui.
“Ma che menate vai dicendo. Sai che ti dico? Va a cagar su le suche marine de Cioza” imprecò lui girandosi di spalle per andarsene. Pierluigi assunse un tono minaccioso “Non ti lasceremo andare via come credi. Qui la legge siamo noi e non ci sono le forze dell’ordine”.
Ma Virgilio non lo stette a sentire. Infuriato si tolse la divisa che gli avevano di proposito lasciato e rimase in mutande. Andò poi a togliere la barca da dove era custodita e con la rabbia la mise in acqua. Guardò dentro la cambusa se ci fossero ami e lenza, i vari attrezzi che aveva usato per tutte le attraversate in mare. Trovò tutto in ordine, pure una sua divisa da gondoliere che mise addosso.
Prese a remare. Dietro di lui Pierluigi l’osservava serio. A circa cinquanta metri dal pontile ecco che sbucò da dietro la scogliera il natante da venti metri che lo aveva rimorchiato mesi prima. Lo pilotava il signor Von Der Lyner, mentre sua moglie, sul ponte di prua, stava con le mani sulla mitragliera: partì la prima raffica di avvertimento. Poi la seconda. Poi la terza, sempre più vicino.
Virgilio si tolse mestamente la divisa da gondoliere e raccolse quella del filippino Massur. Andò in quella che era stata la sua residenza ma la trovò chiusa. Di lato trovò aperta la porta della stanza che era stata del suo predecessore. Un buco di appena quindici metri, squallido e sporco. Sul tavolo la lista lavoro che gli avevano lasciato i generosi concittadini. Prese a leggere: “Ore 6,30- cani a passeggio- ore 7,10- servizio mensa- ore 8,30 lavaggio auto..”
La lista continuava all’infinito. “ Ore 12 servizio cucina- Ore 16 servizio al patio per apericena. "Ore 22- servizio in camera Von Der Lyner (extra bonus)”.
Re: [CE2025] L'ultimo gondoliere (sequel)
2Ho letto il tuo racconto con un po' di affanno, è molto, molto raccontato, non lascia spazio all'immersione, anche perché tutta la storia è un'iperbole in crescendo.
Come mai sotto al titolo hai scritto (sequel) ?
Nel complesso, nel suo essere surreale, è anche divertente.
Qualche annotazione:
Questa frase non mi torna:
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmVirgilio aveva colto l’occasione per rimettersi in attività e ripreso a trasportare, orgoglioso della sua tradizione, clienti e turisti provenienti da tutte le parti del mondose metti la congiunzione "e", dovresti rispettare la principale (aveva colto l'occasione per) quindi cambiare con riprendere, oppure togli la "e" e scrivi riprendendo.
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmlo aveva abbandonato scappando con un altro uomo.
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmuna comunità cinese che aveva anche scopiazzato
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmconvinto che essere stati buoni non gli aveva procurato niente.Una bella sfilza di luoghi comuni; l'ultima citazione dovrebbe essere al singolare
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmImbarazzato, si diresse verso dove stava parcheggiata la Ferrari,"Verso dove"? O togli "verso" e lasci così, oppure togli "dove" e cambi così: "verso la Ferrari parcheggiata"
La traccia mi sembra stravolta, in realtà, più che sospettoso, risulta appena incredulo ed è comprensibile, visto quanto gli prospettano e alla fine gli altri svelano le vere intenzioni.
Come spesso mi accade leggendo i tuoi testi, vedo un bel potenziale, tante idee, una bella dose di ironia, ma tanta fretta di togliersi il pensiero, con un effetto poco curato.
Buon contest.
Come spesso mi accade leggendo i tuoi testi, vedo un bel potenziale, tante idee, una bella dose di ironia, ma tanta fretta di togliersi il pensiero, con un effetto poco curato.
Buon contest.

Re: [CE2025] L'ultimo gondoliere (sequel)
3Ciao @Modea72 grazie del passaggio


Modea72 wrote: Sun Aug 03, 2025 10:50 pmCome mai sotto al titolo hai scritto (sequel) ?Perché lo è per davvero; è un racconto di qualche anno fa postato in un contest... tempi felici...
Modea72 wrote: Sun Aug 03, 2025 10:50 pmCome spesso mi accade leggendo i tuoi testi, vedo un bel potenziale, tante idee, una bella dose di ironia, ma tanta fretta di togliersi il pensiero, con un effetto poco curato.Hai centrato la questione. Mi prendono sempre le doglie e devo partorire in fretta..

Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: [CE2025] L'ultimo gondoliere (sequel)
4bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmVirgilio rimase di stucco, quasi divertito nel vedere la donna, occhi sbarrati, scomparire dentro le fauci del pesce emettendo l’ultimo ghigno verso di lui: cojon.Voglio partire da questo passaggio, @bestseller2020, dove dipingi un personaggio molto cinico che, per quanti torti possa comunque aver avuto in vita (tanti, ci mancherebbe), è felice per questa fine della ex. Si può capire questa indole da quando dici che si era dato al crimine dopo aver visto la moglie con un contrabbandiere, però è stato davvero cinico e insensibile, al di là delle proprie scelte di vita o visioni del mondo. Senza contare che, comunque, sembra già all'inizio un personaggio, diciamo, orgoglioso della propria identità o, comunque, che non si ritiene uno dei tanti.
“Dovevi avere molta fame” esclamò l’uomo nel vederlo sparire sott’acqua tutto soddisfatto per avergli evitato di sbagliare. In fin dei conti era stato meglio così. In cuor suo non l’avrebbe mai perdonata e aveva salvato le provviste. Ma queste sarebbero finite lo stesso nel giro di qualche giorno.
Parto dal personaggio, a parte per l'antipatia che mi ha suscitato

Al di là del personaggio, per il racconto, secondo me, occorre qualche limatura. Premessa: te lo dico io per cercare di darti qualche consiglio utile, ma nel mio caso il racconto l'ho scritto e pubblicato in un giorno, quindi anche per me vale lo stesso.

Si tratta, però, di un punto di vista personale: l'unica cosa "oggettiva" che posso dirti è questa
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmMa il livello delle acque, dopo un periodo di immobilità, avevano ripreso il loro inesorabile rialzarsiIl livello... aveva ripreso.
Per il resto, come detto, posso darti un parere soggettivo. Puoi, per es., togliere tutti i "ma" e gli "e" all'inizio delle frasi, ovvero quando inizi una frase con un "ma" o un "e": l'effetto è migliore secondo me, ti cito un passaggio.
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmLe colline della bergamasca gli erano parse il posto ideale. Ma dopo tanto remare, tutte le speranze erano svanite nel vedere centinaia di gondole che già avevano saturato il servizio,Un'altra cosa è cambiare la struttura delle frasi: unire quelle brevi e rivedere quelle lunghe. Ti do due passaggi
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmIl giorno in cui fu lanciato l’allarme, la moglie Vincenza, stanca di vivere in apprensione e in compagnia delle odiate spigole che il marito coltivava nella tromba delle scale allagate, lo aveva abbandonato scappando con un altro uomo.La moglie Vincenza si era stancata di vivere in apprensione e in compagnia delle odiate spigole che il marito coltivava nella tromba allagata delle scale. Il giorno in cui fu lanciato l'allarme, lei lo aveva abbandonato scappando con un altro uomo.
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmVirgilio gli chiese se qualcuno si fosse sentito male. Spiegò delle stranezze della mattinata.Virgilio gli chiese se qualcuno si fosse sentito male e spiegò delle stranezze della mattinata. Tra l'altro non mi suona molto "spiegò delle stranezze", ma non saprei cosa dirti.
Spero di averti dato un parere utile e ti auguro un buon divertimento con il contest.

https://www.facebook.com/curiosamate
Re: [CE2025] L'ultimo gondoliere (sequel)
5Ciao, @bestseller2020
Povero Virgilio! Gli tocca lavorare.
Il racconto è molto divertente, si legge bene nonostante tu l'avessi scritto tra la doglie
Un’epopea tragicomica in gondola, che salpa dalle acque alte di Venezia per naufragare tra vitello tonnato, mitragliatrici di bordo e la condivisione in versione deluxe. “condivisione” che si rivela trappola, il paradiso si mostra come carcere dorato, e persino il pesce siluro diventa giudice crudele di chi osa illudersi. Tra yacht, Ferrari, vitello tonnato e mitragliatrici di bordo, emerge la denuncia di un sistema cinico, dove nulla è davvero gratuito e ogni gesto ha un prezzo.
Virgilio, antieroe irresistibile, si trasforma da cantore romantico a Remo Selvaggio post-climatico, in una satira feroce sull’egoismo, l’inganno travestito da ospitalità e la fine delle utopie. Chi ci crede alla società perfetta ormai?
Il primo atto mescola realismo magico e commedia nera con grande verve. Il secondo rilancia con un crescendo da farsa distopica, dove “condividere” diventa sinonimo di sfruttamento e il pesce siluro è l’unico che mantiene le promesse.
Divertente, inquietante e spietatamente attuale. Una favola acquatica che mi ha lasciato senza salvagente. Ottima prova.
Povero Virgilio! Gli tocca lavorare.
Il racconto è molto divertente, si legge bene nonostante tu l'avessi scritto tra la doglie

Un’epopea tragicomica in gondola, che salpa dalle acque alte di Venezia per naufragare tra vitello tonnato, mitragliatrici di bordo e la condivisione in versione deluxe. “condivisione” che si rivela trappola, il paradiso si mostra come carcere dorato, e persino il pesce siluro diventa giudice crudele di chi osa illudersi. Tra yacht, Ferrari, vitello tonnato e mitragliatrici di bordo, emerge la denuncia di un sistema cinico, dove nulla è davvero gratuito e ogni gesto ha un prezzo.
Virgilio, antieroe irresistibile, si trasforma da cantore romantico a Remo Selvaggio post-climatico, in una satira feroce sull’egoismo, l’inganno travestito da ospitalità e la fine delle utopie. Chi ci crede alla società perfetta ormai?
Il primo atto mescola realismo magico e commedia nera con grande verve. Il secondo rilancia con un crescendo da farsa distopica, dove “condividere” diventa sinonimo di sfruttamento e il pesce siluro è l’unico che mantiene le promesse.
Divertente, inquietante e spietatamente attuale. Una favola acquatica che mi ha lasciato senza salvagente. Ottima prova.
Re: [CE2025] L'ultimo gondoliere (sequel)
7Ciao @bestseller2020 piacere di rileggerti. Un racconto tosto e grottesco , come ci hai abituato spesso a far leggere.
Per la tematica che tratti, il testo richiederebbe una mole di scrittura ben più consistente. Sarebbe stato interessante sviscerare in modo più particolareggiato tutta l'evoluzione finale. Che forse risulta frettolosa.
Ti faccio degli appunti personali.
Vedi il futuro con un ritorno al passato. Perché no.
Il racconto si svolge come un blocco unico, con pochi punti a capo. Ne aggiungerei un po' per dare più respiro.
Una cosa che non si capisce però è che sembra quasi sparito l'uso del denaro. (anche se poi viene chiesta una carta di credito per saldare il conto) Tutto è basato sul tempo: dare il tuo tempo per ripagare un altro tempo. In sé l'idea non sarebbe neanche male. Utopica.
Poi la mitragliata finale è un tocco di raffinatezza. Mi ricorda qualche scena di film ambientato in un mondo futuro post nucleare. Mi sembra che il messaggio potrebbe essere anche questo. Nel futuro o si diventa sempre più iper tecnologici o si può arretrare a condizioni di vita di secoli prima. Mi sembra che opti per la seconda ipotesi.
Il tuo tocco sarcastico farcisce il racconto di situazioni grottesche, divertenti, ma che lasciano un retrogusto amaro.
Piacere di ritrovarti e rileggerti.
Per la tematica che tratti, il testo richiederebbe una mole di scrittura ben più consistente. Sarebbe stato interessante sviscerare in modo più particolareggiato tutta l'evoluzione finale. Che forse risulta frettolosa.
Ti faccio degli appunti personali.
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmla moglie Vincenza, stanca di vivere in apprensione e in compagnia delle odiate spigole che il marito coltivava nella tromba delle scale allagate,Questa è una chicca.
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmVirgilio, sconsolato, si era messo a vagare con la sua gondola tra le pianure allagate per cercare un nuovo posto dove vivere. Le colline della bergamasca gli erano parse il posto ideale.Mi hai fatto venire in mente una frase di Feltri. Credo che avesse detto qualcosa del genere riguardo il cambiamento climatico e l'innalzamento delle acque: “Chi se ne frega tanto io sto a Bergamo alta si sta meglio con due gradi in più e non arriverà il mare."
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmPerò lui non aveva demorso e si era messo in gioco ugualmente,Metterei: Però non demorse e si rimise in gioco
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmfino a quando era finito a fare il contrabbandiere di alcolici per i problemi economici.Fino a quando, per problemi economici, finì a fare il contrabbandiere di alcolici.
Vedi il futuro con un ritorno al passato. Perché no.
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmvide la sua amata Vincenza prendere il sole in bikini sopra un vistoso motoscafo ormeggiato, di proprietà di un trafficante.Cosa trafficava?
Il racconto si svolge come un blocco unico, con pochi punti a capo. Ne aggiungerei un po' per dare più respiro.
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmSollevò il remo e decise che la direzione da prendere fosse verso il sole nascente;Semplificherei: sollevò il remo e decise di prendere la direzione verso il sole nascente
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmAttento a ciò che gli si parava davanti e che cercava di schivare,cercando di schivare (i rifiuti galleggianti)
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmEra un cartello autostradale indicante la direzione per Firenze: la costa non doveva essere lontana, pensò. E a guardare bene in lontananza si cominciavano a intravedere alcuni spuntoni di roccia a fior d’acqua. Cercando di non finirci sopra, e attirato dalla sagoma ignota lì poco distante, si spinse verso di essa.Non è molto chiaro a livello geografico. Se non erro Virgilio si spinge verso sud, nella pianura padana sommersa, poi incontra il cartello per Firenze e trova degli spuntoni di roccia a fior d'acqua. Ma prima di arrivare verso la costa c'è da oltrepassare l'appennino con vette che giungono fino a 2000 metri.
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pm“[font="Liberation Serif", serif]Non lo ricordo, era notte fonda, forse trombavo.[/font]Non è male, chissà quante volte lo faceva per non ricordarselo.
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pm“Se la riprendo con me non starò solo ma di certo, mi toccherà mangiare pesce crudo, perché lei si farà fuori pane bresaola e vino, dato che odia il pesce”.Acuta osservazione
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmPer la sbronza presa dormì per giorni sino a quando si svegliò e aprì gli occhi: la gondola viaggiava spedita trainata da un grosso natante. Ancora stordito cercò di rendersi conto guardando di fronte a lui. davanti
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmTutti apparvero premurosi e si prestarono (attenti) a sincerarsi delle sue condizioni di salute.
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmRistabilitosi in forze, la una decina di residenti, tutti sulla sessantina, gli chiesero di lui.
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmPensò che loro, oramai in età avanzata, non avessero più interesse verso le cose di loro proprietà. per le loro proprietà. Lui Poteva essere il loro figlio
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmusufruì del servizio mensa (virgola) a colazione, pranzo e cena,La parte finale mi sembra veramente assurda, grottesca e surreale. Difficile trovare una logica negli eventi. Il messaggio è simbolico. La deriva che ha preso quel che rimane del mondo è basata sulla falsità, sull'interesse personale. Non che oggi sia molto diverso. Un mondo in cui non esiste più una giurisdizione e ognuno stabilisce le regole da sé. Un messaggio pessimistico sull'evoluzione della società.
Una cosa che non si capisce però è che sembra quasi sparito l'uso del denaro. (anche se poi viene chiesta una carta di credito per saldare il conto) Tutto è basato sul tempo: dare il tuo tempo per ripagare un altro tempo. In sé l'idea non sarebbe neanche male. Utopica.
Poi la mitragliata finale è un tocco di raffinatezza. Mi ricorda qualche scena di film ambientato in un mondo futuro post nucleare. Mi sembra che il messaggio potrebbe essere anche questo. Nel futuro o si diventa sempre più iper tecnologici o si può arretrare a condizioni di vita di secoli prima. Mi sembra che opti per la seconda ipotesi.
Il tuo tocco sarcastico farcisce il racconto di situazioni grottesche, divertenti, ma che lasciano un retrogusto amaro.
Piacere di ritrovarti e rileggerti.
Re: [CE2025] L'ultimo gondoliere (sequel)
8@bestseller2020 ciao
Mi spiace ma, coi caratteri che hai scelto per il tuo racconto, non riesco a fare le "citazioni" come al solito: mi vengono fuori un sacco di font come questi:
[font="Liberation Serif", serif]Virgilio, veneziano doc pieno d’orgoglio, manteneva alta la fama della sua città trasportando per i canali i turisti al canto di “Mi son el gondolier, che in gondola te ninoa, [/font]
[font="Liberation Serif", serif]se el remo in forcòla sigòa, coverze el scioco dei basi”[/font]
tanto che, se sei d'accordo, ti suggerirei di chiedere alla cara @Sira di eliminare facendo cambiare il testo dal "Liberation Serif" a quello che hanno tutti gli altri, molto ma molto più leggibile, tra l'altro.
Vedi tu. Se no, non riuscirò a farti pervenire tutte le mie note... e pazienza, dirai tu, vero?
Mi spiace ma, coi caratteri che hai scelto per il tuo racconto, non riesco a fare le "citazioni" come al solito: mi vengono fuori un sacco di font come questi:
[font="Liberation Serif", serif]Virgilio, veneziano doc pieno d’orgoglio, manteneva alta la fama della sua città trasportando per i canali i turisti al canto di “Mi son el gondolier, che in gondola te ninoa, [/font]
[font="Liberation Serif", serif]se el remo in forcòla sigòa, coverze el scioco dei basi”[/font]
tanto che, se sei d'accordo, ti suggerirei di chiedere alla cara @Sira di eliminare facendo cambiare il testo dal "Liberation Serif" a quello che hanno tutti gli altri, molto ma molto più leggibile, tra l'altro.
Vedi tu. Se no, non riuscirò a farti pervenire tutte le mie note... e pazienza, dirai tu, vero?

Re: [CE2025] L'ultimo gondoliere (sequel)
9Poeta Zaza wrote: Sat Aug 09, 2025 6:19 pm@bestseller2020 ciaoE no! Ci tengo proprio al tuo commento, e sai che ti dico? Che mi fai scoprire il perché di tutti i problemi avuti nel postare.. Non pensavo fosse il Liberation serif.. Chiedo anch'io a @Sira se può fare qualcosa, oltre a quello già fatto..
Mi spiace ma, coi caratteri che hai scelto per il tuo racconto, non riesco a fare le "citazioni" come al solito: mi vengono fuori un sacco di font come questi:
[font="Liberation Serif", serif]Virgilio, veneziano doc pieno d’orgoglio, manteneva alta la fama della sua città trasportando per i canali i turisti al canto di “Mi son el gondolier, che in gondola te ninoa, [/font]
[font="Liberation Serif", serif]se el remo in forcòla sigòa, coverze el scioco dei basi”[/font]
tanto che, se sei d'accordo, ti suggerirei di chiedere alla cara @Sira di eliminare facendo cambiare il testo dal "Liberation Serif" a quello che hanno tutti gli altri, molto ma molto più leggibile, tra l'altro.
Vedi tu. Se no, non riuscirò a farti pervenire tutte le mie note... e pazienza, dirai tu, vero?
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: [CE2025] L'ultimo gondoliere (sequel)
10Ciao @bwv582 grazie del passaggio e dei consigli.. 
Grazie @Albascura per il commento semplice ma ben strutturato.
Grazie @Kasimiro per le tue note:

Grazie @Albascura per il commento semplice ma ben strutturato.
Grazie @Kasimiro per le tue note:
Kasimiro wrote: Fri Aug 08, 2025 12:14 pmNon è molto chiaro a livello geografico. Se non erro Virgilio si spinge verso sud, nella pianura padana sommersa, poi incontra il cartello per Firenze e trova degli spuntoni di roccia a fior d'acqua. Ma prima di arrivare verso la costa c'è da oltrepassare l'appennino con vette che giungono fino a 2000 metri.Nella mia idea l'acqua, che agisce per vasi comunicanti, si sarebbe costruito una via tre le valli e quindi, Virgilio, sarebbe passato per Bolzaneto (Liguria) per poi scendere verso sud per incontrare l'arcipelago delle isole toscane, tra cui, quella di Montecristo. Ciao a presto
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: [CE2025] L'ultimo gondoliere (sequel)
11Best wrote:Sun Aug 03, 2025 8:28 pmBuono l'incipit, ma peccato per i caratteri scelti: perché non hai continuato con quelli della traccia?
Quelli del testo sono più piccoli e si leggono male...
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmMa virgola quando Venezia venne sommersa dalle acque a causa dello scioglimento dei ghiacciai, lui, col cuore infranto, aveva abbandonato la sua amata città per trasferirsi a Milano, assieme alla moglie Vincenza. Anche qui le acque avevano invaso la città e l’unico modo per spostarsi erano le barche. Virgilio aveva colto l’occasione per rimettersi in attività e ripreso a trasportare, orgoglioso della sua tradizione, clienti e turisti provenienti da tutte le parti del mondo. Era una attrazione vedere la piazza del Duomo alla stregua della famosa Piazza San Marco. Ma il livello delle acque, dopo un periodo di immobilità, avevano ripreso il loro inesorabile rialzarsi, tanto che si era resa obbligatoria l’evacuazione della città. Il giorno in cui fu lanciato l’allarme, la moglie Vincenza, stanca di vivere in apprensione e in compagnia delle odiate spigole che il marito coltivava nella tromba delle scale allagate, lo aveva abbandonato scappando con un altro uomo.In sette righe, l'apocalisse del proprio Paese e della propria condizione familiare... Mah!
wrote:
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmMa virgola dopo tanto remare, tutte le speranze erano svanite nel vedere centinaia di gondole che già avevano saturato il servizio, messo su da una comunità cinese che aveva anche scopiazzato le storiche barche veneziane.
wrote:I cinesi sono ovunque e sono in troppi: non li puoi evitare e loro si fondono nel contesto.
wrote:
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmAveva messo da parte il suo animo buono e si era dato al crimine, convinto che essere stati buoni non gli aveva procurato niente. E virgola dopo essersi fatto molti nemici, era finito per essereTu vuoi dire che l'essere buoni non paga. Ma tu fai dire a Virgilio di essere convinto che essere stato buono non gli aveva procurato niente. Questo è solo un dato di fatto. Ti suggerisco un altro modo di spiegare il concetto:
Virgilio si era dato al crimine, visto e considerato che l'essere stato buono sino ad allora non l'aveva ripagato, né l'avrebbe ripagato in futuro, viste le premesse.
wrote:
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmE virgola dopo essersi fatto molti nemici, era finito per essere braccato dalla mala cinese e costretto a fuggire, a colpi di remo, per mare aperto, verso sud.Esagerato!

wrote:
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmAttento a ciò che gli si parava davanti e che cercava di schivare, notò virgola tra detriti galleggianti di ogni genere, qualcosa che appariva come un grande pezzo di lamiera.Aprire gli incisi non ti piace, eh?

wrote:
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmE virgola a guardare bene in lontananza virgola si cominciavano a intravedere alcuni spuntoni di roccia a fior d’acqua. Cercando di non finirci sopra, e attirato dalla sagoma ignota lì poco distante,Qui sopra devi creare l'inciso con le due virgole.
wrote:
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmLa donna, vedendo il marito allontanarsi virgola si mise a urlare disperata: “Virgilio, ti prego. Non mi lasciare qui, io ti amo ancora, perdonami, possiamo ricominciare”.[/font]Sopra, la prima virgola è di chiusura inciso, la seconda è di apertura dell'altro inciso.
“Dopo che mi hai fatto becco e mi hai lasciato solo come un cane?” rispose a tono l’uomo che prese a ragionare tra sé: “Se la riprendo con me non starò solo ma virgola di certo, mi toccherà mangiare pesce crudo, perché lei si farà fuori pane bresaola e vino, dato che odia il pesce”.
user_id=297 wrote:
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmA bracciate si spinse verso la gondola ferma. Ma Virgilio volle fare il duro; quando lei era quasi arrivata e già metteva le mani sul bordo del legno, si allontanò lui si allontanava dando un colpo di remo.
wrote:preferibile l'imperfetto
time=1754245705 wrote:
user_id=297 wrote:
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmMa virgola dal fondo del mare virgola una strana creatura, simile a un enorme serpente prese a ingoiare la donna partendo dai suoi piedi: era un enorme pesce siluro ex abitante del Po.[/font]Horror comico, mi verrebbe da dire... Bravo!
Virgilio rimase di stucco, quasi divertito nel vedere la donna, occhi sbarrati, scomparire dentro le fauci del pesce emettendo l’ultimo ghigno verso di lui: cojon.
time=1754245705 wrote:
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmAncora stordito virgola cercò di rendersi contoNon senti la pausa che fai leggendo?
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmCon grande felicità virgola vide una piccola isola a poca distanza dove il natante stava dirigendosi.idem
time=1754245705 wrote:
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmI residenti si commossero alla sua storia e lo consolarono dicendogli che qui da loro sarebbe stato bene. Lo invitarono a fare un giro nella parte rimasta fuori dalle acque, un gruppo di lussuose ville unite da strade asfaltate e ben curate nel verde, dove stavano parcheggiate lussuose auto, tra cui una Ferrari F80 e una Lamborghini Urus. Gli fecero visitare ogni dimora e ogni angolo del borgo. Poi, uno di loro, un certo Pierluigi, gli disse che tutto quello che vedeva era a sua disposizione, in quanto tutto era messo in condivisione. Virgilio non credette da subito a quello che gli si prospettava. Poi si rese conto che a differenza di loro lui era giovane. Pensò che loro, oramai in età avanzata, non avessero più interesse verso le cose di loro proprietà. Lui poteva essere il loro figlio a cui lasciare ogni avere. In fin dei conti, gli si chiedeva solo di accettare le regole della condivisione della comunità, e lui, niente aveva da condividere. Accettò così le regole e mise da parte ogni dubbio dandosi alla pazza gioia per giorni. Usò a suo piacimento le auto per passare il tempo e usufruì del servizio mensa a colazione, pranzo e cena, inclusi i vari aperitivi a metà mattina e al pomeriggio. Tutto sembrava essere un paradiso in quel che rimaneva dell’isola di Montecristo.Troppo bello per durare...
time=1754245705 wrote:
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmRimase lì a pensare cosa stesse succedendo e vide Pierluigi uscire di casa e andargli incontro. Virgilio gli chiese se qualcuno si fosse sentito male. Spiegò delle stranezze della mattinata. Pierluigi lo invitò a sedersi e gli parlò delle trentamila ore di lavoro che doveva in cambio della condivisione dei beni messogli ad uso e consumo. Gli spiegò che dato che lui non aveva niente di beni materiali, doveva condividere quello che aveva in termini di tempo. Gli fece presente che loro avevano enormi spese per far portare sull’isola quello che serviva per mezzo dell’elicottero. La crisi climatica aveva portato anche all’innalzamento dei costi di gestione. Gli disse che dato il suo non rispetto delle condizioni stabilite, gli erano state revocate tutte le concessioni fino a quando non avrebbe equilibrato il dare e avere. Virgilio si accese dalla rabbia: “Come sarebbe? Mi avete fatto credere che ero il benvenutoSpiegazione "tardiva" da parte del padrone di casa all'ospite...
time=1754245705 wrote:
bestseller2020 wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pmMa Virgilio non lo stette a sentire. Infuriato si tolse la divisa che gli avevano di proposito lasciato e rimase in mutande. Andò poi a togliere la barca da dove era custodita e con la rabbia la mise in acqua. Guardò dentro la cambusa se ci fossero ami e lenza, i vari attrezzi che aveva usato per tutte le attraversate in mare. Trovò tutto in ordine, pure una sua divisa da gondoliere che mise addosso.Virgilio non si perde mai d'animo! Bravo, @bestseller2020

era il pesce siluro che aveva ingoiato Vincenza. A questo punto, terrorizzato, pensando di fare la stessa fine, magari di ritrovarsi in compagnia ancora di lei, dentro alla sua pancia, girò la gondola e ritornò all’attracco: sconfitto. wrote: Sun Aug 03, 2025 8:28 pm era il pesce siluro che aveva ingoiato Vincenza. A questo punto, terrorizzato, pensando di fare la stessa fine, magari di ritrovarsi in compagnia ancora di lei, dentro alla sua pancia, girò la gondola e ritornò all’attracco: sconfitto.
wrote:Mi correggo: sai perdere con classe!

P.S.: ci ho messo un'ora, ma in qualche modo ho reso comprensibile il mio commento. Spero almeno che ti serva!

Re: [CE2025] L'ultimo gondoliere (sequel)
12bestseller2020 wrote: Sat Aug 09, 2025 6:37 pm E no! Ci tengo proprio al tuo commento, e sai che ti dico? Che mi fai scoprire il perché di tutti i problemi avuti nel postare.. Non pensavo fosse il Liberation serif.. Chiedo anch'io a @Sira se può fare qualcosa, oltre a quello già fatto..Fatto!

Re: [CE2025] L'ultimo gondoliere (sequel)
13Sira wrote: Sun Aug 10, 2025 10:57 amFatto!Io e la mia premura di fare presto le cose... Me lo merito!

Pensavo non lo facessi più, @Sira


Re: [CE2025] L'ultimo gondoliere (sequel)
14Ciao @bestseller2020
Mi pare di ricordare il tuo primo racconto, molto tempo fa. Alcune scene di questo sequel mi hanno ricordato qualcosa.
Mi è piaciuto lo stile narrativo vivace, surreale e grottesco, a tratti volutamente caricaturale, quasi da sceneggiatura comico-distopica. È scritto in una maniera molto vicina al parlato e alla satira sociale. Ricorda per certi versi il tono tragicomico di certi film italiani degli anni '70-‘80 che univano critica sociale, farsa e amarezza.
L’ambientazione post-apocalittica-acquatica è resa con ironia e tocchi surreali, ma molto plausibili, realisti.
I personaggi son ben delineati, specialmente Virgilio, che evolve (o meglio, involve) nel tempo con coerenza tragicomica.
I dialoghi sono vivaci, realistici nella loro assurdità. Divertente la bresaola come bene di prima necessità, la mitragliatrice sul natante, il pesce siluro mangia-traditori, che aggiungono colore e umorismo nero.
Forse la lunghezza del testo tende a diluire l’effetto comico in alcuni punti. Farei qualche taglio o una suddivisione in due episodi.
Questo racconto è una gondolata distopica tra satira sociale, commedia nera e disturbo post-bresaola.
Ho apprezzato molto l’umorismo surreale che accompagna la decadenza morale (e ambientale) del protagonista Virgilio, che da simbolo di tradizione veneziana finisce per diventare un migrante apocalittico, poi un malavitoso, e infine un lavoratore sfruttato alle dipendenze di ricchi pensionati incattiviti.
La scena della vendetta del pesce siluro è una perla: crudele e liberatoria, ben meritata verso la ex vendicativa e ipocrita.
Mi piace la tua capacità di far emergere il grottesco della società contemporanea: il consumismo, l'ipocrisia della "condivisione", le caste di ricchi pensionati post-ecocatastrofe. Alcuni passaggi sembrano quasi delle piccole parabole travestite da sketch tragicomici.
La scrittura scorre bene, ho letto con piacere tutto d’un fiato e l’immaginario è forte e coerente.
A si biri
Mi pare di ricordare il tuo primo racconto, molto tempo fa. Alcune scene di questo sequel mi hanno ricordato qualcosa.
Mi è piaciuto lo stile narrativo vivace, surreale e grottesco, a tratti volutamente caricaturale, quasi da sceneggiatura comico-distopica. È scritto in una maniera molto vicina al parlato e alla satira sociale. Ricorda per certi versi il tono tragicomico di certi film italiani degli anni '70-‘80 che univano critica sociale, farsa e amarezza.
L’ambientazione post-apocalittica-acquatica è resa con ironia e tocchi surreali, ma molto plausibili, realisti.
I personaggi son ben delineati, specialmente Virgilio, che evolve (o meglio, involve) nel tempo con coerenza tragicomica.
I dialoghi sono vivaci, realistici nella loro assurdità. Divertente la bresaola come bene di prima necessità, la mitragliatrice sul natante, il pesce siluro mangia-traditori, che aggiungono colore e umorismo nero.
Forse la lunghezza del testo tende a diluire l’effetto comico in alcuni punti. Farei qualche taglio o una suddivisione in due episodi.
Questo racconto è una gondolata distopica tra satira sociale, commedia nera e disturbo post-bresaola.
Ho apprezzato molto l’umorismo surreale che accompagna la decadenza morale (e ambientale) del protagonista Virgilio, che da simbolo di tradizione veneziana finisce per diventare un migrante apocalittico, poi un malavitoso, e infine un lavoratore sfruttato alle dipendenze di ricchi pensionati incattiviti.
La scena della vendetta del pesce siluro è una perla: crudele e liberatoria, ben meritata verso la ex vendicativa e ipocrita.
Mi piace la tua capacità di far emergere il grottesco della società contemporanea: il consumismo, l'ipocrisia della "condivisione", le caste di ricchi pensionati post-ecocatastrofe. Alcuni passaggi sembrano quasi delle piccole parabole travestite da sketch tragicomici.
La scrittura scorre bene, ho letto con piacere tutto d’un fiato e l’immaginario è forte e coerente.
A si biri
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
(Apocalisse di S. Giovanni)
Re: [CE2025] L'ultimo gondoliere (sequel)
15Ciao @Poeta Zaza grazie del tuo passaggio, visto le asperità che hai dovuto affrontare.. 
Ebbene sì, gli incisi, ci passo sempre dritto, e le virgole, poi..
Apprezzo sempre le tue correzioni, Mariangela, sempre oneste e costruttive per me. Grazie ancora.

Ebbene sì, gli incisi, ci passo sempre dritto, e le virgole, poi..
Apprezzo sempre le tue correzioni, Mariangela, sempre oneste e costruttive per me. Grazie ancora.

Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: [CE2025] L'ultimo gondoliere (sequel)
16Bella la tua tragicomica favola, mi ba ricordato persino Calvino. Mi piacciono questi spunti e se ne potrebbe fare un testo più lungo. Complimenti