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Re: Crudo Studio Editoriale

Cumulonembo ha scritto: Forse dipende da chi legge il materiale ricevuto, dai gusti soggettivi, dal momento storico o dalle tendenze delle case editrici con cui collaborano. 
Secondo me contano soprattutto i gusti delle case editrici con cui collaborano. Dando un'occhiata veloce sulla loro pagina facebook ho trovato tra quelli in vetrina romanzi molto simili al mio per argomento (problemi psicologici e personaggi difficili) per questo ho provato. Mi pare un punto a favore che non rispondano a tutti nello stesso identico modo. Se fosse solo un sistema per guadagnare, eviterebbero di dire da subito che un romanzo non è adatto alla loro vetrina. Insomma, è un'agenzia di servizi editoriali (ed è utile saperlo) ma non mi sembra disonesta: non dà false speranze e non prospetta cose che non può assicurare. Sta all'autore decidere se ha bisogno di loro, o di altri addetti al settore, oppure no.

Re: Crudo Studio Editoriale

Ho ricevuto risposta dall'agenzia due giorni fa, quindi nei tempi stabiliti di dieci giorni. Hanno fatto una breve analisi di ciò che non li convinceva (spesso usando espressioni inutilmente complicate e senza esempi concreti che aiutino a capire meglio).
Non mi sono state proposte schede di lettura o editing (anzi, si è sottolineato che il testo era già ben rifinito a livello formale). La proposta che mi hanno fatto è di un percorso di coaching online di qualche ora, per approfondire e sistemare gli elementi strutturali che funzionano poco.
Ho rifiutato, solo perché non me lo posso permettere. Oltre al coaching si paga la lettura, e le tariffe vanno a cartella. Avendo un romanzo di 500 cartelle, ne esce una cifra consistente.
Detto ciò, dietro mia richiesta in proposito, mi è stato risposto che non si può dire se un romanzo sia adatto alla loro vetrina o no, prima di averlo letto per intero e averci lavorato su. Ed è ragionevole.
Mi è parso di capire almeno che il mio romanzo non era inadatto come genere. D'altronde, visitando la loro pagina facebook ho trovato i romanzi messi in vetrina finora, e hanno tematiche a volte simili. Sempre da un post sulla pagina risulta però che, su venti romanzi lavorati in un mese, solo quattro (uno a settimana) vengono scelti per la vetrina. Una percentuale un po' bassa per poterci contare.
L'impressione generale comunque è buona, e se avessi diverse centinaia di euro da spendere ci avrei pensato su, perché poteva essere un'opportunità di migliorare la propria scrittura (neanche per la vetrina, su cui contavo poco, ma per il libro in sé).
Ormai comunque dovrei esserci abituata e smettere di provare: se non hai le possibilità economiche o le conoscenze, devi avere una gran botta di c..o, o scrivere capolavori perfetti. Visto che non conto più sulla prima, mi dovrò dar da fare sulla seconda  :P 

Re: Crudo Studio Editoriale

Cheguevara ha scritto: Credo che sia invece inevitabile. Il panorama è pieno di novelli scrittori, anzi, aspiranti tali, disposti a tutto pur di essere pubblicati. E' su questo che contano le agenzie di servizi e le case editrici poco serie. E' di questo che riescono a campare.
Giusto. E proprio per questo si deve essere più chiari possibile nel descrivere un'agenzia editoriale. Poi chi vuole potrà provare comunque, ma con la consapevolezza di scrivere a un'agenzia che vende servizi. La vetrina è una cosa in più, ma credo sia difficile arrivarci e non dà alcuna garanzia (come non lo fanno le agenzie di rappresentanza).
Le agenzie di servizi possono anche essere ottime nel loro lavoro, ma di solito non aiutano ad arrivare ai grandi editori, solo a migliorare la scrittura (se sono davvero buone). Non c'è niente di male, ma lo scrittore deve sapere con precisione cosa sta comprando.
Io ho provato a inviare per curiosità e attendo l'esito. Almeno mi hanno risposto subito, dicendomi che mi daranno una risposta in una decina di giorni. 

Re: Crudo Studio Editoriale

Wanderer ha scritto: Io credo che, semplicemente, funzioni così: sono destinate a finire in vetrina soltanto le opere che sin dall'inizio piacciono a Michele Vaccari - e di cui magari egli si occupa personalmente - mentre le altre vengono affidate per lo più ai suoi collaboratori. Ci può stare, niente di scandaloso. 
Giro su questo forum (e su quello precedente) da un po', e vedo autori alle prime armi che si sono imbattuti in EAP o in agenzie che chiedevano tasse di lettura, senza conoscere bene le probabilità di ricevere una risposta positiva (pressoché nulle, per le mie statistiche personali), quindi prendo ogni nuova realtà editoriale con le molle, consapevole del rischio fregatura. In questo caso si offrono servizi, non rappresentanza, e va benissimo.
Non c'è garanzia sulle capacità dei lettori/editor in questione (immagino non possa fare tutto Michele Vaccari), quindi va testata come ogni altra agenzia, ma con la consapevolezza (questo mi premeva) che la possibilità di un aggancio con CE buone è abbastanza difficile: sono tutte molto selettive nei generi trattati (e nessuno garantisce che questa vetrina la guardino).
È probabilmente troppo presto per dare un giudizio, ma è meglio evitare che scrittori inesperti la vedano come un'opportunità talmente buona da accettare proposte di editing o altro a prescindere. Un editing è sempre utile, ma non è garanzia di niente e, volendolo fare, è meglio informarsi anche su altri professionisti, o confrontare le tariffe, non farsi abbagliare da qualcosa che per certi generi narrativi pare escluso da principio.
Una scheda di lettura o un editing andrebbero fatti solo per una volontà di migliorarsi, non per arrivare a medie/grandi CE. Le strade in quel caso (avendo un testo già buono) sono altre.
Wanderer ha scritto: Beh, obiettivamente: quante probabilità ci sono che il testo di un esordiente sia presentabile a degli editori di prim'ordine senza un editing o una qualche altra forma di intervento?
Non sono tutti esordienti quelli che cercano intermediari per arrivare alle CE (magari migliori di quelle con cui hanno già pubblicato). Ormai aver pubblicato con buoni editori non fa quasi nessuna differenza (specie quando le CE più grandi nemmeno aprono le email) quindi le uniche strade sono agenzie di rappresentanza e concorsi. Non importa quanto sia buono il testo a livello formale: se l'argomento non interessa, o è poco vendibile, sarà comunque difficile pubblicarlo.

Re: Crudo Studio Editoriale

Fabioloneilboia ha scritto: Ho mandato una mail all’indirizzo indicato, con allegate le prime 30 pagine. Nel corpo della mail ho scritto una breve biografia e brevissima sinossi.
Non la trovo la mail, sul sito, solo il form per contatti (ma lì bisogna specificare il servizio a pagamento che interessa). Forse hanno già tolto la lettura gratuita delle prime pagine.

Re: Crudo Studio Editoriale

Miss Ribston ha scritto: Secondo me prendono in considerazione solo narrativa non di genere, a giudicare dagli editori sponsorizzati.
Sì, sicuramente. Ma non tutti conoscono bene gli editori in questione (si dovrebbe, se si vuole pubblicare, ma non è scontato), quindi loro restano aperti a qualunque genere, come il fantasy o il romance, ma nessuno di questi secondo me finirà nella loro vetrina, per quanto buono possa essere. Sarebbe utile specificarlo.

@Fabioloneilboia Tu che hai inviato di recente, come si fa? Sul sito vedo solo un form per i contatti, ma non permette di allegare niente.

Re: Crudo Studio Editoriale

Wanderer ha scritto: Non è nemmeno detto, viceversa, che tutte le opere in vetrina abbiano avuto bisogno di un editing.
Io sono sempre interessata alle nuove possibilità, quindi sono andata volentieri a vedermi il sito. Da come l'ho intesa io, però, mi pare che per accedere a questa "vetrina" sia necessario acquistare un qualche loro servizio.
Dal loro sito, tra i punti elencati:
"Accettata la proposta, elabora un’anamnesi del testo e della sinossi.
Indica un percorso personalizzato di lavoro, quando il testo è ritenuto conforme agli standard."
Al di là dell'anamnesi, che mi fa pensare a una malattia più che a un testo da valutare (forse intendevano "analisi"...) pare che se il testo risponde agli standard verrà indicato un percorso. Tradotto in linguaggio umano, per me significa che in ogni caso proporranno un servizio a pagamento, più o meno impegnativo, e che solo dopo questo si potrà eventualmente finire in vetrina (vetrina a cui tra l'altro non si può accedere se non sei un editore).
Quanto agli standard, sono poco chiari. Non si capisce se siano solo qualitativi o di contenuto. Sarebbe utile che almeno escludessero i generi non trattati dagli editori con cui hanno contatti. Non lo fanno perché evidentemente questa della vetrina non è la loro principale preoccupazione. Sembra più uno specchietto per allodole, in quella che è prima di tutto un'agenzia di servizi editoriali (magari ottima, questo non posso saperlo).
Ma un conto è pagare un servizio/professionista che vuoi davvero, un altro spendere soldi solo "con la speranza di".
Non è vietato offrire questi servizi, né immorale, ma bisognerebbe che sia molto chiaro cosa si offre di preciso, e a quali condizioni. Alimentare speranze in modo non rispondente alla realtà è un po' come fare pubblicità ingannevole.
Al di là di tutto ciò, sto pensando di provare. Solo per vedere se passo il primo gradino, e in tal caso cosa mi proporranno.

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