Brutus ha scritto: Scusa, ma se il testo è meritevole perché l'autore dovrebbe rivolgersi a un editore a pagamento?
L'autore, specie se alle prime armi, non può sapere se il suo testo è meritevole. Chi frequenta il forum sa già che le Eap sono da evitare come le piattole, ma altri non lo sanno, quindi può teoricamente succedere che qualcuno mandi un buon romanzo a una Eap. Più spesso, come ti hanno detto sopra, ci sono maneggi più strani dietro. Conoscenze, parentele, compromessi... Se poi qualcuno in tutta questa filiera si da da fare per conoscere le persone giuste (giornalisti, critici letterari, ecc.) allora può succedere che perfino il libro di una Eap venga candidato al premio Strega (non vincerà mai, perché per fortuna ci sono altri passaggi, meno controllabili, ma succede)
Brutus ha scritto: Se il manoscritto è buono venderà da sé.
Come ti hanno già detto, non è così. Niente vende in base alla qualità, ma solo in base alla pubblicità o capacità di muoversi dell'autore. È ancora più valido nel caso di qualcosa di immateriale come un libro, di cui nessuno può accertare la qualità reale (non è un telefono, che funziona bene oppure no) quindi le recensioni sono spesso influenzate dalla sua popolarità (anche quei pochi a cui non è piaciuto faticheranno a criticare qualcosa che piace alla maggioranza, è un meccanismo psicologico).
Brutus ha scritto: Mi chiedo e vi chiedo: è possibile che l'organizzazione di un festival così importante non valuti se un editore è EAP? Possibile che si passi sopra a questa indegno modo di fare editoria?
Noi magari siamo idealisti, ma i più non guardano queste cose. Specie se hanno un incentivo. La promozione della cultura è solo un bello slogan per i governi, non per i comuni mortali.