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Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

massimopud ha scritto: Eh, dipende: a volte sì, a volte no. Però in molti campi - anche nella scrittura - si usa dire che la forma è sostanza, spesso a un maggior rispetto formale fa seguito, magari con il tempo, anche un cambio sostanziale di atteggiamento. 
Sono per un'idea opposta: le parole "giuste" per me non facilitano l'integrazione o l'abolizione delle differenze. Anzi, a volte possono esacerbarle. Per me il cambiamento di mentalità deve venire prima delle parole relative, altrimenti non hanno nessun significato. Se definisco qualcuno "con la sindrome di Down" anziché con termini offensivi, ma poi lo tratto come se non fosse una persona (mettiamo il caso di un insegnante che lo definisce col termine "corretto" ma non gli chiede mai il suo parere, perché dà per scontato che non sia in grado di esprimerne uno sensato) è davvero un miglioramento? Vorrebbe dire supporre che certe persone non sanno capire quando una cortesia è genuina e quando è forzata. Questo è di per sé discriminatorio, e può creare danni quasi identici: venir trattati con riguardo sui termini ma in modo diverso nella pratica può creare gravi problemi di comprensione della realtà in bambini che hanno già i propri da affrontare.
Wanderer ha scritto: Ma se è discriminatoria sia una cosa che il suo contrario, non sarebbe meglio - a beneficio di tutti, e della libertà di espressione della società intera - tornare un po' con i piedi sulla terra e liberarsi da questa ossessione per la discriminazione, che è andata fuori controllo?
Sono d'accordo. È davvero un circolo vizioso. L'ossessione del non offendere nessuno porta a comportamenti eccessivi che però rimangono spesso a livello di parole e a volte peggiorano le cose. A meno di dare per scontato che una persona sia stupida, chiamarla "diversamente abile" non la farà sentire più abile, ma forse presa in giro (così mi sentirei io). Togliere l'aggettivo "grasso" dai libri di Dahl non impedirà che i bambini vengano presi in giro per il peso (o per l'aspetto, o la provenienza, o qualsiasi cosa). Prima si cerca di estirpare i pregiudizi o le parole offensive, poi al limite ci si preoccupa di come gestire quelle presenti nella letteratura. Fare il contrario serve solo a infastidire perfino chi quella causa di parità la sostiene.

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

Wanderer ha scritto: Nel caso di un autore deceduto, devono essere gli eredi ad autorizzare gli interventi, o comunque possono opporsi a interventi considerati lesivi. 
Infatti nel caso di Roald Dahl sono stati gli eredi a dare l'autorizzazione, ma solo dopo aver venduto i diritti cinematografici a Netflix (che ha molte più restrizioni sul politicamente corretto rispetto agli editori).
Ad ogni modo, io i diritti dei miei romanzi non li lascerò a nessuno. Non saranno capolavori, ma il pensiero che un bisnipote di secondo grado, magari mai conosciuto, li faccia cambiare per suo interesse mi scoccerebbe molto.
Wanderer ha scritto: Emendare i libri della Christie è un'operazione poco efficace, perché resteranno comunque milioni di copie originali e in futuro saranno sempre più di quelle emendate. Infatti, una volta che l'autrice entrerà nel pubblico dominio, ogni editore potrà ripubblicare i testi nella loro forma originale (a meno che nel frattempo non saremo sotto un regime).
A questo punto mi dispiace di non averne comprati di più... Trovo comunque assurdo togliere la possibilità alle generazioni future di leggere le versioni originali (anche tradotte) dei classici. Se proprio, basterebbe una mezza pagina di premessa (per chi abbia difficoltà di ricerca, studio e comprensione) dove si spiega "Alcuni dei termini usati potrebbero non essere più adatti al linguaggio attuale, in quanto ecc. ecc.)
Altrimenti, di questo passo, verrà fuori che Anna Karenina non ha lasciato il marito (che brutta cosa), ma piuttosto si sono lasciati in modo consensuale, e che non si è buttata sotto un treno (potrebbe danneggiare qualche mente sensibile) ma semplicemente l'ha preso per andarsene. La butto lì come un'assurdità, ma non siamo troppo lontani...

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

Wanderer ha scritto: Che ne pensate?
Non sono d'accordo e non lo sarò mai, per quanto possano spiegarmi i vari punti di vista. Un'opera di ingegno (che sia un quadro, una statua o uno scritto) non si cambia senza il consenso dell'autore. Io ho letto tantissimi libri di Agatha Christie e non ho mai notato niente di offensivo. Un volta che uno conosce il contesto storico di un romanzo, è anche in grado di capire (tramite gli insegnamenti scolastici di base) che un certo linguaggio e certi pregiudizi erano normali in tempi passati. Se non ne è in grado, dubito che qualunque lettura gli possa servire.
Vale anche per la letteratura per bambini: cancellare termini come "grasso" o "brutto" dai libri di Dahl significa ignorare volutamente che i bambini si scambiano insulti anche peggiori, e non certo perché li hanno imparati da un libro... Quando si sarà riusciti a cancellare ogni pregiudizio intrinseco nella vita quotidiana, allora forse si potrà riparlarne. Fino ad allora, meglio spiegare e contestualizzare che censurare.

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