Wanderer ha scritto: Nel caso di un autore deceduto, devono essere gli eredi ad autorizzare gli interventi, o comunque possono opporsi a interventi considerati lesivi.
Infatti nel caso di Roald Dahl sono stati gli eredi a dare l'autorizzazione, ma solo dopo aver venduto i diritti cinematografici a Netflix (che ha molte più restrizioni sul politicamente corretto rispetto agli editori).
Ad ogni modo, io i diritti dei miei romanzi non li lascerò a nessuno. Non saranno capolavori, ma il pensiero che un bisnipote di secondo grado, magari mai conosciuto, li faccia cambiare per suo interesse mi scoccerebbe molto.
Wanderer ha scritto: Emendare i libri della Christie è un'operazione poco efficace, perché resteranno comunque milioni di copie originali e in futuro saranno sempre più di quelle emendate. Infatti, una volta che l'autrice entrerà nel pubblico dominio, ogni editore potrà ripubblicare i testi nella loro forma originale (a meno che nel frattempo non saremo sotto un regime).
A questo punto mi dispiace di non averne comprati di più... Trovo comunque assurdo togliere la possibilità alle generazioni future di leggere le versioni originali (anche tradotte) dei classici. Se proprio, basterebbe una mezza pagina di premessa (per chi abbia difficoltà di ricerca, studio e comprensione) dove si spiega "Alcuni dei termini usati potrebbero non essere più adatti al linguaggio attuale, in quanto ecc. ecc.)
Altrimenti, di questo passo, verrà fuori che Anna Karenina non ha lasciato il marito (che brutta cosa), ma piuttosto si sono lasciati in modo consensuale, e che non si è buttata sotto un treno (potrebbe danneggiare qualche mente sensibile) ma semplicemente l'ha preso per andarsene. La butto lì come un'assurdità, ma non siamo troppo lontani...