La ricerca ha trovato 13 risultati

Torna a “Il vostro primo libro ossia la vostra prima pubblicazione”

Re: Il vostro primo libro ossia la vostra prima pubblicazione

Daniel P. ha scritto: Allora, presupposto che non c'è nemmeno un refuso (sono sicuro :D ) e presupposto che io sul mio libro, sul mio testo non ci vorrei cambiare proprio nulla...
Mi pare che la tua domanda contenga in sé la risposta  :lol: Non credo che valga la pena, e in questi servizi a pagamento il livello è sempre dubbio... In più la forma in genere è la cosa meno problematica per una CE (un editing serio costa molto più).
Ma se mai avessi bisogno di una revisione veloce (solo sulla forma, non sul contenuto, perché non ho la testa al momento) scrivimi in privato che ti aiuto volentieri.

Re: Il vostro primo libro ossia la vostra prima pubblicazione

Daniel P. ha scritto: A quale prezzo lo venderesti te o quanto saresti disposta a pagarlo...? 16, 15... al di sotto non posso scendere altrimenti non ci guadagno niente direi... :(
Non conosco i costi di distribuzione e stampa di Youcanprint, quindi non so dirti a quanto dovresti venderlo per guadagnarci qualcosa. Con le CE ordinarie la percentuale va dal 7 al 10%. Di meno lo sconsiglierei (anche se a me una CE ha dato il 5% per il cartaceo). Direi che 14-16 euro può essere un prezzo accettabile, se ci rientri delle spese.

Re: Il vostro primo libro ossia la vostra prima pubblicazione

Daniel P. ha scritto: Allora, il mio libro è formato da ben... 80 capitoletti; che ne dite dell'idea di metterci affianco al titolo, prima del titolo, di ogni capitoletto, un'icona tra quelle disponibili nel programma Word? Ovviamente in base a come è il titolo e possibilmente tutte diverse...
Il libro è tuo, ma a me sì, darebbe un'idea poco professionale. Ovviamente dipende dal genere: se scrivi libri per ragazzi o racconti comici, ci può anche stare. Se vuoi fare una cosa più seria ci rifletterei.
Daniel P. ha scritto: Qualcuno di voi se ne intende o ha usato il programma InDesign per comporre il suo libro?? Io ho scaricato un carattere dal sito dafont e l'ho utilizzato sul mio libro; ma quando vado ad esportare il file in pdf, mi dice "avviso attività in background",
Mi spiace, ma non ti so dire. Per me è come leggere una frase in arabo, o la dichiarazione dei redditi  :P 
Daniel P. ha scritto: Ora, per un libro di 184 pagine, ma che volendo si legge in soli due giorni, perché ci sono anche molte immagini: secondo voi è un prezzo che ci può stare o è troppo caro?
Sì, mi pare un prezzo un po' eccessivo per il numero di pagine, ma le immagini potrebbero giustificarlo (se hai mai comprato un libro di storia dell'arte, pieno di immagini a colori, saprai che costano anche 50 euro o più). Io cercherei di abbassarlo, se, come mi pare di capire, è un'opzione possibile (con le CE normali non si può, sono loro a stabilire il prezzo). 18 euro per il libro di uno sconosciuto sono tanti. Poche persone, se non i tuoi conoscenti, saranno disposti a pagarli. Anche a costo di ridurre la percentuale di guadagno: il tot per cento di 0 resta sempre 0.

Re: Il vostro primo libro ossia la vostra prima pubblicazione

Fabioloneilboia ha scritto: Aggiungo che, oltre ad avere talento nella scrittura, bisogna avere al capacità e il buon senso di scrivere qualcosa che possa piacere ai lettori. Altrimenti si può stare anche anni per la stesura di un testo, ma non vorrà leggerlo nessuno.
Su questo sono d'accordo solo in parte. Chi ha sempre letto molto ha una propensione naturale a scrivere in un modo da coinvolgere il lettore (perché ha interiorizzato ciò che l'ha coinvolto di più mentre leggeva), ma credo che nessun autore dovrebbe basarsi su ciò che piace agli altri. Non si può scrivere una storia se non la si sente sul serio. O meglio, si può, ma risulterà superficiale e artefatta. Alcuni lettori nemmeno se ne accorgeranno e l'apprezzeranno lo stesso, perché magari ricalca stereotipi già noti e apprezzati. Ma non sono di sicuro i lettori che ho in mente io mentre scrivo.
Sono davvero molto pochi gli scrittori che diventeranno famosi. Volendolo fare solo per passione, come credo molti qui, non vedo motivo di scendere a compromessi e scrivere ciò che vende di più o è di moda. Se un libro è bello e interessante, troverà almeno una piccola nicchia di lettori che l'apprezzeranno. Chiedere di più è un desiderio legittimo, ma non dovrebbe essere lo scopo primario, altrimenti si sconfina dal voler condividere una storia e una visione all'aver bisogno di un riconoscimento concreto, spesso effimero. La cosa più essenziale è capire perché si vuole scrivere o condividere qualcosa. Se non si chiarisce questo, nessun riconoscimento sarà mai abbastanza.

Re: Il vostro primo libro ossia la vostra prima pubblicazione

Daniel P. ha scritto: Cavolo, ma voi che scrivete romanzi come cavolo fate??  O_o O_o io ci sto mettendo tutto sto tempo per... soltanto diciamo, 180 pagine... (o meno, tolte le immagini :hm: ) cioè se dovessero essere 250, 300 pagine...  O_o
La lunghezza è ininfluente. Se hai le idee chiare, basta poco più di un mese per scrivere un romanzo di 200 pagine. E la parte più lunga è fare ricerche, risolvere i dubbi sulla trama e rivedere e correggere il tutto poi. A scrivere ci vuole pochissimo, mi è capitato di scrivere anche 30 pagine in un giorno (ma avevo già la storia chiara in testa).
Daniel P. ha scritto: Ma l'editor te lo modifica finché non ne sei soddisfatto?
L'editor non modifica niente in modo unilaterale, dà solo dei suggerimenti e delle correzioni, che puoi accettare o no. Prima di pensare a un editing, comunque, è meglio capire se il libro è finito e ne sei soddisfatto (al di là della forma). 
Fabioloneilboia ha scritto: Ora che ho già scritto diverse cose mi rendo conto dell’enorme fatica che ho fatto, soprattutto mentale, a terminare il mio primo romanzo (circa 500 pagine, più linee temporali, più punti di vista, più tipologie di scrittura) rispetto ad altre cose scritte dopo. L’unico modo per riuscire a concludere un’opera complessa e lunga è organizzarsi, appunti, scalette, schede dei personaggi, tutto aiuta.
Io ho iniziato con una saga di quattro romanzi, di 450-500 pagine l'uno. Un sacco di personaggi, sottotrame, punti di vista, ambientazioni (era un fantasy), ecc. Ho impiegato meno di un anno, ma nei sei mesi precedenti avevo scritto un prequel, che mi ha costretta a definire bene ogni dettaglio. Quando sono partita con la storia principale, gran parte del lavoro era già fatto. Ho ancora tutte le schede personaggi, un paio di tabelloni con le linee temporali e post-it vari attaccati al muro sopra la scrivania.

Ad ogni modo, il tempo impiegato è relativo: si può scrivere una schifezza (che magari vende pure) anche in un mese, o impiegare dieci anni e creare un capolavoro. Ma se uno è bravo può anche scrivere un capolavoro in pochi mesi e un altro una schifezza in dieci anni. Non è il tempo, è il talento, ciò che si è imparato e la cura che si mette in un romanzo a fare la differenza.

Re: Il vostro primo libro ossia la vostra prima pubblicazione

Daniel P. ha scritto: è un'opera che rimane sempre incompiuta, non essendo una storia, un racconto; ma una specie di raccolta... se ho pur cercato di dargli un ordine logico a tutto ciò che ho scritto; ma mi viene sempre da aggiungere qualcosa a distanza di... ben tre anni in cui ci sto lavorando
Si tratta solo di capire cosa vuoi farne. Io tengo da un paio d'anni una sorta di diario, a cui continuo ad aggiungere cose, ma che non ho intenzione di pubblicare. Ho invece un romanzo che ho finito da tre anni e che non ha trovato un editore (anche perché nel frattempo sono diventata molto più selettiva). L'ho rivisto decine e decine di volte, ma ogni volta cambio una parola, tolgo una ripetizione o una virgola, taglio una frase. Se domani un editore decente mi facesse una proposta, smetterei e mi accontenterei di com'è ora, ma se non accade continuerò a rivederlo (perché è una storia a cui non è mai stato messo un punto finale).
Dopo qualche anno un progetto dovrebbe trovare un proprio posto definitivo (in una CE, in self o in un cassetto) e lasciare spazio ad altri, magari migliori. Se non accade è meglio forzare la cosa, o rischia di bloccarti.

Re: Il vostro primo libro ossia la vostra prima pubblicazione

Daniel P. ha scritto: "Buongiorno,
per quanto riguarda i libri di self publishing non avendo diritto di resa come gli altri libri, li prendiamo solo su prenotazione e con pagamento anticipato."
La risposta per me non ha alcun senso. Il diritto di reso si attua tra libraio ed editore e vuol dire che i libri non venduti si possono rendere. Se un libro è pubblicato in self, l'autore in genere porta le copie di persona e un libraio può rifiutarsi di tenerle (perché lo spazio a disposizione è troppo poco) oppure tenerle e dopo un tot di mesi pagare all'autore la sua parte (le librerie trattengono una percentuale intorno a un terzo del prezzo di copertina, quindi bisogna valutare se vale la pena) o restituire le copie non vendute.
Non è chiaro dalla tua domanda se tu magari hai proposto che siano loro ad acquistare qualche copia online: in questo caso si può capire il rifiuto (perché se poi non le vendono non possono restituirle).
Io tempo fa ho portato alcune copie di un mio libro (non self, ma di un piccolo editore) e me le hanno tenute, una volta vendute tutte mi hanno pagato la mia parte. Di solito funziona così (ma non tutte le librerie sono ugualmente disponibili con autori self o piccole CE).

Re: Il vostro primo libro ossia la vostra prima pubblicazione

Daniel P. ha scritto: Ora: se voi avreste una figlia... e dovreste scegliere per forza tra Phoebe e Rachel...
Il significato non dovrebbe essere il primo metro di giudizio. Anch'io lo guardo quando scelgo i nomi, ma solo dopo avere considerato il luogo e il tempo (i nomi vanno spesso a mode). Rachel, proprio perché nome tipicamente ebraico, è usato soprattutto da quella comunità (io avevo una compagna di classe di nome Rachele) così come Judith, Sarah, ecc. Phoebe mi ricorda la serie tv Streghe (non so se la conosci), interessante perché tutte le sorelle avevano nomi che iniziavano con P. Quindi spesso c'è un motivo che va al di là del semplice suono. Non lo sceglierei solo in base a esso, ma piuttosto alla storia personale della ragazza in questione.

Re: Il vostro primo libro ossia la vostra prima pubblicazione

Daniel P. ha scritto: Ma a voi è rimasto qualcosa di irrisolto nei libri che avete pubblicato?? (non parlo di libri gialli :asd: ) Come dire... non so, magari, anche se lo avete pubblicato (e magari perché, come  me, non ne potevate più delle infinite correzioni... :D ) ma diciamo, per esempio, dei concetti che non sapevate come esprimere al meglio... e ci avete provato in tutti i modi, ma... niente
Sì, certo, ed è normale. Si impara col tempo e la pratica, quindi oggi saprei esprimere meglio concetti che qualche anno fa mi risultavano difficili. Quei romanzi ormai li ho pubblicati, quindi non si possono cambiare, ma come dicevo sopra, se tu tenessi lì un romanzo per vent'anni continueresti a cambiarlo. Credo che succeda a tutti. Ci si esprime al meglio di quanto si può fare in quel momento, e andando avanti poi si migliora (per questo le opere prime di grandi autori vengono spesso pubblicate dopo, solo perché sono già famosi, e spesso si nota che non sono all'altezza delle seguenti).
Daniel P. ha scritto: Qualcuno mi può dire in che categoria letteraria rientra un diario?? :hm: 
Come ti hanno già suggerito, un diario rientra nel genere autobiografico, indipendentemente da ciò di cui parla o dallo stile usato. Se poi trovi tra le scelte lo specifico genere "diaristico" meglio ancora, ma credo sia difficile.

Re: Il vostro primo libro ossia la vostra prima pubblicazione

Daniel P. ha scritto: Ogni volta che lo rileggo aggiungo sempre qualcosa, non arrivando così mai a una versione definitiva :hm: :( :(   
L'unico consiglio che posso darti (per esperienza) è di cercare di pubblicarlo prima possibile, in modo da passare oltre. Dopo due o tre anni di revisioni è a posto, almeno per le tue conoscenze di scrittura attuali. Come diceva qualcuno: "Qui si fa il possibile e l'impossibile. Per i miracoli ci stiamo attrezzando".
Ti assicuro che se lo rileggi per altri dieci anni troverai sempre qualcosa che si può migliorare o aggiungere (o meglio ancora, togliere), ma alla fine non inciderà in modo decisivo sul risultato finale.

Re: Il vostro primo libro ossia la vostra prima pubblicazione

Purple ha scritto: da YouCanPrint mi hanno detto che sul mio libro sono libero di metterlo o non metterlo il loro logo... voi lo mettereste?? Ne traggo qualche vantaggio nel metterlo o qualche svantaggio nel non metterlo?? Grazie.
YouCanPrint non lo conosco, quindi prendi il mio consiglio con le molle, ma a quanto so è un sito per autopubblicarsi, quindi non vedo nessun vantaggio nell'aggiungere il loro logo. Il vantaggio mi pare soprattutto per loro, se il tuo libro (e te lo auguro) andrà bene

Re: Il vostro primo libro ossia la vostra prima pubblicazione

Horselover Fat ha scritto: Credo che il sentimento di disincanto per l'editoria italiana sia sempre più diffuso.
Ti capisco benissimo. Dopo aver pubblicato con quattro editori diversi mi sono scoraggiata sempre di più: promozione carente o inesistente, royalties arrivate solo dopo solleciti (e in due casi mai), editing frettoloso, termini dei contratti non mantenuti, ecc. Sto pensando anch'io al self da un po', perché almeno lì un autore ha qualche vantaggio in termini di libertà di scelte e di royalties. Sono negata per l'autopromozione, ma voglio fare almeno un tentativo.
Purple ha scritto: quel vostro primo libro che avete pubblicato... lo riscrivereste pari pari, tale quale... o... rinneghereste, in parte o tutto, ciò che avete scritto in quel libro? :D :hm:                        
Lo riscriverei uguale, ma lo rivedrei a livello di singole frasi, perché nel frattempo ho imparato molto e il mio modo di scrivere è migliorato. Però sono felice di non doverlo fare, perché fosse per me ogni due-tre mesi metterei di nuovo mano allo stesso romanzo per vedere se posso migliorare qualcosa, e rischia di diventare un'ossessione. Ogni romanzo è come una tappa di crescita per uno scrittore, non può mai essere perfetto quindi va accettato per come è riuscito in quel momento. Poi si potrà fare meglio col prossimo.

Re: Il vostro primo libro ossia la vostra prima pubblicazione

Purple ha scritto: Che sensazioni avete provato? Ossia: quali paure (beh, soprattutto prima di pubblicarlo), quali aspettative, di quante pagine è stato il vostro primo libro... Quanto tempo ci avete messo a pubblicarlo o ad auto-pubblicarvelo...
avreste mai immaginato che un giorno sareste diventati scrittori? O è una cosa che già... se non da bambini :D da ragazzini cercavate di fare, se avevate questa... attitudine (dico bene? pardon)...
La mia storia di scrittrice è complicata e spesso assurda, quindi non credo faccia statistica. Il primo romanzo pubblicato era anche, all'epoca, l'ultimo scritto. Avevo già completato una tetralogia fantasy, un giallo e uno storico, tutti ancora in attesa di pubblicazione, e nel frattempo almeno qualcosina sulla scrittura e l'editoria l'avevo imparata.
Nel caso del primo pubblicato, tra la scrittura e la pubblicazione sono passati pochi mesi, ma solo perché aveva vinto un concorso e i tempi erano stretti. In pratica tra la notizia della vittoria e l'uscita sono passati tre mesi. Era piuttosto breve (circa 200 pagine) anche perché il tempo che avevo era molto limitato (ho scoperto che lavoro meglio se ho delle scadenze, anche se le odio).
Mentre aspettavo l'esito del concorso ho aggiunto altri quattro capitoli e stilato la lista delle CE adatte, perché non avrei scommesso neanche 10 euro che avrei vinto.
Mi piacerebbe poter dire che una vincita e la pubblicazione con una big mi abbiano cambiato la vita, ma purtroppo non è così. Tutti gli altri romanzi li avevo già inviati, quindi è successo che in pochi mesi ho ricevuto proposte di pubblicazione anche per gli altri tre. Erano editori micro o piccoli, ma buoni (tant'è che li avevo selezionati). Il problema è che ora, visto con gli occhi degli addetti al settore, il mio curriculum appare caotico.
Per tornare al primo romanzo, l'accoglienza è stata buona. Non lo reputo il mio migliore, né quello su cui ho speso più energie (l'ho scritto e rivisto in sei settimane) eppure grazie al marchio continua a vendere almeno 500-600 copie l'anno (dopo il primo, in cui è uscito anche in edicola). Credo sia già sopra la media per un esordiente, ma il guadagno reale, tolte le tasse, è poco più che simbolico. Se fosse un qualunque altro lavoro, non coprirebbe le ore impiegate. 

Quanto al pensare di diventare scrittori: no, non ci ho mai pensato seriamente. Ma mi è sempre piaciuto leggere, e sceglievo spesso libri complessi che le bibliotecarie cercavano di sconsigliarmi, o che mia sorella più grande cercava di nascondere (cose tipo La scelta di Sophie, D'Annunzio o Wilde, niente di pornografico ). A otto anni provai a scrivere un "romanzo", mia sorella mi prese in giro e lo strappai. Poco più che ventenne scrissi diverse poesie, ne feci una raccolta e la spedii a un indirizzo che mi aveva procurato qualche amico: mi arrivò una proposta di pubblicazione alla modica cifra di mille euro. Non strappai le poesie, ma ci rimasi male e lasciai perdere.
Ho cominciato a scrivere solo a fine 2016, ed è stata la miglior decisione che abbia preso nella vita. Al momento non scrivo, ma mi sento comunque scrittrice, anche grazie agli amici che mi chiedono racconti o articoli per le loro riviste, o comunque una collaborazione in cui posso sfruttare quel che ho imparato facendo editing vari o per conto mio, quindi mi dà un'identità stabile in cui riconoscermi. Ed è qualcosa che va al di là delle vendite o del risultato di un singolo libro.

Torna a “Il vostro primo libro ossia la vostra prima pubblicazione”