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Re: Editing da parte delle case editrici, come funziona?

Marcello ha scritto: Questa è una vera ignominia! Non è certo così che si fa un editing...
All'epoca lo dissi anch'io all'editore, che non avevo mai lavorato così. La risposta è stata che quello era il loro metodo, del tutto normale, e nessuno si era mai lamentato (ne dubito). Ne è nata una mezza guerra, dove io per reazione ho passato due notti in bianco a contare le righe e segnalare finanche le virgole cambiate con cui non ero d'accordo, e loro per ripicca hanno ignorato o stravolto la maggior parte delle mie obiezioni. Non proprio un grande inizio  :lol:   Altra cosa antipatica: anche dopo mie richieste, non ho potuto sapere chi fosse l'editor né scrivergli direttamente. Cosa che di solito avviene.
Non credo che sia una cosa che capita spesso. La maggior parte dei piccoli editori fanno cambiamenti minimi (l'ultima volta li ho accettati tutti senza quasi leggerli, perché l'editor già la conoscevo e mi fidavo). Ho riportato quell'esperienza solo perché chi dovesse leggere la discussione sappia che può succedere, ma non è affatto normale.

Re: Editing da parte delle case editrici, come funziona?

lelaa! ha scritto: Lo so, possono sembrarvi domande stupide, ma io non ho idea di come funzioni per cui chiedo a chi è del mestiere e ha già lavorato sull'editing.
Non è affatto una domanda stupida, perché sapere in anticipo come dovrebbe funzionare un editing ci fornisce informazioni essenziali.
Avendone fatti cinque, per quattro diverse CE, ne ho una discreta esperienza.

- a differenza di ciò che credono molti autori esordienti (non parlo di te, ma per completezza di discorso), la CE non fa un editing approfondito. Magari per autori come la Ferrante o la Perrin lo faranno, non so, ma non per un pincopallo qualsiasi. Se ciò che arriva richiede tanto lavoro (riscrivere intere parti, tagliare, aggiungere capitoli, togliere trame secondarie, ecc. ) l'autore riceve un rifiuto e stop. La CE chiama "editing" le correzioni di base, tra cui quelle per uniformare il testo alla propria linea editoriale (scelta tra caporali e trattini per i dialoghi, scelta di quali parole vanno in maiuscolo o in corsivo, ecc.). Corregge refusi, tempi verbali sbagliati, ripetizioni e poco altro.
- la norma è che l'editor legge il testo e lo corregge, segnalando ogni singolo cambiamento. Anche una virgola spostata dovrebbe essere segnalata. Non ho ancora capito se sia una questione legale (credo di sì), ma di sicuro è almeno un segno di rispetto e serietà: non si cambiano proprietà intellettuali altrui a proprio capriccio. Il testo viene rimandato all'autore con segnalate (in rosso, di solito) tutte le modifiche. L'autore può accettarle o meno, tramite i programmi di scrittura come Word e simili. Se l'autore è d'accordo con un cambiamento, lo accetta, o apporta le modifiche necessarie (ad esempio cercando un sinonimo o rielaborando una frase, è raro che i cambiamenti richiesti coinvolgano interi paragrafi). Se non è d'accordo di solito può lasciare un commento a fianco, spiegando perché.
Ho trovato una volta sola una CE che mi ha mandato direttamente il file definitivo corretto, chiedendomi di fare un file a parte dove indicare le cose con cui non ero d'accordo una per una, con numero di pagina e di riga (un lavoro lunghissimo, pensato apposta per scoraggiare) e alla fine ha comunque ignorato la maggior parte delle mie obiezioni, oltre a non aver segnalato una parte dei cambiamenti. Ma questa non è la norma, per fortuna...
L'ultima parola dovrebbe essere sempre dell'autore (a meno che si parli di errori grammaticali veri e propri). Quando non è così, qualcosa non va.

Non ho mai fatto editing a pagamento, ma è evidente che in quel caso l'autore non ha alcun obbligo: paga un servizio per avere un aiuto, ma se non è d'accordo può benissimo ignorare i consigli.

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