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Re: Labocontest n.7 - Discussione generale - La pistola di Cechov e le false piste

Torno nella discussione generale a giochi fatti per esternare le mie impressioni su questo contest.
Questa volta è stato più difficile che mai.
Oltre a dover inventare la storia, abbiamo dovuto infilarci una pistola di Cechov, quache pesce rosso e tingere tutto d'azzurro.
Comprendo benissimo @Bardo96 
che ha lasciato, anche io ho patito.
Qui si è parlato di aringhe rosse, prefigurazione, pistole e penso di aver finalmente capito abbastanza su questi argomenti, intorno ai quali chi più chi meno ha i suoi punti di vista.
Tutto questo andare a cercare informazioni: ho guardato video, film, riletto racconti... Mi ha portato auna conclusione e mi spiego meglio.
Secondo me, pistole, aringhe e prefigurazione non sono tecniche narrative inventate chissá da chi, ma sono elementi narrativi indispensabili. Voglio dire che sono sempre stati usati, se ne trovano in tutte le storie, nei film, in  tutte quelle trame che ci restano dentro, in tutte c'è qulcosa che ci ha lasciato sbalorditi, affascinati, disarmati davanti all'ingegno degli autori.
Senza, anche se interessanti per l'argomento trattato, le storie risultano, concedetemi il termine, piatte.
Un esempio e poi chiudo.
Mia nonna era una grande narratrice.
Le sue storie di quando era bambina, di guerra, di fame, della sua intera vita... Erano così ben raccontate che noi, nipoti e figli, pendevamo dalle sue labbra. E non è che lei le raccontasse una volta e basta, quelle storie ce le ha raccontate decine di volte, senza peredere mai un solo elemento del suo pubblico.
Mi sono resa conto solo adesso che lei sapeva tenerci sulle spine, sorprenderci e farci immaginare finali scontati che poi erano tutt'altro.
Eppure, le sue erano storie della sua vita di tutti i giorni, che se la racconto racconto io la mia vita...
Sai che scatole...
 
Ecco...Sono contenta di essere arrivata a capirlo, questo è il risultato che ho raggiunto stavolta, partecipando al labocontest e volevo condividerlo con voi.

Re: Labocontest n.7 - Discussione generale - La pistola di Cechov e le false piste

Provo a risponderti io, @Bardo96 , ma con lo stesso tuo dubbio di aver capito o meno cos'è la pistola di Cechov.
  ha scritto:Bardo96La “prefigurazione”, o “anticipazione”, è scrivere un qualcosa che avverrà per certo in un certo modo; la vedrei come la classica profezia: il personaggio X farà Y per ottenere W. Se io scrivo una cosa del genere a pagina 27, il lettore saprà che, durante il resto della storia, leggera di X che farà Y per ottenere W. A volte non è nemmeno una profezia vera e propria, è piuttosto la semplice esplicazione dello scopo dei personaggi, mi viene in mente il Signore degli Anelli: dall’inizio sappiamo che lo scopo è distruggere l’Unico Anello, e quello che leggiamo è appunto la storia di come avviene.
La prefigurazione è immaginare che un dettaglio avrà uno scopo nella storia, che sia vero o falso, quello che ci aspettiamo, non ha importanza. Ha importanza quello che l'autore vuole farci intendere. L'abilità sta nel farci stare sulle spine, portarci sulla pista che lui vuole.

La pistola di Cechov invece è un espediente vero e proprio, Si mette apposta per stupire i fruitori della storia, quasi sempre alla fine.
Un esempio:
Salviamo l'orologio della torre di Hill Valley. Sicuramente avrai visto questa scena in Ritorno al futuro: una signora sta facendo la colletta per far riparare l'orologio colpito da un fulmine.  Marty e Jennifer, che si stanno baciando seduti in quella piazza, vengono interrotti dalla donna che gli lascia un volantino dell'iniziativa e se ne va. 
Io non mi prefiguro proprio nulla. Quella scena è solo divertente perché i due ragazzi vengono interrotti sul più bello in un modo quantomeno invadente. 

Cambia la scena, il filma va avanti e ti scordi completamente dell'orologio, è solo alla fine che ricompare. Grazie al Volantino, il fulmine, e all'orologio stesso, Doc e Marty, riescono a far ritornare la DeLorean, con Marty a bordo, nel 1985. 
Io credo che la pistola deve essere carica fin dall'inizio ma il lettore non deve assolutamente capirlo. 
Le false piste, le aringhe rosse, invece sono lì per essere colte, intraviste. Devono dare l'illusione di aver visto, nella trama, qualcosa di rilevante, per dar modo al lettore di giocare con la storia.
Bardo96 ha scritto: gio mar 16, 2023 6:55 amApprofitto per una domanda: è possibile inserire una “falsa pistola”? Il dubbio nasce da una storia fantasy che sto scrivendo, e come tutte le storie fantasy ha un elemento magico; ora, questo elemento ha una limitazione ben precisa, di cui ho già pronto un modo per aggirarla, e non vorrei che questo passasse per una “pistola” senza esserlo, visto che all’interno del libro nessuno userà mai l’escamotage. Secondo voi, dire “è impossibile fare X” costituisce una Pistola di Cechov? 
Se non è una pistola, non vedo come possa essere scambiata per tale. La pistola di Cechov si riconosce solo quando spara, alla fine. 
Magari quel marchingegno magico che hai inventato servirà solo in una scena, l'importante, secondo me, è che abbia un senso almeno in quel momento, altrimenti perché vorresti descriverlo?
A questo punto sono davvero curiosa di sapere quanti la pensano come me. 

Re: Labocontest n.7 - Discussione generale - La pistola di Cechov e le false piste

  ha scritto:Nightafterdi voi, rammenteranno che aprivo la storia con un prolisso elenco di materiali e utensili di ferramenta.
Sì, io mi ricordo, quello che non mi sovviene è se io sono una di quelli che ti hanno accusato di menare il can per l'aia :D. Nel caso chiedo scusa. Nei tuoi racconti non ci sono mai cose messe li a caso, Tu sai scrivere molto bene e lo sai. 

Comunque, per capire bene cos'è la pistola di Cechov  bisognerebbe andare a cercare validi esempi, cosa che ho fatto. 
Tra i più belli consiglio di vedere il film Onward - Oltre la magia Pixar.
Due ragazzi ricevono un regalo dal padre morto da anni,.. il pacco deve essere aperto nel giorno del diciottesimo compleanno del figlio minore.
Lo aprono e scoprono di aver ricevuto un bastone da stregone; un bastone magico, tipo quello di Gandalf. Quando il ragazzo più piccolo, più avanti nella storia, s'infila una scheggia di legno nel palmo della mano, tu pensi che l'autore vuole solo descrivere il bastone  vecchio e ruvido. Ti dimentichi di quella scheggia per tutto il film ma... alla fine quel minuscolo pezzo di legno...  
Non vado avanti per motivi di spazio e perché in quel film c'è anche un'altra pistola. 
Il dettaglio/pistola, dovrebbe avere un senso quando appare, servire a mettere a fuoco una situazione, a descrivere una stanza, e bisogna che il lettore colga il motivo per cui viene descritto in quel momento, senza immaginare l'uso che ne farà l'autore alla fine e quando spara dovrebbe fare i fuochi d'artifico, almeno io ho capito questo.

Re: Labocontest n.7 - Discussione generale - La pistola di Cechov e le false piste

Ecco, io sto già iniziando a confondermi. Ditemi voi se ho compreso 'sta pistola che a volte spara e a volte no.

Cechov dice che se nel primo atto di un dramma compare una pistola, bisogna che quella spari prima della fine.
Io prendo la sua frase come un invito a non inserire oggetti, situazioni, o altro che nel contesto della storia c'entrano poco o niente, dei cliché in pratica.
Inserire in un racconto qualcosa che ci piace: Draghi, sparatorie, scene di sesso, personaggi stereotipati ecc. solo perché ci piacciono, senza ragionare sulla trama è sbagliato.
Esempio: Il cavaliere Sacripante cavalca nella tundra desertica; il portale si trova in qualche punto sperduto in quelle lande. 
Sacripante scorge, nascosto tra la vegetazione, un enorme animale alto almeno dieci metri, Ha un'enorme bocca piena di denti aguzzi... Sarà un drago?
Ora, quello che sia sia, la tundra è ricoperta da muschi e licheni, dove si nasconde una bestia di almeno dieci metri? E poi, ma che se magna In un posto così il povero drago? Che, dai denti che ha, è pure carnivoro? Quante renne dovrà mangiare al giorno? 
Tornando alla frase di Cechov: quando sei sicuro che l'oggetto descritto stia bene nel contesto della storia, allora, l'oggetto dovrà avere un senso, dovrà avere un ruolo vero e proprio nello sviluppo della trama, altrimenti è inutile, da buttare. 
La pistola di Cechov, secondo me è un espediente per sorprendere il lettore che arrivato a quel punto dirà: Ah, ecco perché all'inizio del racconto l'autore ha descritto tale marchingegno. Ora tutto ha un senso.
Il lettore sarà gratificato e cercherà di scovare altre pistole nella storia, che risulterà più dinamica, quasi interattiva.
  ha scritto:Alberto TosciriNon è detto, altrimenti la scrittura sarebbe un meccanismo a incastri precisi da rispettare, come la matematica, che dicono non sia un'opinione e ritengo che invece la scrittura debba essere assolutamente libera, anche nelle sue contraddizioni che possono generare nuovi flussi descrittivi.
Certamente, ognuno ha la libertà di scrivere come preferisce, ma la scrittura non ne soffrirà se uno scrittore cerca di interessare i suoi lettori usando espedienti che migliorano la fruizione del testo.  
Shahrazād si salvò la vita usando la curiosità del sultano Shahriyār: le sue storie non finivano mai e costringevano il sultano a rimandare l'esecuzione della ragazza. Il suo espediente era quello di lasciare il racconto in sospeso. 
Per tenere il lettori incollati al nostro romanzo un espediente vale l'altro, non si tratta di regole matematiche ma di pensare a chi leggerà/ascolterà le nostre storie, di confezionarle in modo elegante e attraente. Alla fine, si scrive per farsi leggere. 

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