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Re: [Lab2] Identità olfattive

Ciao @Otta  
Nel tuo stile fantascentifico, a cui ci hai abituato, hai scritto un'ottima trama.
Ci sono alcune cose da rendere più chiare però. Giuseppe è il tecnico e pure Joe? I rino-file, raccontano anche storie mentre vengono captati dal cervello?
Come ha fatto a prelevare il campione? perchè l'uomo nella locanda dovrebbe riconoscerlo? e perche non lo riconosce vedendolo e basta? Lui l'ha già riconosciuto? sa che è l'assassino? sicuramente lui e ketty erano seguiti e i killer sapevano con chi viaggiava e con chi era tornata, questo se ho capito bene il fatto che Giuseppe è Joe.
Otta ha scritto: Lavoro da oltre trent'anni per la RinTEC, cioè da quand'ero appena un ragazzo. In fondo il mio lavoro non mi dispiacerebbe poi molto, se non fosse che devo saltellare tra gli umori vari dei clienti. Prima di essere assegnato al reparto domotica mi occupavo dei dispositivi mobili, all'epoca le tecnologie olfattive erano giusto all'inizio e RinTEC aveva lanciato da poco la sua prima cuffia nasale. “Nasi sempre connessi!” Prometteva. Ormai nessuno si sognerebbe di farne senza.
Questa parte non è sbagliata, ma è un pazzo raccontato. Se tu avessi usato la prima al passato non stonerebbe molto, un pezzetto di raccontato si può sempre usare a beneficio di chi legge, ma al presente è un salto fuori dal protagonista e dall'attimo che sta vivendo.
L'idea è talmente bella e originale che sarebbe un vero peccato lasciarla così, un romanzo breve del genere, mi piacerebbe leggerlo. Sai scrivere molto bene e il talento non ti manca davvero. Hai pubblicato già qualcosa? leggerei volentieri qualcosa, di tuo, più corposo

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