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Re: Rigore e metodo o no?

Io di solito faccio così: mi metto calma e cerco di non pensare a niente. Quasi subito una parola, che io non cerco assolutamente, emerge con forza e mi si pianta nel cervello. Parto da quella ma non comincio a scrivere, accade che, alla fine, quel termine non compaia nemmeno nel racconto.
Mettiamo che la parola prepotente sia sottosopra, per immagini io vedo una stanza in disordine: una cucina, un salotto, una camera da letto.
Sempre con l'immaginazione ci metto dentro un personaggio, senza nessuno sforzo, nasce tutto dalla fantasia. Per esempio: nella stanza posso vedere una vecchia che piange, un uomo che cucina, un ragazzo che studia o un bambino che gioca su un tappeto rosso. Io so immediatamente chi è quel bambino, come si chiama e perché porta un apparecchio ortopedico alle gambe, so chi è suo padre, conosco i suoi problemi e la sua storia. Conosco il conflitto che affligge quella famiglia e come andrà a finire, poi mi metto a scrivere.
 A volte, una parola può assillarmi per settimane e se non scrivo non mi si leva dal cervello.
Questo lo faccio per avere buone idee, per scrivere una storia ben strutturata, invece, ho un metodo. Avere un buon metodo fa risparimiare tempo.
Mi sono fatta una mappa mentale dove prendo appunti e controllo l'evoluzione della storia: il diagramma è sempre lo stesso, un pò come spiegano nei manuali di scrittura creativa, seguo un arco evolutivo dove poggiare gli eventi.

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