Talia ha scritto: Inclinò il collo verso la spallameglio "inclinò il capo"
Talia ha scritto: Un pensiero lieve come un sussurro le sovvenne: e se andassi io a cercarla?Il fatto che non venga chiusa a chiave e sia libera di andare in giro (c’è sempre il rischio che qualcuno la veda, e che poi si diffonda la voce sulla sua deformità) stona con la faccenda della segregazione.
No, lei era una ragazza dalla salute precaria, come le ripeteva il dottore e come le ricordava spesso mamma con occhi tristi "Non puoi incontrare altre persone".
Ed era per questo che usciva di notte quando la corte era chiusa nelle proprie stanze e passeggiava solo nei giardini del castello.
Ti sono state già fatte notare delle incongruenze, tra le quali anche i punti in cui la focalizzazione interna non è centrata.
Il racconto è scorrevole, ma mi ha lasciata perplessa; è come se l’eccessiva leggerezza vada a cozzare con l’impianto favolistico. In tutte le favole c’è sempre una presa di coscienza, da parte dei personaggi, del lato oscuro che, per quanto edulcorato, li rattrista e ha uno scopo educativo. Nel tuo racconto manca del tutto.
Parere personale, ovviamente: prendilo con le molle!