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Re: Viaggio strisciante

Ciao @bwv582 
bwv582 ha scritto: Forse è il giardino dell'Eden o forse è un semplice prato ma per me è il luogo dove sono nato:
Questa considerazione é rindondante e puó essere tolta, toglie forza all´incipit e si capisce subito l´entusiasmo del protagonista.
bwv582 ha scritto: E non ho nemmeno iniziato a inebriarmi
Togli quel "E"
bwv582 ha scritto: Può sembrare semplice, per voi che vedete il mondo e vi attorniate di ogni sorta di diavoleria per piegare la natura.
Cosa puó sembrare semplice? Scappare da nemici che vogliono uccididerci non sembra una cosa facile :P
bwv582 ha scritto: Nella buia umidità del sottosuolo ho desiderato una vita felice.
Menzioni una "vita felice" appena poco piú sú. Ti consiglio il termine "migliore condizione", magari anche piú in linea con il senso di ingiustizia sociale che vuoi conferire al racconto.
bwv582 ha scritto: Tante volte ho alzato la parte anteriore del mio corpo, immaginando di vedere le stelle, perché esistono anche per me, nonostante la mia cecità.
Bella immagine, peró genera alcune domande: se é cieco da chi ha sentito parlare di stelle? Se vogliamo farne un racconto sociale, questo é il momento giusto per aggiungere una digressione di qualcuno che gli ha menzionato le stelle, gli ha detto che solo chi sta in alto, sulla terra, puó goderne.
bwv582 ha scritto: E ho incontrato lei, la mia anima gemella, in fuga come me e densa di quel naturale amore che può moltiplicare la nostra specie. Lei era tutto per me, la mia metà, quello che mi mancava per poter vivere un'esistenza piena
No no, ora tu mi descrivi meglio come si sono conosciuti e di cosa parlavano. Non é che mi menzioni una storia d´amore tra lombrichi, senza aggiungere dettagli :D 
bwv582 ha scritto: Magari mi illudo, magari mi aspetto di incontrare la mia fata turchina pronta a rendermi un bambino vero...
Qui ci sono due magari, anche se forse per me l´elemento che stona di piú é il riferimento a Pinocchio. Sempre secondo me é un po´fuori linea rispetto all´ambientazione del racconto, che parla di terra e vermi. Anzi, la fata turchina ci sta anche bene, ma quel "bambino vero" forse stona un pochino con l´immagine di un verme strisciante.
bwv582 ha scritto: La terra umida potrebbe confondere le mie lacrime, se solo fossi capace di piangere.
Se solo avessi gli occhi.
Se solo avessi un cuore.
In realtà di cuori ne ho cinque e non sarà la fatica a fermarmi.
Scavo per giorni, per mesi, per anni e, di nuovo, per giorni.
Scavo e proseguo fino a quando il mio istinto mi dice di essere arrivato a destinazione.
Esco dal buio.
L'erba è fredda, l'aria è frizzante, il cielo è ingombro di nubi e non ci sono predatori all'orizzonte.
Forse è davvero la fine del mio viaggio.
Esco dalla terra e proseguo all'aria aperta.
Inarco la schiena, accarezzo l'erba e mi sento rinascere.
"Eccolo", dico tra me, "l'ho finalmente trovato".
Mi piace come hai portato a capo ogni singola frase, rende l´idea di un verme che scava e a ogni solco nel terreno associa un pensiero.

Comunque, [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif] @bwv582 , non fraintendere: a parte i commenti il racconto mi é piaciuto ;) L´ho trovato fantasioso e ben scritto, infatti ho sottolineato poche cose. Leggo nei commenti che volevi dargli un taglio piú "politico" e descrivere la condizione sociale delle classi medio-basse. In questo caso avrei forse esagerato l´aspetto della catena alimentare. Per esempio, all´inizio menzioni nemici da cui difendersi, potresti provare a descrivere meglio chi sono questi nemici, o aggiungere un altro episodio in cui il lombrico vede distruggere le sue speranze. Usare gli animali per descrivere la nostra condizione umana é sempre un´ ottima idea, alla fine siamo animali anche noi ;) [/font]

Alla prossima

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