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Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

Wanderer ha scritto: . Se a questo si aggiunge che gli immigrati che vengono dalle nostre parti appartengono alle classi meno abbienti dei popoli d'origine, il pregiudizio diventa più difficile da contrastare,
Questo però non è vero. Anzi è vero il contrario, anche se potrebbe sembrare strano. Chi riesce a partire e ad andare via non sono certo i più poveri, che non ne hanno i mezzi. Anche chi fugge con i barconi, visto che la traversata costa tantissimo. Questo è uno dei tanti pregiudizi infondati che circolano sugli immigrati. Spesso partono persone della classe media, con gradi di istruzione alta.

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

ElleryQ ha scritto: A questo punto mi chiedo anche se in Spagna creeranno un nuovo lemma per definire il colore nero. Il termine attualmente usato deriva tra l'altro dal latino (e significa esattamente "nero", inteso come colore prima ancora che come etnia).
Solo nelle lingue anglosassoni il termine ha assunto un significato offensivo.
In spagnolo negro indica proprio il colore e non è sostituibile. Nei paesi ispanoamericani si usa molto per indicare le persone (non solo rispetto al colore della pelle, ma anche di occhi e capelli) e spesso ha un significato positivo, affettuoso, ad esempio se usato con il diminutivo, negrito, negrita. Questi ultimi sì usano moltissimo come soprannomi nelle famiglie se qualcuno è un po' più scuretto degli altri. Un altro soprannome molto diffuso è chino (cinese) per chi ha gli occhi a mandorla (tipici di diverse etnie del luogo). Tutto è molto relativo rispetto alla cultura in cui poi le lingue si diffondono.
Caso diverso è il portoghese brasiliano in cui negro è il termine corretto e non dispregiativo da usare per le persone, ma non indica il colore. Quest'ultimo si dice preto e non va usato per le persone perché offensivo. Insomma paese che vai usanza che trovi. L'inglese è solo una lingua tra le innumerevoli che si parlano e si scrivono al mondo...

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