ivalibri ha scritto: Schegge di città, sistemate in fila o piuttosto arredi di un interno giorno.Questa frase mi ha fatto inciampare nella lettura, quell’interno giorno non riesco a capirlo.
ivalibri ha scritto: una corda trasparente,Perché non tubicino trasparente? È lei che non riconosce il termine esatto? Perché lo chiama corda?
Ciao @ivalibri
che testo angosciante! Il ritmo lentissimo, i pensieri sconnessi, i frammenti di ricordi, le sensazioni corporee visive, tattili… tutto rende molto bene il torpore e lo spaesamento del risveglio dopo un’anestesia. Le descrizioni sono minuziose, opulente a tratti, per mio gusto, un filo troppo cariche.
Se questo è l’incipit del racconto, ti consiglierei di sfoltirlo un po’ perché manca l’innesco della storia che nella sinossi mi aveva colpita molto.
Questo indugiare sulle descrizioni rende tutto molto “angosciante” e per questo ti faccio i complimenti. Mi sono sentita ferma, bloccata su quel letto, confusa… Mi pare che fosse proprio l’effetto che desideravi ottenere e, per me, lo hai ottenuto! Forse il ritmo col prosieguo della storia cambierà. Attendo il racconto completo!