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Re: Gli come a lui, a loro e a lei

Anche io mi trovo sempre in dilemma con l'uso di "gli" per il plurale, soprattutto quando devo tradurre un testo che in inglese ha un tono molto giovane e informale.

Per quanto "gli" possa essere grammaticalmente scorretto, sta di fatto che nell'uso comune ha ampiamente soppiantato il termine "loro".

Sono d'accordo che, nell'esempio riportato da @Fraudolente, l'uso di "gli" sia uno dei peggiori possibili; d'altro canto, se all'interno di una narrazione fatta con il tono di un giovane informale trovassi scritto "E poi, sai, ho detto loro che potevano andarsene a quel paese!", mi farebbe un po' strano.
Perché la verità è che, nel parlato, avrei sicuramente sentito: "E poi, sai, gli ho detto che potevano andarsene a quel paese!", ma nello scritto continua a suonare male.

Questo scollamento tra scritto e parlato è una spina nel fianco!
Meglio che suoni sgrammaticato, ma coerente con il personaggio che parla, o grammaticalmente corretto, ma incoerente con la voce?

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