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Re: [H23] L'ultravivente

Ciao Zaza :D Mi ha colpito l'idea di questo ultravecchietto condannato a rimanere una cavia semi-viva per l'eternità, mezzo decomposto, mezzo mummificato, eppure pienamente consapevole. La morale sembra quasi un: "Non donate il vostro corpo alla scienza, stolti!"  :muu:
Ho trovato efficace il modo in cui descrivi la paura del protagonista, che pensa che nessuno più riesca a capire se sia vivo o morto, ma trovo questo timore incompatibile con il fatto che lui sappia di essere ben monitorato, visto che l'hanno da poco eletto "uomo più longevo della terra".
  ha scritto: Maledetto il giorno che ho accettato di fare da cavia all'esperimento di questa avveniristica clinica universitaria: la suprema longevità.
Mi sa un po' di infodump.
  ha scritto: L'artefice del procedimento a elisir continuato mi diceva di non esservisi sottoposto lui stesso 
Si è persa per strada una particella pronominale :)
  ha scritto: è successo in coincidenza con il decesso dell'uomo più longevo della terra. Che adesso sono io, coi parametri vitali registrati il giorno dopo il decesso del detentore del primato di ultravivente artificiale.
Un po' arzigogolata: si capisce, ma dopo averla riletta un paio di volte.


  ha scritto: Adesso mi hanno anche cambiato camera e sono al gelo col solo pigiama e un lenzuolo. Tra l'altro è una doppia. Quello nel letto accanto - peraltro nemmeno centenario, a occhio e croce - dev'essere una cavia del programma che non ha superato gli esami di ammissione.
La scena, pur nella sua tristezza, mi ha fatto ridere :D 

  ha scritto: Il mio cuore (mio?) pompa ancora il mio sangue (o altrui?) nelle arterie che lo portano in giro e nelle vene che glielo rendono per ripulirlo
Anche questa frase è un po' intricata, anche perché usi "lo" prima per riferirti al sangue e poi per parlare del cuore (e poi di nuovo del sangue?).


  ha scritto: Poi, alza lo sguardo verso di me, mi si avvicina e urla, facendo un salto, mentre le cade la borsetta e si rovescia sul mio letto. 
Vista l'abbondanza di me/mi/mio, toglierei almeno quello che ti ho evidenziato in grassetto.



Povero ultravivente, mi resterà impresso nella memoria! Questo breve racconto, a tratti horror, a tratti un po' comico, diventa un'occasione per farci pensare a come deve sentirsi chi ha la mente ancora ben funzionante in un corpo che, invece, non lo è più.
O forse sono solo io che sono in vena di pipponi!

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