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Re: [H23] Così è scritto

Ciao @Mid  
piacere di leggerti per la prima volta.
L'idea è molto interessante e ben pensata. Devo ammetter però che la lettura è un po' faticosa, e non per le scritte in latino o l'attenzione ai dettagli "scenografici", che invece contribuiscono all'atmosfera gotica e inquietante. Quello che a mio avviso appesantisce la lettura è un eccesso di verbi, e secondariamente di aggettivi. prende le tazze, le posa sul vassoio, le porta di là (almeno una delle azioni tra prendere e posare potrebbe essere implicita senza nulla togliere alla comprensione del tutto). Si china e si affretta ad asciugare (si china per asciugare, che lo faccia di fretta è evidente anche senza esplicitarlo). mi sono venuti in mente questi due esempi, ma il testo ne è denso. Lo stesso vale per gli aggettivi e o i complementi di qualificazione, onnipresenti, che a volte mi sembrano davvero smorzare la tensione del tutto, invece di contribuire a tenerla alta.
Un esempio su tutti:
Mid ha scritto: sab nov 04, 2023 4:22 pmUdì uno strillo, infantile, lontano. Un pianto acuto, poi un colpo.
Íosa!
Máire si gettò fuori dal letto, candela in mano, si precipitò giù per le scale. Udiva una voce, al pianterreno, dissennata come una messa infernale.
siamo concentrati sull'assenza del bambino: serve precisare che il grido è infantile? o l'acuto del pianto? M. ha già la candela in mano, perché precisarlo nella corsa per le scale? La voce dissennata la "sentiamo" subito dopo recitare versi dai vangeli compiendo un rito sacrificale su un neonato: perché spiegarci a chiare lettere che siamo in una scena di messa infernale? 
Insomma, secondo me, questo eccesso descrittivo, quasi didascalico, nuoce all'atmosfera opprimente e terribile che dovrebbe scaturire dal racconto.
Naturalmente, puoi non essere d'accordo con la mia sensazione, ci mancherebbe.
Sullo sviluppo della storia, invece, ho una sola piccola obiezione: il fatto che i flashback si succedano in ordine cronologico sparso rende più difficile ricostruire la storia. In generale non è un problema la lettura che richiede di concentrarsi e riflettere per comprendere, ma trattandosi di una storia di orrori in cui tensione e angoscia dovrebbero andare in crescendo, il dover fermarsi più volte per tornare indietro e rimettere in ordine gli episodi mi sembra controproducente.
Mid ha scritto: sab nov 04, 2023 4:22 pm— È un Facini, padre mio. Un pensiero, anche in onore della nostra Máire.
Il Reverendo Gabriel le sorrise, dando le spalle alla finestra sulla baia. Gli occhi azzurri brillavano di luce inquieta. Lei arrossì, mentre sistemava tazze e cucchiaini sul vassoio.
— È meraviglioso. Dev’essere costato una fortuna.
— Un dono del vescovo, in realtà, per i miei servizi. L’avevo notato nella curia e ho pensato a voi.
In questa conversazione ho fatto fatica a riconoscere chi dice cosa (avevo inteso quel "padre mio" come rivolto al reverendo. E "nostra Maire" detto dal Lord). E che Gabriel fosse il figlio dei due signori l'ho dedotto a lettura finita, cercando di ricostruire il tutto. Dal testo non mi era risultato palese.
Questo può essere un problema solo dei miei neuroni, non lo escludo.
Probabilmente sempre per via dei neuroni fatiscenti, ho un dubbio anche sul finale: la voce del reverendo le annuncia una nuova gravidanza o, scossa dal trauma del nuovo crimine, ricorda l'annuncio della prima gravidanza? Propendo per la seconda spiegazione, ma senza certezze.

Prendi le mie per quello che sono: sensazioni e riflessioni personali, nulla più. Di sicuro è un racconto che non lascia indifferenti e ben fatto.
A rileggerti.

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