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Re: [H2022R] Il pittore di agonie

Cerusico ha scritto:

1ombra1.jpg (112.4 KiB) Visto 7 volte
Commento

Carta 1 - L'Ombra: il lato oscuro, il persecutore, il contrasto


La prima volta in cui vidi l’ombra avevo sedici anni e una vita già sconquassata da quelle che le persone felici chiamano arte.
(Un classico incipit cerusichiano, dove l'arte è solo un mezzo per poter far schif... sprecare l'esistenza in attesa della morte.)
Mentre scrivo queste pagine, con una grafia incerta e spezzata dal terrore di ciò che sta per accadere, il cielo che intravedo dalla finestra è trafitto dalle stelle. (Toglierei "queste" perché mi suona sempre male, e pure "di ciò che sta per accadere". potrebbe essere riformulata come frase, suonerebbe meglio. Dlin dlon!"
Il cielo solo dalla finestra lo intravedi... a meno che non stai in giardino o davanti alla porta.)

«Dove l'hai vista?» insisté. (Insistette?)
Alzai le spalle. Non avevo alcuna idea della provenienza dell'immagine. Al tempo, non ero ancora a conoscenza del morbo che mi affliggeva, né avevo gli strumenti per interpretare il senso di ciò che mi accadeva. (Sto "ciò che mi" stona, riformula la frase.)

Seguirono mesi fatti di lunghe conversazioni, reprimende, colloqui con psichiatri e psicologi (addirittura? per un disegno?... vabbè, meglio prevenire) 
Del futuro non mi curavo: non è forse questo il vero privilegio della ricchezza? (già)
A parte i "ciò" che a mio gusto non vanno, per il resto nulla da segnalare.
Un racconto con uno stile antico, tra Poe e Lovecraft, e lo stesso vale per gli elementi utilizzati. La forse follia del pittore, profezie che si avverano, teatri, presenze, ombre rivelatrici. Atmosfere fumose da Ottocento.
Molto bella la parte del viaggio nel mondo delle disgrazie umane, poi quella nei bassifondi cittadini che poi sono i bassifondi dell'anima, lì ti sei lasciato andare con le visioni e l'onirico.
Poi la presenza di Caleb come mecenate che insieme ai quadri in qualche modo raccoglie anche i pensieri contorti del protagonista e li assembla in una certezza da cui non si può sfuggire più.
Impugnare l'accetta è metafora di accettazione del proprio destino oscuro.
Insomma, un po' antico come racconto, ma in un'atmosfera da notte di Halloween può funzionare.

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