Un racconto "caldo" e completo: ben articolato e scritto in modo accattivante; ricco di messaggi profondi (tra cui quello che sotto le bombe siamo tutti uguali); solido nella sua struttura circolare; guarnito di citazioni garbate (mi è venuto in mente, per la sezione in Terra Santa, Brancaleone alle Crociate; per la sostituzione del nobile, Il marchese del Grillo) e, oltretutto, divertente. Una piccola perplessità: il protagonista all'inizio è un "barone", alla fine il servitore lo chiama "marchese". Mi è sfuggito forse qualcosa?
Vi segnalo il piccolo refuso "va" in luogo del corretto va' con l'apostrofo, in quanto nella frase è seconda persona dell'imperativo: Va, corri a chiamare Romualdo!. Grazie per la bella lettura, @Ilaris ed @Eudes.
Re: [N20-3] Di armi, onori e cavalieri
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- Argomento: [N20-3] Di armi, onori e cavalieri
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- mar gen 19, 2021 6:54 pm
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