La ricerca ha trovato 1 risultato

Torna a “[MI174] Vita in clessidra”

Re: [MI174] Vita in clessidra

Felice di conoscerti, @Modea72
Ho letto con attenzione il tuo racconto e ti lascio qui sotto qualche piccola osservazione puntuale. 
Dal punto di vista generale, sei riuscita a veicolare molto bene il tema della fretta e dei danni che causa; qua e là, forse, hai esagerato con le puntualizzazioni e i chiarimenti al lettore, giacché le azioni e le parole dei personaggi bastavano alla comprensione.
Per quanto riguarda l'aspetto formale, devo dire che la scrittura mi è parsa piuttosto "frettolosa". So bene che il MI lascia poco tempo per riletture attente, ma a mio avviso una punteggiatura ben dosata è fondamentale per la fruizione di un testo. Il procedere segmentato, unito al continuo andare accapo, contribuisce al senso di oppressione che hai saputo rappresentare.
Modea72 ha scritto: dom set 18, 2022 11:02 pmPittesi è indispettito, mette di forza il bambino seduto, gli dice che deve andare prima in ufficio.
L'uso del solo cognome per indicare il protagonista ha un che di freddo e sbrigativo: così ci si chiama tra colleghi quando non c'è confidenza, così si citano gli Autori in un testo scientifico. Opterei per l'epiteto, oppure, come altrove, "papà" o "padre". 
Riguardo all'avverbio "prima", la collocazione lo rende ambiguo: lo sposterei dopo "ufficio" aggiungendo "del solito".
Modea72 ha scritto: dom set 18, 2022 11:02 pmun occhietto mezzo chiuso “se mi porti prima,
Mancano i due punti prima delle virgolette, qui e altrove nel testo.
Modea72 ha scritto: dom set 18, 2022 11:02 pmPittesi risponde blandamente “seh, ci manca, sei grande,
Ciò che vale per la lingua parlata non sempre ha efficacia nella lingua scritta. Qui sopra, ad esempio, "ci manca", comprensibile all'ascolto, lo diventa molto meno sulla pagina.
Modea72 ha scritto: dom set 18, 2022 11:02 pmNon era abituato ad essere in difetto, lo assale
Direi "non è abituato", perché anche prima usi il presente.
Modea72 ha scritto: dom set 18, 2022 11:02 pmnon capendo che lavorare per un privato, significa sacrificio
La virgola qui è errata in quanto posta tra soggetto e predicato.
Modea72 ha scritto: dom set 18, 2022 11:02 pmCarlo sembra parlare a sé stesso “i figli sono tutto, come diceva sempre mia moglie buonanima” Pittesi ha preso la pizza e sta già tirando Flavio verso la cassa, Flavio ha la testa girata verso Carlo “io me la ricordo sua moglie, la signora alla cassa con le gelatine” Carlo si commuove, fa il giro del banco, allunga il passo per adeguarsi al loro, prende la gelatina al limone dal dispenser sul banco “Te la dò io la gelatina al posto di Teresa, lei ora è in cielo”.
Il periodo qui sopra è piuttosto caotico: mancano le interpunzioni e i nomi sono ripetuti troppe volte.

Torna a “[MI174] Vita in clessidra”