La ricerca ha trovato 1 risultato

Torna a “[MI158] Mezzogiorno d'aglio”

Re: [MI158] Mezzogiorno d'aglio

Un racconto a strati. Come le cipolle del resto. C'è un'ironia di fondo che ha una forza incredibile. Il vero motore di tutto ciò che hai saputo, benissimo, imbastire. Perfetto anche il modo in cui hai ripreso la narrazione originale e i suoi personaggi dandogli nuova vita e inserendoli in un contesto nuovo e fresco. Non era assolutamente facile, anzi. 
Unico neo, se così vogliamo definirlo, gli strafalcioni grammaticali come Wall Streatt per capirci, che credo al 99% siano voluti e vogliano rendere l'imbarbarimento grammaticale e cerebrale dei due che rinunciano ai libri, ma mentre leggevo hanno avuto il potere proprio di bloccarmi nella lettura. Chiaramente è l'effetto che cercavi, immagino e funziona benissimo, ma li avrei messi in corsivo o scritti in altro modo, così da avere un'efficacia maggiore. Chiaramente parliamo di gusto personale.
Il resto funziona perfettamente. La critica ai libri di cucina mi ha fatto ridere di gusto (quanti ce ne sono? Non se ne può più!) e anche i passaggi finali con la rinuncia ormai completa ai libri e il rogo di tutto ciò che è narrativa, come se appunto l'uomo decida di rinunciare all'ultima cosa che lo distingue dalle bestie: la fantasia. 
Un racconto a strati dicevo in apertura, che merita forse qualche rilettura per cogliere tutto ciò che hai piazzato qua e là nello scambio fra i due. Hai omaggiato Calvino in un modo eccezionale. Complimenti! <3 

Torna a “[MI158] Mezzogiorno d'aglio”