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Re: Seconda guerra mondiale e dintorni

@Silverwillow Forse sbattere nei muri dipende dal vederli, i muri. Se vedi nei miei interventi la voglia o il bisogno di trovare il nemico o alimentare l'odio vedi cose che non esistono, muri fatti di vento. Non è la stessa cosa che cercare il colpevole, la sua ricerca è sacrosanta perché sia possibile impedirgli di fare altri danni. Riguardo alla politica, la vera politica è fatta di dibattiti, da cui far scaturire sintesi mediate. Se tutti fossero dello stesso parere - cosa a memoria d'uomo mai verificatasi - non ci sarebbe bisogno di politica, partiti e forse neanche di governi.

Re: Seconda guerra mondiale e dintorni

@Silverwillow dici: "non credo che nessuno abbia mai scritto, o pensi di scrivere, un romanzo sull'accanimento dei vincitori sui vinti". Ti consiglio, in merito la lettura de "Il sangue dei vinti" di Giampaolo Pansa, e di tutto ciò che ha scritto in seguito. Il romanzo segna un'inversione ad U nella tendenza della sua produzione, ed è stato criticato da molti per l'assenza di qualsivoglia citazione delle fonti e per qualche manipolazione di eventi accaduti. Non quoto il resto perché non ci riesco, ma quando dici che la pensi all'opposto di me sul revisionismo e, sul rifiorire delle dittature, concludi che quelle dei paesi dell'Est sono dovute a reazione ai decenni di comunismo, commetti, a mio avviso un altro errore di valutazione: è più probabile che, anziché di reazione, si tratti di abitudine all'assenza di democrazia.
Riguardo alla situazione politica sono d'accordo che, soprattutto alla luce dei recenti accadimenti, sia un gran casino: fallimento totale, rimescolamento di carte e destra e sinistra che, anziché farsi dispetti, si scambiano ruoli che neanche esse sanno più quali siano. E' l'assenza di ideali e di visioni per il futuro, accompagnati dal generale opportunismo. Per questo motivo la situazione è pericolosa: è il brodo di coltura ideale per la nascita dei totalitarismi. La politica è di tutti e dire che non interessa equivale a dire che non interessa il futuro di famiglia e Paese.

Re: Seconda guerra mondiale e dintorni

No, @Max91 , non sei stato niente di quello che temi. Hai soltanto espresso un'opinione suffragata obiettivamente dai fatti. La tendenza degli ultimi decenni, sviluppatasi a partire da un berlusconismo che ha sdoganato i fascisti e, peggio del peggio, restituito cittadinanza e dignità ai Savoia, eredi di un re incapace e vigliacco (ma quanti tra i giovani sanno che Vittorio Emanuele III, dopo la ventennale acquiescenza al fascismo, fece prima arrestare un Mussolini caduto in disgrazia e poi firmò il famoso armistizio dell'8 settembre, fuggendosene ignominiosamente al Sud in mano ai nuovi alleati, abbandonando le Forze Armate e il resto del Paese alle rappresaglie nazi-fasciste?), la tendenza, dicevo, è quella di un revisionismo subdolo. Facendo leva sugli episodi di violenza che pure ci sono stati da parte dei vincitori, si vuole omologare l'aggressore al resistente, i caduti di Salò ai partigiani impiccati ai lampioni dopo essere stati catturati in azioni di guerriglia. E' molto pericoloso, specialmente in un'epoca in cui le dittature rifioriscono sparse in giro per il mondo, in un Paese carico di malcontento per i noti problemi economico-sanitari, in cui la destra, che pare raccogliere sempre maggiori consensi, accoglie volentieri tra le sue file organizzazioni come Casa Pound e Forza Nuova, con corredo di svastiche e saluti romani.

Re: Seconda guerra mondiale e dintorni

@Silverwillow Se il tuo percorso informativo è quello che tu dici, le tue dichiarazioni in merito alla parzialità dell'informazione diventano più comprensibili. Io, che oltre ad essere un uomo comune non mi sono mai occupato di storia (e a scuola, ai miei tempi, l'insegnamento della storia si fermava alla prima guerra mondiale), ero a conoscenza dei crimini commessi da americani, inglesi, comunisti eccetera da ben prima degli anni '90, quindi l'informazione già c'era ed era disponibile per chiunque. Inoltre giudico poco comprensibile sotto il profilo logico e psicologico reagire a un'aggressione soltanto chiamando aiuto o andando poi a denunciare: cose da farsi se non hai la capacità fisica di reagire immediatamente, ma che espongono al rischio di prendere tante di quelle botte da finire all'ospedale o, peggio, al cimitero. Sicuramente il Mahatma Gandhi avrebbe approvato, l'aggredito invece non credo.

Re: Seconda guerra mondiale e dintorni

@Silverwillow Mi pare di capire che il fatto che io condanni ogni forma di guerra e violenza, operando però un distinguo tra chi aggredisce e chi, dopo aver subito, reagisce, non è dal tuo punto di vista sufficiente. Inoltre confermi la tua convinzione che le informazioni sui crimini commessi dai vincitori siano state nascoste dalla stampa e dagli altri mezzi di comunicazione di massa. Riguardo al primo punto, ti chiedo: se uno ti aggredisce dandoti un pugno e tu, anziché porgere cristianamente l'altra guancia, glielo restituisci con gli interessi, siete entrambi sullo stesso piano?
Riguardo al secondo, facciamo il mio caso: sono un anziano non laureato che ha passato la vita a lavorare in giro per l'Italia. Ho letto, nel poco tempo libero, di tutto, non con un fine specifico. La mia quindi è una cultura raffazzonata, da praticone, non certo da intellettuale o storico. Eppure non mi sono mancate informazioni di ogni tipo su crimini e bestialità varie commesse dai cosiddetti vincitori della seconda guerra mondiale, dal bombardamento di Dresda da parte degli inglesi (effettuato ad ondate, perché attendevano che militari e civili si ammucchiassero a soccorrere o estrarre i feriti dalle macerie, per tornare e fare un maggior numero di vittime), ai famigerati infoibamenti degli innocenti civili italiani da parte dei partigiani titini, alle atomiche sganciate su un Giappone già vinto (la seconda, su Nagasaki, priva anche della giustificazione di voler porre fine al conflitto, visto che la dimostrazione di forza con conseguente annientamento della città di Hiroshima sarebbe stata, da sola, più che sufficiente). Vogliamo, invece, parlare dei massacri e degli stupri fatti dalle truppe russe quando, a guerra praticamente finita, hanno invaso la Germania vinta? O dei crimini perpetrati da Stalin nei confronti del suo stesso popolo, con milioni di epurati? O delle vendette messe in atto nel nostro stesso Paese dai cosiddetti partigiani dell'ultimo minuto, soltanto al fine di regolare vecchi conti? Tutte cose che a me, uomo della strada, sono ben note: ti ricordo che sulla faccenda delle foibe è andata persino in onda una fiction sulla RAI in prima serata, qualche anno fa. Se io sono a conoscenza di questi e tanti altri fatti che sarebbe troppo lungo elencare, chiunque può esserlo, le informazioni non mancano, anche se mettere insieme tutte le fonti, come tu vorresti, sarebbe una fatica irrealizzabile per chiunque non dedichi la vita alla ricerca storica. Certo, esiste una larga fetta di popolazione che non legge libri e, riguardo alla stampa periodica, acquista solo settimanali di gossip e quotidiani sportivi, per il resto guardando soap opere in TV e filmati idioti sui social. Purtroppo è gente che poi andrà a votare, ma la democrazia è anche questo.

Re: Seconda guerra mondiale e dintorni

@Silverwillow Distinguere tra chi ha innescato il conflitto che ha portato a milioni di morti e chi lo ha subito non significa giustificare i crimini commessi da chicchessia. Nella tua esposizione rischi di commettere lo stesso errore che imputi ad altri. Non so tu, ma io mi considero edotto a sufficienza sul genere di violenze commesse dai vincitori, e siccome non sono altro che uomo di strada, non mi pare che un certo tipo di informazioni siano state celate alla pubblica opinione. Dirò di più: a differenza di molti ho potuto beneficiare (si fa per dire, avrei fatto volentieri a meno di un tale beneficio) delle informazioni di prima mano avute da chi, nella mia zona di provenienza, aveva subito violenze e stupri da parte delle truppe marocchine dell'esercito alleato. Che la pubblica informazione venga da sempre manipolata da chi ha interesse a farlo non c'è dubbio, ma le manipolazioni di segno opposto finiscono per annullare vicendevolmente i loro effetti. Che dire dell'"armadio della vergogna" in cui, in nome della riappacificazione e per volere del comunista Togliatti, sono state rinchiuse per mezzo secolo le prove di esecrabili crimini nazifascisti? Che dire della legione di criminali di guerra nazisti scampati ai processi con la protezione del Vaticano o degli stessi anglo-americani, interessati a contrapporli al "pericolo rosso"? No, non è vero che il mondo si sia mosso a senso unico contro i vinti, l'informazione c'è stata per chiunque avesse avuto la voglia e anche la capacità di informarsi. La capacità, perché purtroppo, allo stato attuale, il mondo è pieno di imbecilli semianalfabeti che, arringandosi vicendevolmente sui social, costituiscono sette dove soggetti armati e tatuati a svastiche ripropongono ideali purulenti. Da ultimo, una considerazione sulle foibe: non credo che possa esistere qualcuno che non condanni la feroce eliminazione di esseri umani innocenti da parte dei partigiani titini. Tuttavia le modalità con cui il crimine è stato perpetrato non possono essere paragonate alla programmata, scientifica eliminazione di milioni di persone, svoltasi per anni sotto gli occhi di intere popolazioni, tra cui la nostra, indifferenti quando non complici.

Re: Seconda guerra mondiale e dintorni

Sulla seconda guerra mondiale (che, quando sono nato, era ancora in corso) ho letto veramente di tutto e i testi citati nei vari interventi precedenti sono talmente tanti, che non mi pare il caso di aggiungerne altri. Mi va, invece, di soffermarmi un attimo sulle considerazioni fin qui espresse in merito alle varie propagande, con libri e film connessi. E' vero che la storia la scrivono i vincitori, che hanno vinto sia grazie alla preponderanza di mezzi finanziari, che bombardando a tappeto intere popolazioni: la mia famiglia è originaria di un paese distante venti chilometri da Cassino di cui quasi non è rimasta pietra su pietra, grazie ai bombardamenti alleati. Quando avevo dieci anni, parlo degli anni '50, c'erano in zona ancora macerie disseminate dappertutto: parlo, quindi, con un minimo di cognizione di causa. E' proprio questo il punto: la causa. Decine di milioni di morti da entrambe le parti e la propaganda postuma, a volte spinta ai confini del ridicolo, dei vincitori. Cerchiamo, però, di non dimenticare il perché dell'immane macello. Perché un paio di dittatori, "uomini della provvidenza", oltretutto abbastanza ridicoli negli atteggiamenti fisici che ci è dato ammirare nei filmati dell'epoca, hanno deciso di espandersi conquistando "spazi vitali" a casa d'altri, invadendo, saccheggiando, imprigionando ed eliminando intere popolazioni. Che il soldato tedesco, o giapponese, o perfino italiano fosse superiore a quello anglo-americano, non conta ai fini del giudizio. Le dittature imposte dagli uomini della provvidenza sono state rese possibili dalla militanza di pochi violenti e dall'acquiescenza delle masse, non sempre ignoranti, visto che in esse erano presenti intere classi di benestanti e benpensanti. Che Stalin fosse sanguinario quanto Hitler, non cambia una virgola al giudizio finale, come pure la condanna delle due atomiche americane, che non sarebbero state sganciate in assenza del proditorio attacco a Pearl Harbour. E' necessario aborrire senza se e senza ma, senza attenuanti di sorta, tutte le dittature e tutti coloro che, entusiasticamente o per ignavia, le rendono possibili: il pericolo è concreto, è soltanto nascosto dietro l'angolo.

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