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Re: Crudo Studio Editoriale

matteo de chiara ha scritto: A me sembra di scrivere in un italiano comprensibile. Come ho precisato io non devo difendere Crudo e non ho mai scritto che bisogna passarci per forza, ho indicato le case editrici che lavorano con loro e che non leggono testi inviati spontaneamente, come tutte o quasi le case editrici anche piccole. Quali sarebbero oggi, non dieci o quindici anni fa, gli editori validi che leggono testi inviati spontaneamente che distribuiscono e fanno promozione dei loro libri? Sarebbe più utile saperlo.
Evidentemente è il mio italiano a essere incomprensibile; mettendo la cosa in forma di domanda: quante probabilità ci sono per un esordiente che abbia speso soldi per una scuola di scrittura, poi per farsi valutare, poi per farsi editare, di approdare a una CE titolata e, nei rari casi in cui ciò avviene, vendere quelle svariate migliaia di copie necessarie non a guadagnare, ma a recuperare i soldi spesi?

P.S. : quando si risponde a qualcuno sarebbe corretto taggarlo.

Re: Crudo Studio Editoriale

@matteo de chiara Come sempre, è questione di punti di vista. Statisticamente parlando, le cose stanno così: in un anno vengono pubblicati in questo Paese oltre 60.000 titoli, che vendono una media di 200 pezzi l'uno. Considerando che sono compresi nella statistica autori che vendono tra le 100.000 e 1.000.000 di copie, per gli esordienti la media si abbassa a meno di 50. Calcolando che le royalties, quando vengono pagate, si aggirano intorno a 1 euro a copia, è facile capire a chi convenga tutto questo agitarsi: alle piccole CE (poco, se serie) e alle agenzie di servizi, scuole di scrittura e affini (tantissimo). Resto incrollabilmente della mia opinione, e rispetto quelle altrui, anche quando, come in questo caso,le considero sbagliate.

Re: Crudo Studio Editoriale

MadTeacher ha scritto:
Il Che è uno che sa scrivere bene (ha i suoi anni di esperienza) e non ha certo difficoltà a farsi pubblicare da CE piccole ma serie.
Ti ringrazio per l'apprezzamento, ma le difficoltà ci sono, eccome: una volta ho dovuto annullare il contratto con una CE neanche tanto piccola, ma poco seria; un'altra volta la CE, piccola e seria, ha chiuso i battenti da un giorno all'altro lasciandomi in braghe di tela; un'altra ancora, una CE agganciata a Deaplaneta ha pubblicato un mio racconto tra i vincitori di un concorso, per cui pensavo si fosse aperta un'autostrada: manco a dirlo, ha chiuso di fatto e nessuno sa perché. Finalmente, dopo un paio d'anni di ricerche, sono riuscito a pubblicare una trilogia legal-thriller con una CE di piccole dimensioni, ma che giudico seria e puntuale. Le difficoltà, quindi, ci sono, per me come per chiunque sia, come me, un signor nessuno. Ma pagare: MAI.

Re: Crudo Studio Editoriale

matteo de chiara ha scritto: Non credo sia questo il caso, basta guardare la lista degli editori che collaborano con loro.  Crudo è una realtà che non fa promesse e propone un certo percorso e un'opportunità: quella di vedere, a lavoro finito, il proprio romanzo proposto a editori che non leggono quasi mai i manoscritti inviati spontaneamente. Basta guardare le biografie di quelli che pubblicano con gli editori che hanno in partnership, quasi tutti hanno frequentato scuole di scrittura, vinto o raggiunto la finale di concorsi a pagamento come il Calvino. Il problema piuttosto è un altro, che se non hai la possibilità di investire certe cifre per scuole e corsi, mi riferisco a quelli validi, le possibilità di avere accesso all' editoria, quella di primo piano, si riducono.
E' il punto nevralgico di ogni discussione sull'argomento: se vuoi avere qualche probabilità, solo qualche probabilità, di arrivare a essere letto e considerato da una casa editrice non piccola o micro (ma non significa che il tuo libro, nel caso, abbia successo), devi assoggettarti a essere taglieggiato. Non ci sto, e non ci starò mai: preferisco essere pubblicato a costo zero da una piccola CE. Chi vuole mi leggerà, comprando il libro, come è giusto che sia. Almeno non avrò costi da recuperare e, soprattutto, non avrò foraggiato l'indecente filiera spremi-autore.

Re: Crudo Studio Editoriale

Cumulonembo ha scritto: Buongiorno a tutti,
il responso datomi è stato differente, infatti, dopo la lettura delle 30 pagine inviate, mi hanno proposto un editing comunicandomi che, comunque, il mio romanzo non sarebbe stato pubblicizzato nella loro vetrina. Forse dipende da chi legge il materiale ricevuto, dai gusti soggettivi, dal momento storico o dalle tendenze delle case editrici con cui collaborano. 
O forse dipende dalla voglia di provare a incassare comunque la parcella di un editing.

Re: Crudo Studio Editoriale

@ElleryQ D'accordo che chi fornisce servizi deve essere pagato, in questo come in ogni altro campo. Quello che non mi va giù è lo specchietto per le allodole, cioè l'insinuazione - anche da parte di agenzie che, come quella in discussione, dichiarano a priori di non rappresentare - che per loro tramite sarà più facile raggiungere l'obiettivo di essere pubblicati da una CE importante. Naturalmente, perché ciò sia possibile bisogna acquistare uno o più servizi. Ignoro quale sia la percentuale di coloro che tramite l'acquisto abbiano raggiunto tale obiettivo, ma sospetto che sia inferiore all'uno per mille. Se quei soldi l'autore li avesse spesi per comprare libri, avrebbe fatto un favore a se stesso, perché leggere è l'unico modo per migliorarsi, e al mercato, perché a voler diventare scrittori sono in tanti e a leggere, invece, in pochi. 

Re: Crudo Studio Editoriale

Fabioloneilboia ha scritto: anche in quel caso chiederebbero soldi ed è comprensibile visto che è il loro lavoro. 
Appunto: è questo il loro core business e, per quanto mi riguarda, non c'è professionalità che tenga: non metterò i miei (pochissimi) soldi nelle loro tasche, né in quelle di chiunque altro. Piuttosto non pubblico, visto anche i risibili risultati economici.

Re: Crudo Studio Editoriale

Silverwillow ha scritto: È probabilmente troppo presto per dare un giudizio, ma è meglio evitare che scrittori inesperti la vedano come un'opportunità talmente buona da accettare proposte di editing
Credo che sia invece inevitabile. Il panorama è pieno di novelli scrittori, anzi, aspiranti tali, disposti a tutto pur di essere pubblicati. E' su questo che contano le agenzie di servizi e le case editrici poco serie. E' di questo che riescono a campare.

Re: Crudo Studio Editoriale

@Wanderer Nessuno ha parlato di scandalo, anzi, siamo nella norma. Non c'è dubbio che nessuno, come per ogni genere di servizio, sia obbligato ad accettare. Chi, come me, è stato venditore e formatore di venditori, sa bene che esiste un sistema di vendita "in negativo", per far desiderare, e questo mi pare il caso. Non ho assolutamente nulla contro questa agenzia in particolare, che si dimostra perfettamente inquadrata nel panorama che ci circonda.

Re: Crudo Studio Editoriale

Cumulonembo ha scritto: Buonasera a tutti,
mi inserisco per raccontare la mia esperienza.
Ho inviato quanto richiesto (trenta cartelle) e a brevissimo giro di mail mi è arrivata la risposta:
la proposta di un servizio di editing per ripulire il mio manoscritto che, comunque, non sarebbe stato inserito nella loro vetrina perché più adatto a un editore e a un pubblico mainstream che alle loro idea di manoscritto.
Ho risposto rifiutando la loro proposta.
Quindi, pare che non sia vero che propongono editing solo per le opere selezionate da inserire in vetrina. Ribadisco il concetto che siamo in presenza della solita menata: l'importante è incassare.

Re: Crudo Studio Editoriale

@Wanderer Immorale è il sistema attuale e chi ci lucra, non chi è costretto a conviverci, inclusi quegli editor che offrono un servizio valido, ma purtroppo anche questi non abbondano, essendo questa parte del mercato invasa da chi sfoggia titoli pseudo-accademici e non ha mai scritto o pubblicato un libro, ma pretende di saper insegnare a scrivere. L'offerta di Crudo l'ho considerata anch'io meno peggio di tantissime altre e sono cosciente del fatto che non sarò certo io a cambiare la situazione ma, vedi, i mutamenti in positivo avvengono quando in tanti si decide di cambiare e per uscire da una situazione negativa è necessario pensare a come potrebbero andare le cose "se" mutasse il contesto. Per poi cambiarle.  

Re: Crudo Studio Editoriale

Wanderer ha scritto: Secondo il il tuo discorso, a rigore, l'autore dovrebbe rifiutare non soltanto tutte quelle situazioni in cui deve pagare (o investire che sia) qualcosa per giungere a una pubblicazione, ma anche tutte quelle in cui l'editore guadagna e l'autore (pur non pagando nulla) non guadagna abbastanza. Non c'è molta differenza, dato che un mancato guadagno per la cessione di un bene con valore di mercato equivale a una perdita economica. E quindi, come la mettiamo, dato che è questa è la situazione tipica del 95% dei contratti che propone la piccola editoria e spesso anche la media? 
Ma come fa un autore a sapere prima che l'editore guadagnerà e lui non guadagnerà abbastanza? Eppoi, equiparare l'esborso di quattrini al fine di giungere a una pubblicazione a un investimento, "investire su se stessi", è un ritornello trito e ritrito che tutti quegli editori che non hanno investito nulla, né intendono farlo, propinano agli esordienti per giustificare, per esempio, la richiesta di acquistare copie o organizzare a proprie spese costose presentazioni.
Io credo che una minima parte di coloro che aspirano a diventare scrittori abbia i numeri adatti, e credo anche che se fossero in genere quelli che hanno talento a proporsi alle case editrici, tutta l'impalcatura tesa a sfruttare il mercato degli autori, anziché quello dei lettori, crollerebbe. Purtroppo, e parlo a ragion veduta avendo avuto occasione di fare un po' di valutazione ed editing per una piccola CE, circolano una marea di porcate illeggibili presentate da gente che pensa di saper scrivere, magari dopo essersi pagata corsi di story-telling e affini, che ambisce vedere il proprio nome sulla copertina di un libro.
Ma mi sto rendendo conto, in questo momento, di essere andato ampiamente OT, oltretutto affermando cose già ripetute, da me e da altri, fino allo sfinimento, e me ne scuso.
Buona serata a tutti.

Re: Crudo Studio Editoriale

@Wanderer Posso anche concordare sul fatto che dare soldi a Crudo sia meno peggio che darne a tanti altri. Meno peggio, non meglio. Per il resto, rimango dell'opinione che chi scrive cose che vengono pubblicate dovrebbe essere pagato, non pagare per avere l'opportunità di farlo. E' un mercato dai valori ribaltati, in cui editor e agenzie, col contorno di scuole di scrittura e affini, incassano non dai lettori, ma dagli autori. Io giudico quest'andazzo immorale e, piuttosto che contribuirvi, smetto di scrivere.

Re: Crudo Studio Editoriale

Wanderer ha scritto: Pubblicare senza pagare, in sé, oggi è facilissimo, basta saper usare Amazon. 

Non è quindi tanto o soltanto questo il punto, secondo me.  

Il punto è che è (quasi) impossibile pubblicare con certe case editrici senza una revisione professionale della propria opera. 
O comunque è (quasi) impossibile proporsi senza un intermediario qualificato, che in un modo o nell'altro vuole essere pagato. 

Non dico che tutto ciò è auspicabile, ma è la realtà dei fatti. 
Le mie pubblicazioni non sono state in self, ma con case editrici, ovviamente piccole, senza editing preventivo. Se pagando un editor o un'agenzia si avesse la certezza di essere pubblicati da una CE prestigiosa, potrebbe valerne la pena, ma: 
1) nessun editor o agenzia può dartene certezza;
2) ho letto più di una testimonianza di chi ha pubblicato con primarie CE, senza per questo aver raggiunto risultati accettabili sia in senso economico, che riguardo alla notorietà.
Pagando, l'unica certezza è quella di aver finanziato, magari facendo sacrifici, il circo editoriale.

Re: Crudo Studio Editoriale

Wanderer ha scritto: Questo è innegabile, ma ormai è diventata la prassi.
Significa che è impossibile pubblicare senza pagare? Ho pubblicato tre volte (quattro, se si considera un racconto vincitore di concorso gratuito e pubblicato in un'antologia da Libromania) senza sborsare un centesimo, quindi è possibile. Il risultato economico è stato comunque prossimo a zero, ma non è che pagandosi una valutazione, un editing o una rappresentanza (potenziale, finché l'agenzia non riesce a farti pubblicare da una CE ben attestata sul mercato) le cose, sotto quel profilo, vadano alla grande.  Credo che a un giovane talento, non a una vecchia cariatide come me, convenga cimentarsi nel self-publishing, per farsi le ossa e farsi conoscere in giro; almeno, pagata la piattaforma, gli incassi, grossi o piccoli che siano, saranno suoi. 

Re: Crudo Studio Editoriale

Al di là dei risultati, quello testato e quelli da testare, rimane il fatto di spendere soldi per arrivare a un'eventuale pubblicazione. Siamo alla solita spremitura dell'aspirante autore: niente di nuovo sul fronte editoriale.

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