Costruttori di Mondi

Mia Harper ha scritto: Inviato romanzo a luglio 2023 (invio gratuito usando la finestra di prenotazione sul sito) risposta ricevuta puntuale a novembre 2023, riassumo: Abbiamo letto il manoscritto e ne abbiamo apprezzato alcune parti e altre meno, ma nel complesso non si sentono di rappresentarlo. Mi hanno invitata a non demordere e mi augurano tutte le fortune in campo editoriale, ma non solo.
Rimane sempre il dubbio se il romanzo sia effettivamente stato letto o meno.

E la domanda sorge spontanea: ma uno per fare lo scrittore ha bisogno di fortuna o di talento? Ha bisogno di entrambe, o non ha bisogno di nessuna delle due? Domanda OT, lo so, era solo una mia personale considerazione  

Secondo me che ci voglia talento è fuori discussione. La fortuna è determinante, ma può essere sostituita da valide entrature presso CE di prestigio, o poche agenzie titolate, o media a diffusione nazionale: in quest'ultimo caso, il talento può anche essere un optional (Vannacci docet).

Fraudolente ha scritto: Giusto per fare sapere ai naviganti che ho ricevuto anch'io una mail pubblicitaria. Nel mio caso, la prima, poffarbacco! Dove avranno preso il mio indirizzo?

Ricevuto nuova mail pubblicitaria. La quarta. Ho bloccato il mittente.

Britney ha scritto: Spendere 149 euro per ritrovarsi poi a leggere poche righe di commenti generici, lascia davvero l'amaro in bocca. Poi, ripeto, non è possibile che diano a tutti la stessa risposta. Ho il vago sospetto che... 

Il tuo obiettivo  non è stato raggiunto, il loro sì: incassare i tuoi 149 Euro. Quousque tandem...?

@ElleryQ Forse sarebbe ancora meglio evitare di bruciare inutilmente quattrini e mettersi direttamente in gioco proponendosi alle case editrici: se l'opera è valida, qualcuno disposto a pubblicarla si trova, anche se si tratti di un piccolo editore. Tanto, il successo, inteso come migliaia di copie vendute, è e resterà una chimera. Se invece abbiamo scritto una fetecchia, nessuna valutazione e nessun editing potranno farne un capolavoro.

Altra mail pubblicitaria appena ricevuta. Sì, credo proprio che inizi a non esserci più tanta trippa per gatti come nel passato. Mi auguro che la crisi che tutti stiamo vivendo porti alla chiusura di tante CE, agenzie, scuole di scrittura e affini che, prive di risorse umane e finanziarie, nonché di requisiti professionali validi, hanno sbarcato per anni il lunario a spese degli autori. Il mercato potrà soltanto risultarne avvantaggiato. 

Emanuele72 ha scritto: Ho appena ricevuto anche io una loro mail pubblicitaria.
Non li avevo mai contattati (né pensato di farlo), penso come @Cheguevara che abbiano accesso a un data base di invii a case editrici.
Per quanto mi riguarda, dopo circa trenta secondi (forse un minuto) di curiosità, ho cestinato la loro mail.

Anch'io, di nuovo! Preferisco i venditori porta a porta, che almeno ci mettono la faccia.

Rototom ha scritto:
Per fare più soldi

E' probabile, ma io mi auguro che accada perché la schiera delle allodole si va assottigliando. Con l'inflazione che sale e i prezzi alle stelle, potrebbe anche darsi che la gente normale preferisca mangiare che far mangiare.

Ho appena ricevuto una loro mail pubblicitaria. Negli anni è la seconda volta che capita. Non so se è successo anche ad altri, né come fanno ad accostare il mio indirizzo mail (una società una volta operativa ma ormai chiusa da anni) al fatto che sono un autore con qualche pubblicazione all'attivo: probabilmente hanno accesso ai data-base di qualche casa editrice con cui ho pubblicato, o a qualcuna di quelle (tante) cui ho inviato manoscritti. Una considerazione sorge spontanea: se sono così pieni di lavoro, come sembra leggendo gli interventi pregressi, come mai si propongono inviando mail in giro?

steoguitar ha scritto: Da quello che ho visto, parlando con diversi autori che si sono rivolti a loro, l'agenzia rifiuta il 99% dei manoscritti inviati senza pagare.
Facoltà loro... Se ne trovano uno buono probabilmente lo prendono in considerazione.
Se si paga per essere letti rispondono con una mail copia incolla (stile Albatros il Filo) e richiedono il manoscritto intero (probabilmente per evitare che uno si arrabbi di aver speso soldi inutilmente).
Conclusione: se cercate una valutazione del testo (come desideravo io) NON fate affidamento su loro.

Credo che la prima valutazione abbia, a parte lo scopo di incassare un corrispettivo con poca fatica, il fine di poter poi proporre un editing sull'intero manoscritto. Il loro obiettivo, come per tutte le agenzie di questo tipo, non è certo la rappresentanza, ma la vendita di servizi. Film già visto infinite volte, di cui abbiamo tanto parlato, ma la speranza di tanti aspiranti autori di arrivare a essere pubblicati è il carburante che continua ad alimentare il loro business, ad onta di tutte le giuste diffidenze.

@lordmorfeo Niente di nuovo. Il vero business è la vendita di servizi, la valutazione gratuita è la porta d'ingresso per i servizi a pagamento, qualche rappresentanza l'assumono per dovere di facciata, se l'autore fornisce buone aspettative di vendita con mezzi propri, ma comunque il contratto di rappresentanza vincola con loro l'autore per un certo periodo senza garantire (e come potrebbe?) che ci sarà poi un risultato. Di sicuro c'è la spesa e l'allungamento dei tempi per addivenire all'eventuale, sospirata pubblicazione.
Regolarsi di conseguenza.

@miwalolita Che la tua esperienza sia positiva mi fa piacere: non vorrei che fosse l'eccezione che conferma la regola. Del resto, non ho avuto personalmente contatti con questa agenzia e le mie osservazioni in merito, sia qui su CdM che sul defunto WD, sono conseguenti alla lettura degli interventi di chi ha avuto a che farci direttamente.

miwalolita ha scritto: @Cheguevara Io sono attualmente un'autrice rappresentata da LI, come sono attualmente in libreria. E non ho pagato proprio niente perché leggessero il mio manoscritto. Sicuramente ci sono state esperienze negative di utenti, sicuramente si può o meno scegliere di essere rappresentati da un'agenzia e resta una decisione rispettabilissima, ma sul fatto che LI sia un'agenzia di rappresentanza senza-virgolette non ci piove.  

Ci sono altre testimonianze di autori che, come te, sono stati rappresentati da LI, quindi la cosa non era in dubbio. Il dubbio riguarda il core business dell'agenzia: rappresentare, o vendere servizi? E quando rappresenta, lo fa con CE titolate, o con piccoli editori cui l'autore potrebbe arrivare con i propri mezzi? Sarebbe anche interessante conoscere il tipo di scorrettezza nei rapporti lamentata da qualche rappresentato, tanto per avere le idee più chiare.

@Nedo Come puoi immaginare, concordo pienamente. Anche lo specchietto per le allodole era un sistema consentito, fino a quando il rischio di estinzione della specie cacciata non lo ha reso illegale. Non c'è speranza che ciò avvenga nel caso dello sport praticato dal 99% delle cosiddette agenzie di rappresentanza, ma anche delle scuole di scrittura, spuntate come i funghi e in continua proliferazione: la caccia all'aspirante scrittore, meglio se privo di talento e/o in difficoltà nell'esprimersi in corretto italiano. Perché la specie cacciata non corre il rischio di estinguersi, anzi, cresce invasivamente.

Effe ha scritto: Inviai tempo fa il mio manoscritto, convinto fosse pronto, chiedendo una valutazione gratuita programmata (credo prenotata a gennaio per giugno). Ricevuto rifiuto standard, con la stessa formula vista sul WD (abbiamo apprezzato alcuni aspetti, altri meno...), quindi non so se sia stato effettivamente letto, ma di fatto il mio scritto non era pronto. 

Q.V.D.

Nedo ha scritto: @Cheguevara io credo che l'autore debba essere una risorsa sia per un'agenzia letteraria che per un editore e non un cliente da cui trarre reddito. Sono contrario (ma ovviamente rispetto chi sia favorevole) ai servizi a pagamento. Ritengo che le necessarie fasi di editing e correzione bozze debbano essere a cura e spese dell'editore.

Con me sfondi una porta aperta, è esattamente ciò che vado predicando da anni. Allora non credo proprio che potrai trarre giovamento da chi punta soltanto a farsi pagare.

Nedo ha scritto: @Cheguevara più che un giudizio positivo, non avendo esperienza diretta con loro, la mia è un'idea non negativa che mi son fatta dalla lettura del loro sito e di una parte dei commenti su WD. Ad oggi ho sempre fatto (senza problemi) a meno di essere rappresentato da un'agenzia, rapportandomi direttamente con gli editori sia nel collocare i miei libri (quattro, fino a questo momento) e sia nella fase contrattuale. Se dovessi avere rapporti diretti con Lorem Ipsum, sicuramente contribuirei a CdM condividendo la mia esperienza.

E faresti bene. Anche perché, da quello che a me sembra di aver capito, riusciresti a far cambiare idea a me e a quelli che, come me, ritengono che L.I., come tante altre cosiddette agenzie di rappresentanza, cerchi solo di vendere servizi a pagamento, piuttosto che riuscire a piazzare i propri clienti presso editori di rilievo.

Nedo ha scritto: @ElleryQ grazie, avevo già dato un'occhiata su WD, che ho seguito, sotto altro nickname, con una certa costanza e un grande interesse.

Se il tuo giudizio è, come mi par di capire, positivo, affidati pure a loro, e auguri!

Andrea Mauri ha scritto: mer mar 03, 2021 11:25 am grazie, riprovo

Ciao @Andrea Mauri, sul WD esiste una discussione che occupa ben 64 cartelle, su questa cosiddetta "agenzia di rappresentanza". Cosiddetta, perché sarebbe più opportuno denominarla "agenzia di servizi a pagamento", visto che nelle predette 64 cartelle paiono esistere due soli casi in cui abbiano assunto la rappresentanza di qualcuno: in uno dopo 11 anni di attesa, mentre nell'altro, a due anni dalla firma, il contratto si è risolto per decorsi termini senza pervenire ad una pubblicazione. Credo che se ti sobbarcherai la fatica di leggere non dico tutti gli interventi, ma almeno quelli degli ultimi due anni, potrai farti un'idea fondata sui fatti dell'utilità, o meno, di percorrere questa via.
Un saluto, ed auguri sinceri per il tuo futuro, di scrittore e nella vita.