dyskolos ha scritto:
Se non ho capito male, dovrebbe essere il lutto di cui parlava Emmettì sopra Non avevo mai riflettuto sul lutto di fine-romanzo. Interessante!
Per me, più che di lutto, si tratta di vuoto da riempire, non con l'immediata stesura di un nuovo romanzo (per me non sarebbe possibile: ho bisogno del tempo necessario perché l'opera decanti e le sinapsi abbiano voglia di dedicarsi a costruire nuovi scenari), ma con azioni quotidiane finalizzate a riempire il tempo in precedenza, per mesi, destinato a scrivere, rileggere, limare qua e là.
Siamo tutti gemelli diversi.