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Re: Quanti soldi investire in un libro autopubblicato?

@Fabioloneilboia Anch'io concordo con quanto dici. Aggiungo: se uno scrittore che ha talento - qualità indispensabile assieme a tutto il resto - pur di guadagnare qualcosa si mette a scrivere polpettoni rosa, ad esempio, perché c'è più possibilità di piazzarli secondo la moda del momento, sta vendendo la primogenitura per un piatto di lenticchie e poco altro che gli sarà consentito acquistare con i guadagni, comunque magri. Se hai talento, accoppiato al saper scrivere correttamente, scrivi quello che piace a te: oltretutto, potresti anche raggiungere il vero successo, perché esistono tanti lettori in grado di capire la differenza tra ciò che è scritto con passione e ciò che invece non lo è affatto.

Re: Quanti soldi investire in un libro autopubblicato?

@Fabioloneilboia La qualità senza soldi può andar bene per chi ha la capacità e la dedizione necessarie a far tutto da solo. I soldi dell'autore che non ha qualità sono soldi buttati. I soldi dell'autore che ha qualità hanno probabilità di essere recuperati solo se sono pochi. I soldi delle grandi CE servono a pubblicizzare opere di autori già noti, non quelle dell'esordiente di turno. In sintesi, è questa l'idea che mi sono fatta, giusta o sbagliata che sia. In definitiva, va bene scrivere se lo sappiamo fare e se lo facciamo per rispondere a un'esigenza interiore: il guadagno è un'altra cosa.

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