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Re: [MI147] La casa vuota

@ivalibri ciao!
Vi siete messi tutti d'accordo per scrivere pezzi toccanti sui traslochi? Forse questo tema evoca malinconia e nel tuo caso una vera e propria tragedia, ma va bene per carità.
Già il titolo contribuisce a presagire un senso di mancanza, con il vuoto non sempre colmabile, ma sono abituata a parlare anche di vuoto fertile, da cui poter fecondare nuove speranze.
Il dramma che vive la donna e la sorella è ben espresso, come dice @Almissima sarebbe superfluo precisare il motivo per cui il padre della bimba va via, ci basta sapere l'impatto sulle protagoniste.
Nella notte ciò che più le faceva paura erano gli spazi spogli delle stanze, immaginava sua sorella vagare in un luogo simile, vuoto e freddo come l'acqua in cui l'aveva ritrovata. Intravide l'interno della camera da letto matrimoniale, il profilo dell'unico armadio, la rete del letto, scarna come uno scheletro. Chiuse la porta, decisa a escludere quello spazio pregno di morte dal resto della casa.
Ti ho citato il passaggio che ho amato di più, soprattutto per la figura dello scheletro che mi porta subito alla mente un immaginario di morte che la protagonista decide di escludere dai suoi pensieri con un semplice ma efficace gesto di chiudere la porta. Molto ben descritto.

Brava!

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