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Re: Vendite ai tempi del Covid e in Italia (parliamone)

Facendo una premessa ovvia, ovvero che i destinatari di ogni scrittore o libro, sono le persone che amano leggere, e che per quelle che non lo amano non c'è promozione al mondo che possa fargli cambiare idea, (andrebbe rivitalizzata la voglia di cultura in generale, forse...), io da dilettante mi chiedo: ma davvero oggi giorno esistono scrittori che vivono con le vendite dei loro libri? Per me sono rarissimi e veramente i più rappresentativi...gli altri mi sa che devono incrementare gli affari con altre vie. Detto ciò, poi mi chiedo: perché si scrive? Ognuno ha le sue motivazioni certo, ma per quanto siano infinite, che valore ha quella di essere letti o di vendere? Per quel che mi riguarda, sempre meno. I libri sono cose preziose che solo se le vedi in tale modo puoi cercarle e apprezzarle, è qualcosa che può davvero farti crescere e ognuno avrà i suoi libri meravigliosi che gli hanno segnato la vita. I miei sono stati sempre libri più cercati che trovati perché i vari mass media me li proponevano. E per cercarli bisogna amare la lettura, indagare, leggere recensioni di ogni tipo, stralci, ecc.,e si ritorna al punto iniziale, se sono poche tali persone, inutile pretendere grandi vendite. E allora tanto di cappello a quei capolavori che si fanno trovare. Poi ci sono i fenomeni commerciali, ma lì sono lobotomizzazioni di massa che non ha neanche senso parlarne.

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