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Re: Info su CE PAV edizioni

Fabioloneilboia ha scritto: mer apr 05, 2023 6:30 pm Da quanto riportato sembra la solita situazione di chi pubblica con una piccola casa editrice, un autore dovrebbe essere più conscio che la promozione spetta principalmente a lui. A parte rare eccezioni è la norma, come detto varie volte pur se l'editore affronta le spese per la stampa di cento o più copie, difficilmente decide di investire altri soldi in un testo.
Si tratta comunque di una visione distorta del rapporto autore-editore: è l'editore a dover promuovere il prodotto, in quanto è lui il venditore del libro. Se per promozione intendiamo quella sul testo già pubblicato (e non quella affidata ai promotori), allora in molti casi non comporta spese, ma solo tempo. L'editore può fare promozione tramite pagine social, inviando il testo (anche pdf) a blogger e quant'altro. Dovrebbe avere un minimo di ufficio stampa, questo sì. E soprattutto, dovrebbe avere dei contatti (quotidiani, tv, radio) che gli consentono di promuovere il libro. Altrimenti, che editore è? Se l'autore ha più contatti rispetto all'editore, allora tanto vale che pubblica in Self, almeno in questo caso gli entrano dei soldi. 

Re: Info su CE PAV edizioni

Pur con tutte le riserve che ho espresso (a cui aggiungo il sito molto amatoriale), ho ricevuto una testimonianza abbastanza positiva di un amico su PAV e posso confermare che è un piccolo editore che non chiede contributi economici, iscrizione a parte. In linea di massima, investono sulle tirature (anche 150 copie, che non sono pochissime) e non prevedono un acquisto obbligatorio di copie, anzi ne omaggiano un paio (anche se si aspettano che l'autore ne prenoti alcune o si adoperi per farle acquistare. E questo per un piccolo editore ci può stare). L'aspetto parecchio carente è senza dubbio la promozione e la distribuzione (affidata a LibroCo., peggio che andar di notte...). Senza il contributo operativo dell'autore, l'opera non vende. L'opera del mio amico in due settimane non ha venduto nemmeno una copia, e loro sono molto contrariati. In teoria, in questi casi dovrebbe essere l'autore ad essere contrariato, non l'editore, in quanto la promozione è innanzitutto un compito dell'editore. Ma qui parliamo di un piccolo editore con risorse limitate, e che non promette la luna. Il fatto che siano contrariati indica che fanno troppo affidamento sull'autore (e magari in alcuni casi sopravvalutano le sue cerchie e le sue reti di contatti), ma dall'altro lato indica che hanno investito sull'opera. Anche se, probabilmente, fanno contratti e tirature personalizzate, caso per caso.

Comunque, per un autore esordiente, che scrive opere di genere, potrebbe essere un editore migliore di altri appartenenti alla stessa fascia. 

Re: Consiglio Casa Editrice Free

@Savas87 

La PAV Edizioni, da quel che so e che leggo in giro, è ben poco selettiva. Pubblica quasi tutti.
Quindi, credo che puoi provare a ricontattarli senza problemi, e hai buona probabilità di risposta. 

Se poi mi chiedi un consiglio personale, io personalmente non consiglierei a nessuno la PAV o un editore simile.

Un piccolo editore non a pagamento che pubblica anche romanzi rosa è Le Trame di Circe. 
Tentar non nuoce. 

Re: Info su CE PAV edizioni

ElleryQ ha scritto: gio nov 04, 2021 3:39 pm Non è dunque della forma associativa in sé che bisogna diffidare in una CE, ma del fatto che questa chieda eventualmente agli autori di versare una quota associativa.
Infatti. L'autore non deve essere né un cliente né un associato dell'editore. Autore ed editore devono restare distinti e distanti, nei rispettivi ruoli. Comunque il discorso della quota mi sembra finalizzato non tanto al contributo per la pubblicazione - spesso effettivamente modesto - bensì al determinare una dinamica per cui gli autori si sentono parte di una fantomatica "comunità letteraria", e vengono indotti ad acquistare libri di altri autori, cantandosela e suonandosela a vicenda. 

Re: Info su CE PAV edizioni

A mio avviso, quando si hanno così tanti dubbi su un editore - perché il suo modus operandi solleva dei legittimi dubbi - la futura delusione dell'autore è quasi una certezza. Bisognerebbe pubblicare solo con editori che non destano dubbi, perché sono noti e riconosciuti nel settore. Poi dipende quali sono i propri obiettivi, e bisogna averli chiari sin dall'inizio. Se il proprio obiettivo è di vedere il proprio libro stampato per farlo leggere ad amici e parenti, allora è accettabile persino un "onesto" editore a pagamento, vale a dire qualcuno che vende dei servizi editoriali. Se il proprio obiettivo è invece di fare un serio percorso letterario, allora bisogna pubblicare solo con certi editori e non altri, a prescindere se questi ultimi risultino - sulla carta - "free" o meno. Prima ancora di inviare una proposta a un editore, l'autore dovrebbe porsi questa fondamentale domanda: io, da lettore, acquisterei mai un libro di questo editore? Personalmente, sull'editore in questione, la mia risposta sarebbe un NO, basandomi sulle sole copertine, che mi sembrano molto amatoriali. 

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