Darksy ha scritto: All'estero non voglio proporre un romanzo italiano tradotto in inglese, ma un romanzo originale scritto in lingua inglese, senza specificare che ne esiste una versione in italiano. Tanto, finché quest'ultima resta inedita, nessuno può sapere che si tratta di un adattamento. Tra l'altro i protagonisti sono italiani ma il romanzo è ambientato in USA, quindi anche come storia si presta bene.
Anche io ho scritto un'opera con simili caratteristiche, e ho pensato di proporla a qualche agenzia statunitense. Tuttavia, non ho tradotto l'opera e non intendo farlo di persona. Non credo sia una buona idea farlo di persona, perché il testo va reinterpretato dal traduttore, che lo adatta a un mercato diverso da quello di partenza. Ci sono alcune sottigliezze che solo un madrelingua può rendere. Inoltre, non basta tradurre alla perfezione l'opera, bisogna conoscere alla perfezione anche le norme e le consuetudini editoriali, in mancanza delle quali l'opera sarà cestinata (pensiamo, ad esempio alle D eufoniche in italiano).
Per i motivi di cui sopra, io ho fatto un unico tentativo (andato a vuoto) con un'agenzia in cui leggono testi anche in altre lingue, italiano compreso (a dimostrazione del fatto che le agenzie sono interessate al "concept" dell'opera, anche nella lingua di partenza, non al fatto di ricevere un'opera già pronta nella lingua di arrivo). Te la segnalo, se può essere utile.
https://www.mmqlit.com/
Credo che non sia affatto facile quello che proponi. Le agenzie estere si occupano soprattutto di acquisire/vendere i diritti di traduzione di opere già fortunate (o almeno promettenti) sul mercato di partenza, e che non sono ancora state tradotte. A volte sono le agenzie stesse a occuparsi di tradurre le opere, quindi il fatto che l'opera sia già tradotta potrebbe essere uno svantaggio, invece che un vantaggio. Più facile sarebbe se tu hai già pubblicato l'opera in Italia, anche con un piccolo editore, e contatti l'agenzia estera per vedere se è interessata ad acquisirne i diritti.
Se invece vuoi proporti direttamente come autore "estero", e quindi proporre la tua traduzione come un originale (con tutte le avvertenze di cui sopra) allora io credo che dovresti utilizzare uno pseudonimo esterofilo.
Concordo sul fatto che il mondo delle agenzie anglofone è molto più virtuoso, a cominciare dal fatto che in genere rispondono, anche se si tratta di grosse agenzie. Ma questo vale soprattutto per i traduttori freelance (quando l'agenzia è interessata a vendere diritti), forse non per gli autori. La mia unica esperienza da autore è stata quella con l'agenzia che ho riportato.