@GeorgeBest83 ha scritto: Molti non hanno ben chiara la realtà, ovvero che viene pubblicata una marea di libri ogni giorno e la stragrande maggioranza non vende neanche una copia al di fuori della cerchia di conoscenze dell’autore. Con le piccole case editrici e con le big, cambia poco.Questo è il punto... ma il punto è che non dovrebbe essere così. Dovrebbero essere pubblicate soltanto le opere che, come si diceva un tempo, hanno "dignità di stampa". A differenza del passato, comunque, oggi comanda il mercato. Che senso ha immettere ogni giorno sul mercato migliaia di libri che non hanno e che non potrebbero avere mercato, in quanto non sono concepiti per essere competitivi sul mercato? Questi prodotti pseudo-librari servono solo ad alimentare la vanagloria degli autori, che diventano gli unici clienti degli editori, a prescindere se questi editori sono EAP o meno.
Oggi, in Italia ci sono diverse migliaia di editori, ma gli editori che contano veramente sono meno di un centinaio. Tutto il resto dell'editoria potrebbe anche chiudere bottega, e non sarebbe nessuna perdita. Per il mondo sarebbe soltanto un guadagno, a cominciare dall'impatto ambientale... abbiamo idea di quante tonnellate di carta finiscono al macero ogni giorno? Abbiamo idea di quanto spreco di risorse c'è dietro la mania di protagonismo degli aspiranti?
Mi si perdoni la brutalità, ma io credo che il proliferare di certi fenomeni (tra cui la EAP) non sia la causa, bensì l'effetto di una democratizzazione dell'editoria che è diventata la morte dell'editoria di qualità.
Credo anche che siano necessari degli interventi legislativi, perché l'attuale legge sul diritto d'autore risale agli anni '40 ed è evidentemente obsoleta, e non garantisce più un rapporto fisiologico tra autori ed editori.