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Re: Crudo Studio Editoriale

Ho ricevuto un feedback positivo da parte delll'autore che mi aveva fatto conoscere Crudo. Alla fine, dopo un coaching-editing con Vaccari, e dopo alcuni mesi di attesa nella vetrina, l'opera è stata selezionata da un buon editore tra quelli indicati nel sito. Non so quanto sia costato l'editing, e non conosco altri dettagli, ma posso dire a questo punto che Crudo è una realtà seria, ed è un buon trampolino di lancio per l'editoria di qualità.

Re: Crudo Studio Editoriale

Silverwillow ha scritto:
Io sono sempre interessata alle nuove possibilità, quindi sono andata volentieri a vedermi il sito. Da come l'ho intesa io, però, mi pare che per accedere a questa "vetrina" sia necessario acquistare un qualche loro servizio.
Beh, obiettivamente: quante probabilità ci sono che il testo di un esordiente sia presentabile a degli editori di prim'ordine senza un editing o una qualche altra forma di intervento? Mi sembra comunque ovvio che per accedere alla vetrina bisogna che l'agenzia guadagni qualcosa, dato che poi non chiederà compensi sulle eventuali royalties, a differenza delle agenzie tradizionali.
Silvewillow ha scritto: Al di là dell'anamnesi, che mi fa pensare a una malattia più che a un testo da valutare (forse intendevano "analisi"...) pare che se il testo risponde agli standard verrà indicato un percorso. Tradotto in linguaggio umano, per me significa che in ogni caso proporranno un servizio a pagamento, più o meno impegnativo, e che solo dopo questo si potrà eventualmente finire in vetrina (vetrina a cui tra l'altro non si può accedere se non sei un editore).
Mi sembra un percorso inevitabile, per le ragioni di cui sopra. Crudo non è una ONLUS, questo è chiaro. 
Silverwillow ha scritto: Quanto agli standard, sono poco chiari. Non si capisce se siano solo qualitativi o di contenuto. Sarebbe utile che almeno escludessero i generi non trattati dagli editori con cui hanno contatti. 
Su questo sono abbastanza d'accordo. 
Silverwillow ha scritto:Sì, sicuramente. Ma non tutti conoscono bene gli editori in questione (si dovrebbe, se si vuole pubblicare, ma non è scontato), quindi loro restano aperti a qualunque genere, come il fantasy o il romance, ma nessuno di questi secondo me finirà nella loro vetrina, per quanto buono possa essere. Sarebbe utile specificarlo.
E anche abbastanza su questo, seppure io credo che il "target" di Crudo sia un autore che conosce bene quegli editori e spera di raggiungerli. 
Silverwillow ha scritto: Non lo fanno perché evidentemente questa della vetrina non è la loro principale preoccupazione. Sembra più uno specchietto per allodole, in quella che è prima di tutto un'agenzia di servizi editoriali (magari ottima, questo non posso saperlo).
Non è vietato offrire questi servizi, né immorale, ma bisognerebbe che sia molto chiaro cosa si offre di preciso, e a quali condizioni. Alimentare speranze in modo non rispondente alla realtà è un po' come fare pubblicità ingannevole.
In realtà, c'è una testimonianza che depone per l'opposto: hanno sin dall'inizio escluso la vetrina, e hanno soltanto proposto un servizio editoriale. 

Io credo che, semplicemente, funzioni così: sono destinate a finire in vetrina soltanto le opere che sin dall'inizio piacciono a Michele Vaccari - e di cui magari egli si occupa personalmente - mentre le altre vengono affidate per lo più ai suoi collaboratori. Ci può stare, niente di scandaloso. 
Silverwillow ha scritto: Al di là di tutto ciò, sto pensando di provare. Solo per vedere se passo il primo gradino, e in tal caso cosa mi proporranno.
Mi sembra una buona idea. 

Re: Crudo Studio Editoriale

Cheguevara ha scritto:
Quindi, pare che non sia vero che propongono editing solo per le opere selezionate da inserire in vetrina. Ribadisco il concetto che siamo in presenza della solita menata: l'importante è incassare.
Ma perché, chi aveva mai detto che TUTTE le opere che editano poi finiscono in vetrina? Dal sito si ricava qualcosa di simile? No. 
Non è nemmeno detto, viceversa, che tutte le opere in vetrina abbiano avuto bisogno di un editing.

A me sembra di aver detto sin dall'inizio che ci sono diversi step. Valutano caso per caso. 

In questo caso, sono stati onesti nel comunicare sin dall'inizio all'autore di cui sopra che non sarebbe finito in vetrina, non alimentando alcuna illusione (come invece fanno le agenzie, che vendono servizi lasciando intravedere il miraggio della rappresentanza). Probabilmente, hanno valutato che l'opera non era adatta al catalogo degli editori con cui lavorano, ma che tuttavia un editing avrebbe a prescindere implementato il testo. Hanno quindi proposto un servizio editoriale senza ulteriori sbocchi: liberi di accettare o di rifiutare. Non vedo dove sia lo scandalo, davvero. Semmai, l'esperienza di cui sopra avvalora la mia perplessità di altra natura: mi conferma che sono un po' settari, e privilegiano soltanto una certa tipologia di testi, non mainstream, ma con caratteristiche, per così dire, "d'avanguardia". 

A me, comunque, non hanno proposto nulla. Come si spiega, se "l'importante è incassare"?

Vorrei poi far notare che una delle editor di Crudo in passato si è offerta come editor anche sul forum (e tra parentesi, è stata proprio lei a spiegarmi il funzionamento del progetto, prima di inviare la mia proposta). Dove sta quindi la differenza tra qui e lì? Dove sta lo scandalo? Stento veramente a capire. 

Re: Crudo Studio Editoriale

@Cheguevara 

Mi trovo il più delle volte d'accordo con te, ma secondo me sbagli quando idealizzi e generalizzi troppo, parlando di "andazzo immorale". 

Se fosse come dici, allora dovrebbero essere chiamati in causa nel tuo giudizio negativo non soltanto gli autori, ma anche tutti coloro che offrono i loro servizi a pagamento alla sezione "liberi professionisti" di questo stesso forum, in quanto contribuiscono all' "immoralità" dilagante...
Cheguevara ha scritto:Io credo che una minima parte di coloro che aspirano a diventare scrittori abbia i numeri adatti, e credo anche che se fossero in genere quelli che hanno talento a proporsi alle case editrici, tutta l'impalcatura tesa a sfruttare il mercato degli autori, anziché quello dei lettori, crollerebbe. Purtroppo, e parlo a ragion veduta avendo avuto occasione di fare un po' di valutazione ed editing per una piccola CE, circolano una marea di porcate illeggibili presentate da gente che pensa di saper scrivere, magari dopo essersi pagata corsi di story-telling e affini, che ambisce vedere il proprio nome sulla copertina di un libro.
D'accordo, ma non si può ragionare con i "se", e non saremo né io né tu a fare cambiare le cose. Di fatto, per forza di cose, le redazioni delle CE di qualità sono così subissate di manoscritti che, anche solo per farsi leggere, un autore (anche se valido) deve trovare uno "sponsor". E se proprio vogliamo metterla sul piano della moralità, gli approcci "immorali" sono quelli di chi va avanti soltanto perché figlio/amico/nipote di qualche vip. 

Tentando di tornare in topic, secondo me bisogna anche distinguere caso per caso, autore per autore, opera per opera, editore per editore, agenzia per agenzia, editor per editor, e non si può sempre generalizzare. A me l'offerta di Crudo sembra valida e trasparente, le mie perplessità sono altre.

Re: Crudo Studio Editoriale

Fabioloneilboia ha scritto:
Ho preso l'informazione dalla loro pagina su Facebook, ad aprile sottolineavano di aver ricevuto una cinquantina di manoscritti ed averne selezionati una ventina da lavorare. Oggi, visto che siamo a luglio, credo siano parecchi di più.
Sì, d'accordo, ma questo non significa che per tutti i manoscritti sia stato necessario un lavoro lungo e dispendioso come un editing strutturale. Comunque, chiunque si sia rivolto a loro - me compreso - sapeva bene cosa offrivano e cosa non offrivano, i costi erano espliciti, e non è stato abbagliato da promesse di mirabolanti rappresentanze... 

Sarebbe piuttosto interessante capire quante (e quali) opere superano il primo step, e quante raggiungono l'ultimo step.

Quando qualche opera sarà pubblicata lo sapremo presto, perché sicuramente la promuoveranno nei loro canali. 

Re: Crudo Studio Editoriale

Fabioloneilboia ha scritto: Dall'altra parte, sono stati selezionati decine di romanzi che hanno avuto un editing a pagamento.
Questa è una tua supposizione, potrebbero essere una sola decina o meno.  

A me non è stato proposto nulla, e tutto porta a supporre che questo valga per la maggior parte degli invii. 
Cheguevara ha scritto:  Per il resto, rimango dell'opinione che chi scrive cose che vengono pubblicate dovrebbe essere pagato, non pagare per avere l'opportunità di farlo. 
Siamo d'accordo in teoria, ma in pratica oggi essere pagati per pubblicare è l'eccezione, mentre la regola sta diventando che devi pagare per farlo. Per rientrare nell'eccezione ci sono soltanto quattro possibilità: 1) avere doti eccezionali; 2) avere eccezionali santi in paradiso; 3) avere eccezionali numeri social; 3) tentare di eccellere avvalendosi del supporto di professionisti del settore, i quali però vogliono essere pagati, come è ovvio. Il che è forse un po' contraddittorio, perché sembra confermare la regola, ma non si può comunque paragonare la situazione di chi - magari senza arte né parte, e con un testo indecente - pubblica con un EAP alla situazione di chi riesce a pubblicare con un buon editore di qualità, pur avvalendosi di un servizio a pagamento, che gli consente di affinare un testo in partenza già buono. Sarebbe meglio se così non fosse, sono d'accordo, ma è decisamente il male minore: è un peccato veniale, in confronto ad altre situazioni.  
Cheguevara ha scritto: Posso anche concordare sul fatto che dare soldi a Crudo sia meno peggio che darne a tanti altri. Meno peggio, non meglio. 
Il migliore dei mondi possibili è sempre quello che non è il mondo, purtroppo. 
Bisogna comunque fare i conti con la "cruda" realtà.

Secondo il il tuo discorso, a rigore, l'autore dovrebbe rifiutare non soltanto tutte quelle situazioni in cui deve pagare (o investire che sia) qualcosa per giungere a una pubblicazione, ma anche tutte quelle in cui l'editore guadagna e l'autore (pur non pagando nulla) non guadagna abbastanza. Non c'è molta differenza, dato che un mancato guadagno per la cessione di un bene con valore di mercato equivale a una perdita economica. E quindi, come la mettiamo, dato che è questa è la situazione tipica del 95% dei contratti che propone la piccola editoria e spesso anche la media? 

Re: Crudo Studio Editoriale

@Cheguevara 

Ma il circo in questione si fonda pur sempre sulla legge di mercato: dura lex, sed lex. 

Considerato che molti autori si trovano comunque a dover fare delle scelte, anche economiche, io trovo comunque preferibile investire in un editing di qualità (che sia con Crudo o altri) per avere qualche concreta possibilità di essere seriamente considerati, che non buttare soldi dalla finestra in schede di valutazione a pagamento, nel miraggio di una rappresentanza. Infatti, quando anche la rappresentanza si realizza, anche in quel caso si ha garanzia di nulla, in particolare quando l'agenzia ha già guadagnato nella valutazione dell'opera. Ci sono autori che attendono da oltre un anno un contratto, pur essendo rappresentati. A che pro? 

Io credo che la rappresentanza sia qualcosa di sempre più obsoleto e fuori mercato (tranne per autori già noti e raccomandati), e sta diventando sempre più una mera velleità degli autori fine a sé stessa, che li porta a pagare per (poter dire di) essere "rappresentati", anche se poi pubblicano con CE scadenti o non pubblicano affatto. Quindi, vedo positivamente la proposta di Crudo, che non vende fuffa e illusioni, seppure con le riserve di altra natura che ho espresso sopra. 

Re: Crudo Studio Editoriale

Cheguevara ha scritto: Significa che è impossibile pubblicare senza pagare? 
Pubblicare senza pagare, in sé, oggi è facilissimo, basta saper usare Amazon. 

Non è quindi tanto o soltanto questo il punto, secondo me.  

Il punto è che è (quasi) impossibile pubblicare con certe case editrici senza una revisione professionale della propria opera. 
O comunque è (quasi) impossibile proporsi senza un intermediario qualificato, che in un modo o nell'altro vuole essere pagato. 

Non dico che tutto ciò è auspicabile, ma è la realtà dei fatti. 

Re: Crudo Studio Editoriale

Rototom ha scritto: 2) Mai farsi leggere da altri scrittori, specie se per soldi: come minimo sarà un concorrente e se la tua idea è buona ma zoppica un po', diciamo così, non è detto che non ti distrugga per rubarti quello che c'è di buono
Beh, questo può capitare con chiunque a cui sottoponi un manoscritto. 

Io mi preoccuperei più degli anonimi "lettori" di alcune case editrici che non di qualcuno di cui sai nome, cognome e pubblicazioni. 

Re: Crudo Studio Editoriale

Personalmente, la mia unica perplessità su Crudo riguarda non il metodo (che secondo me è virtuoso, in confronto ad altri, e non è nemmeno ad esclusivo scopo di lucro) ma il merito, ed era una perplessità che avevo sin da prima di inviare l'opera. 

Essendo un progetto gestito da un personaggio con una visione forte e “di parte” (anche dal punto di vista politico), c’è il rischio che la scelta delle opere sia subordinata alla condivisione di una sorta di estetica militante, o comunque al fatto di incontrare i gusti personali del fondatore. 

Vale a dire:

Se il protagonista del romanzo non è un paranoico anarchico con fobie sociali e dipendente da benzodiazepine – e se l’autore non fa uso di un linguaggio “crudo” – magari l’opera difficilmente rientrerà nei loro canoni estetici e in quello di alcuni editori.

Può essere una buona idea rivolgersi a Crudo se: 1) la propria opera è “non di genere” (niente fantasy, romanzi storici o altro); 2) si conosce il mercato editoriale, e si in anticipo che la propria opera è in sintonia con ciò che pubblicano editori come Hacca, Racconti Edizioni, NNE, Pidgin, e affini; 3) quegli editori rientrano in anticipo nel proprio target e si cerca un modo per raggiungerli.

In caso contrario, potrebbe essere una perdita di tempo, ma non di soldi, perché l'opera verrà scartata, e dunque non si spenderà nulla. 

Insomma, mi sembra che ci si stia concentrando su un aspetto abbastanza secondario (quanto si spende) mentre il punto è che nella maggior parte dei casi per l'autore non ci sarà alcun costo, perché l'opera non solleverà il loro interesse. 
TaoMao ha scritto: Dal sito non si capisce però se la lettura delle prime trenta pagine è davvero gratuita,
Sì, confermo che lo è, come è specificato anche qui.
Cheguevara ha scritto: Al di là dei risultati, quello testato e quelli da testare, rimane il fatto di spendere soldi per arrivare a un'eventuale pubblicazione. 
Questo è innegabile, ma ormai è diventata la prassi.
Almeno in questo caso sono soldi ben spesi e possono rappresentare un "investimento".

Re: Crudo Studio Editoriale

Fabioloneilboia ha scritto: Sui riscontri trovo strano che ci siano solo recensioni di editing e corsi e nessun libro pubblicato dai loro autori ma, come dicevi, sono nati da poco.
Sì, infatti, è molto probabile che ancora nessun libro selezionato da loro abbia visto la luce, anche perché quella tipologia di editori hanno già i piani editoriali al completo per i prossimi due anni. 

La mia opera, invece, i primi di marzo non è stata selezionata, quindi non mi è stato proposto alcun servizio editoriale e la cosa è finita lì.

Questo prova che il passaggio dall'1) al 2) non è affatto scontato, come invece avviene per le solite agenzie di servizi editoriali, in cui la pre-valutazione gratuita è solo uno specchietto per le allodole, un modo per guadagnare nello step successivo. 

Re: Crudo Studio Editoriale

Fabioloneilboia ha scritto: Per quanto ho visto gli esordienti sconosciuti pubblicati dalle grandi case vengono praticamente tutti da concorsi letterari.
In realtà vengono per la maggior parte da amicizie/conoscenze negli ambienti che contano.

Non so quante probabilità in più ci siano con Crudo rispetto a una "normale" agenzia, ma il processo mi sembra abbastanza convincente, rispetto ad altri, almeno sulla carta. 

Essendo nati da poco, ci vorrebbero dei riscontri.

Re: Crudo Studio Editoriale

Fabioloneilboia ha scritto: A me sembra che offra i soliti servizi (a prezzi alti), senza neanche la possibilità di una rappresentanza.
Non vedo perché mai un autore debba preferire questo a un'agenzia. 
Dipende. Se l'autore intende proporsi a certi medi editori di qualità spesso meno approcciabili dei "big" (come minimum fax o NNE) io credo che abbia qualche chance in più con Crudo rispetto alle solite agenzie. Credo che un editore come NNE si fidi di più di un'opera che è stata editata da uno dei suoi stessi autori - che, in qualche modo ci mette la faccia - che non da un perfetto sconosciuto. In altri termini, il valore aggiunto di Crudo (se c'è) consiste nella rete di contatti e nel "nome" di Michele Vaccari.

In ogni caso, mi sembrano soldi meglio spesi quelli in un editing o "coaching" di qualità (cosa che comunque resta all'autore) che non quelli buttati in un'inutile valutazione a pagamento con il miraggio della rappresentanza (la quale non è garanzia di pubblicazione nemmeno quando si realizza, come dimostra il caso di un utente con l'agenzia Kalama).

Re: Crudo Studio Editoriale

@Cacciugo 

Sono loro stessi che non si definiscono "agenzia", ma "service editoriale" (lo Staff valuti se aggiungere l'etichetta "agenzia" o meno).
Questo perché in realtà andrebbero considerate "agenzie letterarie" solo quelle che offrono rappresentanza. 

Per il resto, le differenze sostanziali con le sedicenti "agenzie" che vendono servizi editoriali sono due:

- Le "agenzie" di servizi editoriali non subordinano la vendita all'accettazione della proposta (quando c'è, quello step è una pura formalità).  
- Non si pongono come intermediari degli editori, non hanno una vetrina, e in genere non hanno alcun rapporto con editori di qualità. 

Va aggiunto anche che spesso quelle "agenzie" sono senza arte né parte, mentre qui c'è un editor di comprovata esperienza. 

Non mi sembrano differenze così trascurabili. 

Crudo Studio Editoriale

Segnalo questa nuova realtà, che rappresenta una terza via tra un'agenzia di servizi e un'agenzia di intermediazione editoriale.

https://crudostudio.it/

Il progetto, diretto da Michele Vaccari (noto editor e scrittore) viene così descritto nel sito: 

La filosofia del progetto si fonda su quattro principi: responsabilità reciproca, trasparenza, mutualismo e qualità. Crudo non è un’agenzia letteraria, non rappresenta autori presso le case editrici. Non è neanche una casa editrice, non pubblica opere, non ha rapporti fiduciari con le librerie. La missione di Crudo è creare una filiera editoriale virtuosa: per questo ha inventato un sistema di partnership innovativo che permette rapporti diretti con alcune delle più prestigiose case editrici specializzate in narrativa italiana. Questa collaborazione si basa sull’idea dello scambio reciproco di competenze e non sul rapporto commerciale. Crudo premia la qualità offrendo agli autori uno spazio virtuale dove i testi migliori possono essere letti direttamente dagli editori.

In sostanza, l'iter è il seguente:

1. L'autore propone un estratto (trenta cartelle) della propria opera gratuitamente e riceve risposta in tempi brevi. 
2. Se l'opera viene ritenuta convincente, vengono proposti uno o più servizi editoriali, a seconda dei casi e delle necessità. 
3. Se il risultato finale è buono, l'opera viene inserita in una vetrina del sito, a disposizione degli editori, senza alcun altro costo. 

Gli editori in partnership sono rinomati e di qualità, e si tratta di questi

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