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Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

Clover ha scritto: gio mar 16, 2023 11:33 amGlielo consentono pure gli esordienti che poverini inizialmente ci cascano perché ci credono. Quindi, come ho già richiesto a @Leaver , sarebbe l'ideale cambiare la descrizione iniziale della casa editrice almeno qui. Perché io proprio per quello che ho letto qui mi sono tranquillizzata e ho deciso di firmare. Questa pagina un po' di differenza la fa.
Purtroppo, lo stesso discorso vale per tantissimi altri piccoli editori "free". Ci vorrebbero dei nuovi criteri, affinché gli autori sappiano sin dall'inizio a cosa vanno incontro con certi editori "free". Di molti però mancano testimonianze, quindi è difficile orientarsi. Secondo me, comunque, in presenza di testimonianze come la tua, l'editore andrebbe depennato dalla sezione attuale e inserito in un'altra. Questa richiesta però la devi avanzare non all'autore del thread, ma a qualcuno dello staff.

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

Fabioloneilboia ha scritto: lun mar 13, 2023 6:50 pm @Wanderer Esattamente, infatti i clienti sono proprio l'autore e i suoi conoscenti. Se un autore riesce a vendere da solo tra le 50 e le 100 copie, caso piuttosto frequente, l'unico modo che ha un editore per tenersi in vita è pubblicare tanti titoli.
Beh, se questo è l'unico modo per tirare a campare di un editore... meglio che chiuda bottega.

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

Fabioloneilboia ha scritto: lun mar 13, 2023 5:53 pm@Wanderer Io intendevo che un autore può comprendere il poco supporto che darà una casa editrice dall'eccessivo numero di testi che pubblica ogni anno, forse non mi ero espresso in maniera chiara.
A me sembra ingiustificabile e incomprensibile, in ogni caso... Al massimo se lo può permettere un grosso editore (perché comunque l'opera viene promossa e distribuita di default), ma un piccolo dovrebbe star dietro ad ogni uscita, a maggior ragione se l'opera non viene distribuita.  
Fabioloneilboia ha scritto:Mi sembra un parametro molto utile, perché se un editore fattura X con 50 libri l'anno e un altro fattura sempre X ma con 300 libri l'anno, è ovvio che il primo vende molte più copie di ogni testo. Senza contare che si può immaginare il lavoro minimo dietro un libro, se ne fanno uscire uno al giorno.
Se questi due editori fatturano lo stesso con numeri così diversi, in realtà, vuol dire solo una cosa: che il primo pubblica pochi titoli di qualità e si rivolge ai lettori; il secondo pubblica molti titoli di dubbia qualità che hanno, verosimilmente, come principali clienti gli autori.

Il pubblicare molti testi è una prerogativa dei grossi editori; quando lo fanno i piccoli, c'è qualcosa che non va.  

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

Fabioloneilboia ha scritto: lun mar 13, 2023 5:18 pm Il Gruppo Utterson, a cui appartiene Scatole Parlanti, è abbastanza grande, con un fatturato significativo per il mondo dell'editoria. Ovviamente ci riesce anche grazie al numero cospicuo di testi pubblicati ogni anno.
Se dovessimo prendere per buono il criterio del numero dei testi pubblicati l'anno, allora anche molti eap sarebbero "significativi". Il fatturato complessivo del Gruppo Utterson (sei marchi, se non sbaglio) equivale a quello di un piccolo editore di qualità. Il gruppo Lit (che è comunque un gruppo medio) fattura sei volte di più. Per quanto riguarda il rapporto con il mercato, l'unico marchio un po' competitivo è Alter Ego, e poi il nuovo Tetra, che un suo perché. 
Il resto è quello che si legge nelle testimonianze, purtroppo, quindi il numero di pubblicazioni non fa testo.

Re: [Casa Editrice] Scatole Parlanti

Clover ha scritto: lun mar 13, 2023 3:55 pmse vuoi organizzare presentazioni devi contattare tu i librai e sperare che ti ospitino con gli scatoloni del libro che ti porti tu...
Da una CE che si chiama "Scatole Parlanti"... ci si poteva anche aspettare. 

Comunque, questa è la prova che oggi il vero pericolo non è più la eap (se la conosci la eviti), ma la pseudo-editoria "no eap". 
E dire che qui stiamo parlando di un marchio un po' conosciuto. Figuriamoci quelli perfetti sconosciuti. 

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