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Re: Tiratura piccole case editrici

ivalibri ha scritto: Così non è stato per i vinili o i cd. Vedremo nei prossimi anni cosa succederà al libro. La mia impressione è che non sarà soppiantato così facilmente. 
Anche i vinili in realtà hanno conosciuto una seconda vita, negli ultimi dieci anni. Ma il paragone con il libro non regge, perché il vinile è un supporto fonografico nato nel Novecento, mentre il libro ha una storia millenaria. L'unico paragone può essere istituito con la moneta, che è una costante della storia umana. Le probabilità che il libro fisico sia soppiantato da quello digitale sono le stesse che la moneta fisica sia soppiantata da quella digitale, ovvero che l'oro fisico sia soppiantato da quello immateriale. Ciò a mio avviso non accadrà mai, o comunque mai definitivamente. 

Contrariamente a quanto si creda, non c'è allo stato attuale nessun segnale che indichi una tendenza in tal senso (al contrario, con l'avvento della pandemia, sia il mercato dell'oro fisico che quello del libro cartaceo sono incrementati).

L'ebook ha dato vita a un mercato digitale parallelo, che si è aggiunto a quello già esistente, ma senza intaccarlo, anzi, contribuendo a incrementarlo (si trascura il fatto che, molti lettori, dopo aver acquistato e apprezzato l'ebook, acquistano il cartaceo). Allo stesso modo, le cryptovalute e le piattaforme di trading online non hanno affatto scalfito il mercato dell'oro fisico, che gode di ottima salute, ancora più rispetto a dieci anni fa.

Re: Tiratura piccole case editrici

Miss Ribston ha scritto:
Non è un mistero il perché un piccolo editore non sia in grado di creare un eBook: per fare un lavoro gradevole e usufruibile servono competenze tecniche di impaginazione e qualche rudimento di informatica; serve saper spiegare all’autore il perché certe cose di impaginazione che con il cartaceo sì, con l’eBook no; serve saper controllare che i caratteri speciali nascosti non ci siano… insomma, serve avere un minimo di competenza, oppure servirsi di professionisti che l’abbiano.
Ecco, la maggior parte dei micro editori prende il testo, fa copia incolla in Word o Open Office e manda in stampa. Non sa un accidenti di niente su come si impagini un libro e non ha capitale da investire in un professionista che ne sappia. Questo è uno dei motivi principali per cui non vengono prodotti gli eBook, nella maggior parte dei casi.
Sì, assolutamente da considerare questo aspetto.
E anche nell'ambito del formato digitale, come mi ha confermato un amico grafico, una cosa è realizzare un rudimentale pdf, un'altra un ebook con tutti i crismi.

Re: Tiratura piccole case editrici

Brutus ha scritto: Qui però si ricade sull'assunto che la micro free sia scorretta e pensi solo a gabbare l'autore. Cerchiamo di pensare invece a come individuare CE serie e competenti.
Non è così in tutti i casi, ovviamente, ma in moltissimi casi è così. Il motivo è di natura prettamente economica: la microeditoria ha pochissimi soldi, può investire pochissimo, e quasi sempre a rimetterci sono gli autori (se non ci rimettono soldi, ci rimettono comunque tempo a fare promozione, mancate royalties, e altro). Secondo me, se non si è in grado di fare investimenti seri, non è serio aprire una casa editrice. Non è serio pubblicare un libro in 150 copie on in POD. Si può essere mossi dalle migliori intenzioni del mondo, si può avere a cuore la cultura letteraria, ma oggi non è sufficiente per essere competitivi sul mercato. 
Brutus ha scritto:Non sono invece d'accordo sul fatto che il libro fisico sia ancora fortemente richiesto. Se fosse così perché tante librerie chiudono? 
Semplice: perché in quel settore non soltanto Amazon la fa da padrone, ma anche IBS/Feltrinelli.it negli ultimi anni ha registrato vendite record. Per quale motivo andare in libreria se in 1-2 giorni puoi ricevere ogni volume comodamente a casa, spesso a prezzo scontato? Molte librerie indipendenti chiudono perché la concorrenza degli store online è spietata. Viceversa, alcune libreria di catena - quelle che appartengono ai gruppi Mondadori o Feltrinelli o Giunti - vengono chiuse proprio per non fare concorrenza ai relativi store online (ovvero: mantenere aperti piccoli punti vendita di catena, specie in piccoli centri urbani, non conviene più). Insomma, a venire meno non è affatto il libro fisico, che gode di ottima salute, bensì la libreria fisica, in particolare nell'era Covid.
Per rendertene conto leggi qui, ad esempio. 

Re: Tiratura piccole case editrici

Fabioloneilboia ha scritto: @Wanderer il punto è proprio questo.
Come un piccolo editore non sia in grado, almeno, di creare un ebook resta per me un mistero. È facile e farebbe contenti molti autori. Non è semplice  vendere libri in una certa fascia di prezzo, ma un ebook si può mettere a pochissimo e può restare in vendita per anni, consentendo di non lasciar morire lavori di una vita.
Ci sono poche, pochissime, mini CE che sono molto selettive e pubblicano solo in ebook, ma sono eccezioni. 

Mi sembra evidente che, tra un libro stampato in 100 copie che non arriverà mai in libreria (e che finirà al macero) e un ebook in vetrina su Amazon è meglio il secondo. Ma in genere l'aspirante autore preferisce il cartaceo pubblicato dalla Pincopallino Edizioni ("free" o meno che sia) piuttosto che un ebook di qualità, perché il libro rimane ancora oggi uno "status symbol". 

Re: Tiratura piccole case editrici

Fabioloneilboia ha scritto: Il punto è che, a mio modo di vedere, è più utile avere una casa editrice che produca anche l’ebook (e lo venda a massimo 5 euro e lo inserisca in unlimited), piuttosto che una tiratura di qualche copia in più che non si sa che fine facciano.
Questo sì. 

Inoltre, come ho scritto sopra (nell'edit del messaggio), un libro in 150 copie è irrilevante come libro, mentre 150 acquisti in ebook possono essere già un micro successo, o comunque un discreto punto di partenza. Se non fosse che, quando c'è di mezzo l'editore, l'aspirante autore punta sul prodotto cartaceo, e spesso preferisce un libro stampato in 150 copie di pessima qualità, piuttosto che un buon ebook. 

A ben vedere, oggi l'ebook potrebbe/dovrebbe essere la principale risorsa della microeditoria "free" - ovvero di tutti quegli editori più o meno di qualità che, per limitate risorse economiche, non possono assumere un gran rischio d'impresa sulla stampa e sulla distribuzione delle tirature cartacee - mentre accade fin troppo spesso che proprio la microeditoria "free" punti solo sul cartaceo: perché? Perché, se l'editore pubblicasse solo in ebook, dopo aver effettuato l'editing e l'impaginazione, per guadagnare dovrebbe pensare a come promuovere l'opera, e non potrebbe contare sul fatto che l'autore acquisti le copie del proprio stesso libro, ovvero si sbracci per organizzare presentazioni e vendere le 150 copie ad amici e parenti...

Re: Tiratura piccole case editrici

Fabioloneilboia ha scritto: Per quello che vedo gli ebook hanno una fetta enorme del mercato narrativa.
Ma di quale mercato parliamo? Mi troveresti nella classifiche del Kindle Store un ebook molto venduto che sia solo un ebook, ovvero che non sia innanzitutto un cartaceo molto venduto? Questo perché, per il mercato, l'ebook è la versione digitale di un cartaceo - e si va ad aggiungere all'offerta del cartaceo - non qualcosa che lo sostituisce, e che quindi ridefinisce il mercato. Negli Stati Uniti, tipicamente, un testo esce in quattro versioni: copertina rigida, copertina flessibile, ebook e audiobook. Ma questo non vuol dire che né l'ebook sta sostituendo il cartaceo, né che l'audiolibro sta sostituendo l'ebook, né che il libro in copertina flessibile stia sostituendo quello in copertina rigida, e così via. Il mercato dei testi pubblicati in solo ebook - che è quello a cui tu sembri fare riferimento - resta molto minoritario, se parliamo in termini di mercato. Che poi un ebook autopubblicato possa essere scaricato e letto da tante persone (anche gratis) è tutt'altro paio di maniche. Da questo punto di vista, anche una singola copia di un libro può essere letto da cento persone... ma questo cambierà poco, in termini di mercato.

Comunque, vorrei tornare in topic, e lo faccio proprio parlando di ebook.
Per un autore, in effetti, tra avere un libro stampato in 100 copie e pubblicarlo solo in ebook vedo la seconda cosa come molto più preferibile.
Il libro in cento copie praticamente non esiste (se non per amici e parenti dell'autore), mentre l'ebook almeno esiste, a modo suo.

Re: Tiratura piccole case editrici

Fabioloneilboia ha scritto: Sul mercato piccolo degli ebook non sono d’accordo, ormai spopolano. 
Il fatto che "spopolano" non significa che stiano modificando il mercato e le sue dinamiche. L'editoria digitale, nel complesso, non arriva al 10% del mercato editoriale. E di questo il 90% è sempre in mano ai colossi di cui sopra: i bestseller ebook sono infatti sempre quelli appartenenti ai grandi gruppi, quindi non c'è alcuna rivoluzione in atto, e gli editori indipendenti arrancano tanto sul fronte digitale quanto su quello cartaceo. 

Re: Tiratura piccole case editrici

Mi sembra si stia trascurando un aspetto. Premesso che sotto le 500 copie un libro è quasi come se non esistesse, non è tanto (o soltanto) importante la tiratura iniziale, che può essere anche relativamente modesta, ma il fatto che la CE abbia gli strumenti per distribuire e promuovere quella tiratura. Così come solitamente l'autore prima di firmare un contratto si informa se l'editore ha un distributore (e quale), dovrebbe informarsi se ha anche un promotore. Infatti, per quanto una CE possa avere un ufficio stampa attivo, non è mai sufficiente, e  non ha alcun potere di far giungere il libro negli scaffali. Il promotore è l'agente che va fisicamente in libreria prima dell'uscita del libro, e convince i librai a pre-ordinarlo al distributore. In tutte le CE medio-piccole di qualità, distribuzione e promozione procedono sempre di pari passo, poiché senza il promotore il libro non arriva in libreria, anche se l'editore ha un distributore. Nel caso di distributori piccoli (DirectBook), a volte il distributore è anche promotore, con tutti i limiti del caso, ma più spesso sono due entità distinte (sebbene a volte associate). 
Brutus ha scritto: Inoltre l'avvento dell'ebook sta eliminando un passaggio fondamentale nel filtrare la qualità della "merce": le librerie.
A me non pare che ci sia mai stato alcun "avvento dell'ebook", e la ragione è semplice: il 30% del prezzo di copertina di un libro va al distributore, e i grandi colossi editoriali - Mondadori, Messaggerie/GeMS, Feltrinelli, Giunti - controllano anche le principali società di distribuzione, le quali distribuiscono altre centinaia di editori italiani. Questi colossi non hanno alcun interesse nella sostituzione del libro con l'ebook, che elimina la distribuzione. Poi ovviamente esistono alcuni mercati paralleli (la microeditoria, il Self publishing, gli ebook) , ma sono mercati minoritari. 

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