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Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

Fabioloneilboia ha scritto: Pure per questo sarebbe bello che i lettori frequentassero di più le librerie indipendenti, perché ci sono di norma librai che consigliano i libri.
Grande verità: i veri librai sono una razza in via d'estinzione, purtroppo, ma ancora ne esistono di competenti e appassionati.

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

Wanderer ha scritto: ma è comunque un quasi monopolio Messaggerie-Feltrinelli, se non fosse per Mondadori, che invece fa tutto da sé,
Sì, è così. Le cose sono molto cambiate da quando ho lasciato la libreria: allora PDE era indipendente, c'era il gruppo RCS, che distribuiva anche Adelphi e così via.

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

Wanderer ha scritto: @Marcello 

Ma per tua esperienza il promotore è a volte lo stesso agente che poi fa anche da distributore, o sono sempre due figure distinte e separate, pur essendo (spesso) della stessa società o di società affiliate?
Gli agenti che promuovono i libri fanno capo a una rete vendita che in certi casi può coincidere con un singolo editore (Mondadori, Feltrinelli, Laterza...) ma, più spesso, sono entità separate e indipendenti (Promedi, Prolibro, PDE...).
Qui, tanto per fare l'esempio più eclatante, trovi l'elenco di tutte le reti vendita che in questo momento si appoggiano a Messaggerie per la distribuzione dei libri da loro promossi:  https://www.messaggerielibri.it/servizi ... i-vendita/

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

Wanderer ha scritto: i promotori (figure mitologiche ignote agli esordienti) presentano le nuove uscite ai librai, e sulla base dei pre-ordini gli editori possono modificare in corso d'opera tirature, copertina, prezzo, e persino titolo dell'opera.
Confermo.
In realtà, prima che l'editore decida di ribassare la tiratura prevista dovranno sputare sangue sia i promotori sia i librai.
La cosa funziona in questo modo: ogni promotore riceve dall'editore il numero di copie minimo che è tenuto a prenotare nella zona di sua competenza per ogni singolo volume che andrà a presentare nel giro novità (o comunque per quelli più importanti della cedola). Di conseguenza, il promotore prima di iniziare il giro calcola quante copie ognuna delle sue librerie dovrà acquistarne.
Quando si presenta in negozio, previo appuntamento con il libraio, inizia lo show.
Il promotore magnifica trama, personaggi, passaggi promozionali in tv, vendita dei diritti per la Metro Goldwyn Mayer che ne farà un colossal con Leonardo di Caprio e Henry Fonda, resuscitato per la circostanza; il libraio leggiucchia la scheda, trova una storia già vista cento volte e dice:
«Va be', dammene tre copie».
Il promotore accenna a un mancamento, chiede un bicchier d'acqua e infine balbetta:
«Ah, Marcè, sei matto? Nella tua libreria te ne dovrei dare 32 copie, dai facciamo 25, ti allungo il pagamento di trenta giorni e non se ne parla più»
«25 copie di 'sta schifezza? Non scherzare! Dai facciamo cinque, perché oggi sono di buonumore.»
«Marcè, c'ho moglie e due figli; che gli do da mangiare? Dai, mi rovino: facciamo 20.»
«7.»
«18.»
«8.»
«Ascolta Marcè, facciamo 15. Ti allungo il pagamento a 120gg. e prima della scadenza passo a firmarti la resa, se per caso il titolo va male.»
«Ok, vada per i quindici, ma quando ti chiamo per la resa non provarti a dire "bao", altrimenti non ti compro più un libro.»

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

Uanema ha scritto: Premesso che quando viene elargito un anticipo, ad esempio, da una banca, questa si prende cura di recuperare comunque la cifra,
Allora insisti... 
Dicevo nell'intervento precedente: "Altrimenti sarebbe un prestito, non un compenso." e tu tiri fuori le banche. Gli istituti bancari prestano denaro ai loro clienti e, ovviamente, vogliono garantirsi che lo rimborsino, campano di quello... 
L'anticipo che paga l'editore non è un prestito – una casa editrice non è un istituto finanziario – bensì un pagamento per un'opera frutto dell'ingegno di un autore, che viene corrisposto in anticipo, per l'appunto, prima cioè che l'editore possa iniziare a trarre beneficio dall'opera stessa.

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

Uanema ha scritto: Dall'articolo citato da entrambi si legge che l'anticipo è da scontare sui diritti d’autore.
Nel senso che sono appunto un anticipo sulle future royalties e fino a che le vendite non genereranno royalties superiori a quell'anticipo non riceverai altro denaro.
Ma nell'ipotesi, assai rara, che le royalties non arrivassero a coprire l'anticipo non è che devi restituire il denaro. 
Altrimenti sarebbe un prestito, non un compenso.

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