Costruttori di Mondi

Ippolita ha scritto: Ecco, ed esempio non riesco a vedere chi dello staff sia online. Forse @Sira, @Marcello, @ElleryQ? 

No, io entro solo ora alle 16:59.

bwv582 ha scritto: Intontito dal sonno com'ero non mi sono accorto che mi si spostava la casa da sotto i piedi

   Da un po' di tempo a questa parte la vostra splendida regione è sempre in mezzo ai guai... 
Un caro abbraccio. 

@bwv582 grazie carissimo!
Io ero ancora a letto e non me ne sono accorto, ma Paolo, che doveva essere al lavoro alle otto e stava facendo colazione, ha detto che il tavolo gli andava via sotto il toast... 

Ci ha lasciato il grande Abraham Yehoshua 

pale star ha scritto: è più buona la piadina dell'entroterra, più piccola e spessa, o quella della costa, più larga e sottile?

Non ho dubbi, la vera piadina romagnola è la nostra: Forlì, Ravenna e Cesena. Quella riminese la si può scambiare per una tortilla: senti il sapore soltanto del contenuto, non dell'impasto.
In compenso gli strozzapreti cattolichini "danno il giro" ai nostri. 

Bon, stasì ben burdèl.

Ilaris ha scritto: P.S. se usassi un semplice "at salùt"? 

Non so se in Emilia si dica, forse sì.
In Romagna potrebbe andare, anche se la formula di commiato preferita è di certo: "A sa vdem" (ci vediamo) con un forte suono nasale, sconosciuto in italiano ma molto simile a quello del francese.
Sulla somiglianza tra i suoni nasali del francese e del romagnolo esistono centinaia di barzellette che giocano sull'assonanza dei suoni...   

bwv582 ha scritto:
Taggo e saluto @Marcello allora.
Anche se ricordo che sul WD mi aveva spiegato la differenza tra Emilia e Romagna - che non ricordo più! -, quindi mi prenderò una tirata d'orecchie. Pazienza, intanto gli mando un saluto e saluto anche chi passa da queste parti.

Grazie carissimo @bwv582!
Sì, diversissime l'Emilia e la Romagna, per quanto riguarda... quasi tutto: economia, stile di vita, lingua e dialetti. 
Già tra e Forlì e Cesena, 18 km in piena Romagna, si parlano due dialetti diversi, ma non solo: persino la pronuncia dell'italiano è diversa... A Forlì chiudiamo tutte le vocali toniche e pronunciamo le "e" e la "o" strettissime, anche quando andrebbero pronunciate aperte: gésso, vérde, bósco... Le poche che in italiano vanno pronunciate chiuse, invece le apriamo e diciamo: schèletro, stèlla, corridòio...  .
Se poi passiamo all'Emilia è un altro mondo...
@Ilaris non esiste l'emiliano! 
Esistono il bolognese, il modenese, il reggiano, il piacentino... con tutte le loro varianti locali.
Devi chiedere a qualcuno che viva nella zona precisa di cui intendi riprodurre la parlata.