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Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

massimopud ha scritto: se oggi è più raro rispetto al passato che si apostrofi come "mongoloide" una persona con la sindrome di Down, come "negro" un africano, come "frocio" un gay, come "rabbino" una persona un po' troppo attaccata ai soldi e così via, almeno un po' di merito vada al tanto vituperato politically correct.
Giustissimo.
Io ho un dubbio, però: all'espressione di certo più rispettosa, corrisponde nella sostanza un atteggiamento più inclusivo?
O come al solito, tra un mese  o due, nella mia pur accogliente Romagna si verificherà l'ennesimo episodio dell'albergatore che si  rifiuta di accogliere un gruppo di disabili persone svantaggiate perché con la loro presenza potrebbero infastidire gli altri ospiti dell'hotel?

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

Wanderer ha scritto: e per tornare in topic segnalo questo articolo interessante. 
Ah, nomina proprio il romanzo di Richard Wright che avevo citato scherzosamente nel post precedente  :)
"Ragazzo negro" è stato uno dei romanzi che più mi ha colpito nella mia infanzia; forse ero ancora troppo piccolo quando l'ho letto, comunque ricordo ancora che mi fece una grande impressione e fu di certo il mio primo approccio "serio" al razzismo. Avevo già letto "La capanna dello zio Tom", ma era un'edizione per ragazzi, con le illustrazioni, e quindi dovevo avere sette o al massimo otto anni; troppo pochi per una riflessione seria sull'argomento. "Ragazzo negro" invece era un oscar Mondadori (lo posseggo ancora), quindi già un libro "da grande".

Re: Modificati anche i gialli di Agatha Christie

Quindi lo zio Tom della famosa capanna di Harriet Beecher Stowe sarà un "uomo di colore" e rileggeremo presto "Ragazzo dalla carnagione scura" di Richard Wright.
Io, che sono abituato sempre a mediare, non ho mezze misure in questo caso: penso che siano emerite puttanate propugnate da deficienti e non comprerò mai un libro "purgato", né tantomeno uno in cui ci siano schwa o asterischi. La parità dei diritti in materia di razza, genere, confessione religiosa, credo politico, stato sociale et similia non si consegue certo violentando la lingua, ignorando la storia e lo sviluppo delle culture e delle società nei secoli.
Punto e basta, per quanto mi riguarda.

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