massimopud ha scritto: se oggi è più raro rispetto al passato che si apostrofi come "mongoloide" una persona con la sindrome di Down, come "negro" un africano, come "frocio" un gay, come "rabbino" una persona un po' troppo attaccata ai soldi e così via, almeno un po' di merito vada al tanto vituperato politically correct.Giustissimo.
Io ho un dubbio, però: all'espressione di certo più rispettosa, corrisponde nella sostanza un atteggiamento più inclusivo?
O come al solito, tra un mese o due, nella mia pur accogliente Romagna si verificherà l'ennesimo episodio dell'albergatore che si rifiuta di accogliere un gruppo di disabili persone svantaggiate perché con la loro presenza potrebbero infastidire gli altri ospiti dell'hotel?