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Re: Prima volta nel mondo editoriale: silenzi e attese

Mina ha scritto: So che i tempi sono lunghi, ma non so neanche se la mail sia effettivamente arrivata a qualcuno; può avere senso scrivere per conferma, o ci rimedio solo una figura poco carina?
Eviterei.
Controlla una volta in più che l'indirizzo che hai digitato sia corretto e non fare altro. Ora è il tempo dell'attesa, da impegnare non controllando la posta ogni venti minuti, ma staccandoti progressivamente da quello che hai scritto. Impegna la mente in un nuovo progetto, è la cosa migliore.
Mina ha scritto: Ho contattato una sola CE, perché la scelta è stata ragionata e perché mi sembra rispettoso verso quella che, almeno così ho sentito, è una CE molto seria e competente. So che i tempi sono lunghi
Dopo quanto tempo un silenzio diventa sinonimo di un rifiuto, e allora devo contattare un'altra CE? Non so bene come muovermi.
Contattare una sola casa editrice è un gesto di grande correttezza, ma fin troppo esagerato.
C'è chi prende l'elenco degli editori e spedisce a tutti indifferentemente, senza curarsi dei titoli pubblicati, delle collane, dei criteri di selezione: li detesto, è un comportamento irresponsabile che si ripercuote sui tempi di attesa di tutti coloro che inviano proposte editoriali. 
Però inviare a una sola casa editrice è fin troppo corretto: ti consegni a un'attesa di mesi senza sapere se il tuo manoscritto sia già stato scartato o se giaccia ancora intonso su qualche scrivania. Selezionane altre quattro o cinque che ritieni potrebbero essere interessate alla tua opera e invia il manoscritto con le stesse modalità che hai usato per il primo editore. Se e quando riceverai da una di loro un'offerta che ti sentirai di accettare, il tuo primo pensiero sarà di scrivere agli altri dicendo che l'opera non è più disponibile. È un comportamento corretto che farà risparmiare loro tempo vitale e sarà molto apprezzato.

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