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Re: Raccolte di racconti di CdM

sefora ha scritto: grafico e impaginatore
Direi più un designer della comunicazione, in questo caso, in quanto serve mettere giù le basi dell’identità visiva della rivista, oltre che la progettazione ed elaborazione del prodotto-rivista finito. Senza l’identità di base, dopo il numero “zero”, a voler continuare, si resta senza nulla come riferimento specifico, e non va bene nell’ottica di avere un progetto che debba avere una continuità. 😉
Posso provare a sentire qualche collega se è interessato a un progetto di questo tipo, ma per il tipo di carico di lavoro richiesto, combinato alla forma gratuita, reputo più probabile che a rispondere siano studenti all’ultimo anno di facoltà, o neolaureati che non hanno molti clienti all’attivo e hanno bisogno di sponsorizzarsi.
Se volete lanciare l’iniziativa, ho aperto anche il canale con AIAP e con gli studenti iscritti all’associazione. Posso chiedere direttamente a loro. Ditemi voi 😊

Re: Raccolte di racconti di CdM

Perfettamente d'accordo con @swetty.
Per quel che è il mio parere – e anche un po' la mia filosofia – o le cose si fanno bene, in maniera ragionata e con un progetto ben preciso, oppure è meglio lasciare stare.
Per una rivista di questo tipo gli aspetti da tenere in considerazione sono:
  • la scelta dei racconti. I racconti da pubblicare devono essere di ottima qualità, perché deve essere un piacere leggerli, mentre la maggior parte dei racconti contenuti in officina sono esercizi o prove per migliorare, perché l'attuale scopo dell'officina è questo.
  • i racconti scelti devono essere editati in maniera professionale. Quindi serve un editor professionista (o più di uno, se del caso) disposto a farsi carico del lavoro, se non con compenso iniziale, con almeno una prospettiva di guadagno in percentuale sul prezzo di vendita del singolo volume.
  • la rivista deve essere studiata e impaginata in maniera professionale. Stesso discorso, quindi, che per l'editor: serve un designer professionista che si occupi dell'identità di marca della rivista e del suo sviluppo dal punto di vista grafico. E anche costui va pagato in qualche modo, perché il lavoro è lungo e anche di un certo calibro.
  • la rivista deve avere un piano editoriale. Serve qualcuno di competente che lo possa redigere.
  • la rivista deve avere degli sponsor, quindi persone o aziende che vedono nel progetto la prospettiva di un ritorno economico, qualora ci inseriscano la pubblicità della loro attività. Gli sponsor vanno cercati, esaminati e convinti a investire nel progetto. Dal loro investimento si dovrebbe essere in grado di pagare i professionisti di cui sopra, e magari anche gli autori, se del caso.
Se ho dimenticato qualcosa, chiedo scusa in anticipo :bandiera:
In sostanza, l'idea è ottima, ma va organizzata in un certo modo, anche e soprattutto nel caso di un numero di prova: la prova deve servire a testare il prodotto per quello che deve essere. Una versione peggiore e abbozzata porterebbe un riscontro non conforme con l'identità effettiva che dovrebbe avere.

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