Silverwillow ha scritto: A me non è mai capitato che mi si chiedesse di cambiare o snaturare un romanzo. Sarebbe stato un dilemma morale interessante e complicato ( probabilmente ci starei ancora pensando su, senza venircene a capo ). Mi è capitato di scrivere un romanzo apposta per un certo concorso e un certo genere (che non leggo e non amo) e questo è il massimo di compromesso che sono disposta a fareA me è capitato sia di scrivere due romanzi (GN) su esplicita richiesta di due diverse CE, sia di modificare mie proposte. Nel primo caso (richiesta delle CE), una delle due era una tematica che avrei già voluto proporre io e la seconda una storia reale che non conoscevo, ma che dopo attenta valutazione ho accettato. In entrambi i casi è andata bene: il primo ha ricevuto una ristampa e dopo 3 anni una riedizione con altro editore in allegato a un noto quotidiano; il secondo ha ricevuto due premi importanti ed è stato tradotto in due lingue. Ho avuto fiducia ed è stata ben riposta.
Nel caso descritto nel post precedente (storia ancora inedita a cui sto lavorando), il soggetto da me proposto è stato cambiato in alcune parti, ma l'idea di fondo è rimasta la stessa. Partivo con elementi del tutto soprannaturali, l'editor ha preferito che ogni cosa fosse soprannaturale solo in apparenza, ma di fatto scientificamente spiegabile o comunque molto verosimile. In più mi ha chiesto di rendere maggiormente "complicati" alcuni passaggi, ai quali si arrivava (a suo parere) un po' troppo semplicemente, dando l'effetto classico di alcuni film, del tipo: "See e come cacchio ha fatto?"
Ho faticato un po', prima di accettare l'idea, poi ci ho ragionato su e ho compreso che le dritte erano giuste. Su alcune altre cose, invece, ho negoziato, o ho solo spiegato meglio ciò che intendevo. Mi è anche stato chiesto di accentuare alcuni conflitti e di aggiungere maggiori flashback e narrazioni parallele, per dare una struttura narrativa più moderna e simile alle serie TV (la casa editrice tratta spesso i diritti anche con Netflix).
Altri editori, su altre storie, mi hanno chiesto un taglio più internazionale, al fine di venderne i diritti all'estero (e così è stato, una storia in particolare ha ricevuto traduzioni in tre lingue).
Non ne faccio una questione morale, se andasse contro la mia moralità non lo farei in partenza o sceglierei una CE più adatta al genere o ai contenuti, oppure meno "controllante".
Come ho detto, è una questione di fiducia.
In compenso, per una questione morale ho rifiutato che uno dei libri fosse candidato a un premio, che sebbene noto non mi piaceva come ideologia (degli organizzatori e dei membri scelti come giuria). Ho spiegato le mie motivazioni, l'editore le proprie (di natura economica), ma alla fine ha prevalso la mia opinione.