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Re: Solo questo

@Bob66 grazie per le parole di conforto. 
Ho delle immagini in testa che ancora non riesco a sintetizzare, quindi diciamo che i tuoi versi hanno colmato un mio vuoto espressivo e in questo li ho trovati preziosi. 
Sul resto, il doppio registro della scrittura è il suo ruolo diverso da altre forme espressive, allora: Io ho una formazione estetica (nel senso della filosofia dell'arte) e tendo a astrarre il linguaggio dalla sua struttura. Per quel che riguarda l'uso di un'attività creativa per guardarsi dentro la scrittura è un'ottima forma espressiva, ma anche la pittura o la musica aiutato a tirare "fuori i propri demoni". Poi ogni linguaggio ha un suo dosaggio di logica e istinto.
Mentre per quel che riguarda lo scrivere per molti o per sé stessi concordo su queste diverse destinazioni ma la questione a mio avviso è ancora più delicata. Credo che l'idea che un'epoca ha di sé è destinata a modificarsi nel tempo anche in modo poderoso. Questo riguarda anche la scrittura e l'idea di successo o di qualità che conferiamo a delle opere letterarie. Le determinazioni sociali, culturali e economiche che premono sul nostro modo esprimerci sono un mare in cui nuotiamo e di cui riusciamo ad avere una percezione solitamente molto parziale. Personalmente avverto il senso morale di questo tipo di determinazioni, e credo che l'essere degli autori moderni implichi uno sguardo forte sulle cose. Spesso è una qualità innata ma che come tutti i talenti può essere affinata. 

Re: Solo questo

@Bob66 ciao. 

Credo che questa poesia rimarrà nei miei ricordi a lungo, per via di una casualità così fatale: ho vissuto in quei giorni l'esperienza di cui parli.
Aprire il forum e trovare proprio in quel momento le tue parole, un abito che calzava quello che stavo vivendo. Scritte altrove, un abito confezionato per un'altra storia... Eppure tengono assieme emozioni e sfumature più grandi di un'esperienza privata. Un Lampo nel buio.
Mi interrogo spesso su quanto oggi abbia ancora senso (e nel caso quanto) parlare di università nell'arte. Penso che un'opera creativa sia un atto umano che vive tra persone emotivamente ricettive. Qualcosa che parte da noi, del nostro essere vivi, e che gettiamo fuori di noi. A volte ci rivolgiamo a molti, a volte a poche persone, altre a una soltanto. Oggetti emotivi e emozionanti in grado di mettersi in comunicazione con le persone. E non può essere qualcosa legato alla quantità, al numero. Non si pesano le emozioni.
La tua poesia scivola come una carezza tenera e dolorosa allo stesso tempo e mi lascia con un finale che sento aperto: quegli occhi azzurri. Che possono essere allo stesso tempo quelli di lui o di lei, un filo invisibile, che tiene assieme la capacità di inventare. E dunque di essere vivi.

Sto cercando di fermare in dei versi la mia esperienza. Non ho ancora le parole giuste, allora non posso far altro che aspettare. 

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