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Re: Vecchie case coloniche - audiopoesia di Bob66

Eccomi! :D 

Prima ancora di vedere il video ho letto la poesia e sono rimasta affascinata dalla potenza descrittiva dei versi. Per rappresentare la maestosità e la longevità della natura hai attivato tutti i sensi e il risultato è stato eccellente: sei riuscito a farmi attraversare un percorso sensoriale stando comodamente seduta sulla mia poltrona. Riuscire con le parole a descrivere e trasferire ciò che i sensi catturano non è affatto facile; non basta essere un buon narratore, ci vuole sensibilità, capacità di ascolto, empatia, genuinità...

Molto bella anche la chiusa: la consapevolezza della caducità umana accentua la distanza tra l'io narrante e l'uomo moderno presuntuoso, l'uomo che guarda il passato dall'alto in basso, ma che non ha il coraggio di fermarsi per guardarsi dentro, e intorno.
Che dire Bobbino? Sei tornato a plasmare i versi con il tuo poetare inconfondibile. Bravo!  :metal2:

Riguardo al video, ho trovato l'intonazione e il ritmo molto migliorati; avrei evitato di inserire il testo perché lo trovo superfluo. In assenza del recitato avrebbe un senso, ma in questo caso finisce per distoglie l'attenzione dal resto. Proverei a inserire una base musicale che accompagni la voce.

Ti lascio alcune proposte riguardo alla punteggiatura e qualche piccolissima pulce.  :asd:
Sale il respiro dalle fondamenta ha scritto:Sale il respiro dalle fondamenta perché così sono venute alla luce,
dalla terra umida e scura. Sale
dai bestiari inviolati dei vespai
Prova a rileggerlo così. Diventa più scorrevole e l'assenza del verso non pregiudica la comprensione.
  ha scritto:Bob66 elegie appese all’oblio degli uomini
che pensavano vuoto il mondo
in loro assenza. Invece la vita brulica
guarda, dentro e fuori del legno
negli interstizi dei mattoni
nella polvere dei pavimenti
nelle fuligginose anime verticali
delle assopite canne fumarie
Al posto della virgola inserirei il punto,  per dare più respiro alla strofa e per isolare la parte dedicata alla vita della natura.
  ha scritto:Bob66Io solo qui, a spendere fantasie
innanzi l’atto compiuto dei rampicanti,
ad assegnare arbitrariamente
un corpo e una mente alle figure,
Qui, invece, farei il contrario: il punto crea una pausa tra due versi che, secondo me, richiedono continuità.
  ha scritto:Bob66ora
riflesse ai margini dell’occhio interiore
fantasmi di insensatezza inimmaginabile
alle odierne vite finalizzate, nell’assurdo
confronto tra asettiche idealizzazioni
e presunta impudicizia del vivere
a stretto contatto con gli animali
come animali, senza vergogna
Qui ti sei superato.  :asd: Battute a parte, questa è l'unica strofa che trovo "stonata" nel contesto. Non avverto in questa la liricità che caratterizza le altre strofe. Secondo me potresti migliorarla modificando la punteggiatura e sostituendo qualche termine anche a favore della scorrevolezza e dell'interpretazione.

Una domanda: c'è una motivazione per cui non inserisci mai il punto a fine strofa?

Complimenti e bentornato, Bob!  :super:

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