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Re: Approccio al genere storico

Brutus ha scritto: mar feb 02, 2021 11:53 am Concordo, non è l'approssimazione che mi preoccupa ma proprio la possibilità di cadere nell'errore di creare personaggi e vicende poco aderenti al contesto. Con "trama leggera" non intendevo assolutamente svilire Follett, tutt'altro. Ho preso ad esempio proprio lui perché riesce a narrare di Medioevo senza risultare pesante, anche se alcune volte "tira la corda" con personaggi, soprattutto femminili, un filino troppo moderni nel pensare e agire. Il linguaggio è l'altro aspetto che mi preoccupa. Come risultare realistico senza finire per scimmiottare il volgare dell'epoca?
Sempre la mia opinione da non addetta ai lavori: piuttosto che scimmiottare il volgare, per le classi sociali basse e meno istruite io userei un linguaggio più povero, ad esempio con meno sinonimi, qualche termine volgare (anche se ci sarebbe da fare tutto un discorso sulle "parolacce" nel Medioevo -secondo l'epoca- che non sono qualificata a fare) e perché no, chiari errori di grammatica. Congiuntivi mancanti, "c'ho", "a lui glielo ho detto". Un linguaggio invece più ricercato e corretto sarebbe adatto ai chierici e ai religiosi. Per la nobiltà temo dipende molto da quale Medioevo vuoi trattare: per dire, ai tempi di Carlo Magno erano molto più "rozzi" che nel '300.

Il comportamento femminile si cura con la documentazione, tenendo presente che spesso le donne di cui ci sono giunte biografie dettagliate non sono proprio figure ordinarie. Poi ripeto, trattandosi di un romanzo ci sta qualche sbavatura leggera come "licenza d'autore" ;-)

Re: Approccio al genere storico

La mia opinione da due soldi da non-esperta: a meno di voler fare una sorta di pastiche o esperimento linguistico, non vedo perché non si dovrebbe utilizzare un linguaggio moderno, nei limiti della logica. Non so cosa intendi per "trama leggera", ammetto di aver letto solo "I pilastri della terra" di Ken Follett e la trama mi è parsa tutt'altro che leggera, con sotterfugi, colpi di scena e via dicendo. Però resta plausibile per un contesto medievale.
La saggistica è utile per il contesto, l'ambientazione, la condizione femminile e via dicendo. Da lettrice di romanzi storici, personalmente mi dà molto più fastidio un'ambientazione approssimativa che non un dialogo leggero e con un linguaggio attuale.

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