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Re: La partita

Ciao @Domenico S.
un'ottima Intro la tua, pardon, incipit!

"Nel 2007, divenne impossibile per un umano battere il computer a scacchi. Nei 2023, l’Unione europea implementò Intro, un sistema informatico che consigliava i funzionari sulle migliori politiche pubbliche. Nel 2035, i cittadini dell’UE votarono, a stretta maggioranza, che Intro avesse il potere di decisione finale. Nel 2043, Intro divenne il reggitore di un governo globale. Nel 2056, il mondo era diventato un’utopia senza precedenti. Tutti i cittadini dormivano dalle otto alle dieci ore, lavoravano cinque ore al giorno e avevano a disposizione il resto della giornata per nutrirsi dell’ottima alimentazione bilanciata decisa da Intro e per dedicarsi ai loro hobby e alle loro passioni. L’ultimo libro di filosofia mai pubblicato si intitolò "La storia è finita," firmato collettivamente da tutti i filosofi del mondo."
Mi piace come hai utilizzato un dato reale, un fatto avvenuto nel passato, per basare le successive conseguenze, rendendole plausibili e mettendo fin da subito in chiaro che la sospensione dall'incredulità era fondata.
Unico appunto: so che è una scelta e che anche così non è sbagliato, ma valuterei la possibilità di eliminare la virgola dopo il sintagma preposizionale iniziale.

"era ormai una noiosissima gabbia dorata". Eliminerei "noiosissima". Il concetto è reso da quel "gabbia dorata".

"Peccato che, dal 2007, era diventato matematicamente impossibile per un umano vincere a scacchi contro il computer, in quanto la macchina era in grado di prevedere ogni partita mai giocata o ancora giocabile." --> valuterei l'opportunità di fare a meno di questo. Hai già chiarito all'inizio che dal 2007 i computer erano imbattibili a scacchi.

"Giovanni, un idraulico semi-alcolizzato di Potenza (diventare alcolizzati del tutto era impossibile, dato che Intro decideva quanto ti spettava da bere)" ahahah bellissima.

"La notizia (che, dopo tanti decenni, un umano avrebbe sfidato un computer a scacchi) fece scalpore e divenne subito internazionale. Ci fu curiosità sulla richiesta dell’idraulico Giovanni di muovere per primo. Era stato teorizzato, da grandi scacchisti del passato, che il bianco avesse un infinitesimale vantaggio sul nero, poiché aveva la prima mossa. Si pensò che Giovanni (il classico genio sotto mentite spoglie) si ritenesse in grado di giocare la partita perfetta, l’unica partita, fra le bilioni del database di Intro, che gli avrebbe permesso di vincere. Molto meno probabile che vincere una lotteria. Molto meno probabile che ci fosse vita su altri pianeti. Una piccolissima, quasi inesistente possibilità. L’unica, però, che avrebbe permesso alla donna e all’uomo di liberarsi dalla benevola dittatura del computer."
Forse questa parte è un po' troppo didascalica.

"Fino a quel momento, non aveva fatto nulla che fosse contro il regolamento della federazione scacchistica internazionale, perciò l’arbitro non intervenne." XD

A parte qualche breve appunto, che comunque ha valore di opinione personale, il racconto mi è piaciuto. Una società così utopica da essere, in realtà, una dittatura morbida. Il futuro sarà questo? Può essere: in un certo senso, è già il presente.
Nonostante una trama lineare, il finale resta un po' nebuloso e, in un certo senso, spiazza.
Alla prossima
M

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