Lo specchio gli rimanda la sua immagine. Novantaquattro chili distribuiti malamente su un corpo piccolo e tondo. Da un po’ di tempo la fronte stempiata lo disturba più della ciccia che si porta dietro.
Deve prendere una decisione una volta per tutte. Le sessioni forzate di ginnastica, dettate dall’app gratuita, non hanno dato risultati. Si passa una mano sulla
faccia, un’occhiata alla finestra, piove, il tempo non aiuta.
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Anche una descrizione fuori dagli stereotipi che vedrebbe il solito investigatore alto e snello, invece grasso e basso, mi pare buona.
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Emanuele Ponzi sorride fra sé e sé, ricama sulla scena del delitto nella sua mente.
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Credo che non sia un nome a caso. Ricorda il famoso Tom Ponzi, investigatore privato e criminologo, morto negli anni novanta.
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La signora Anna Ciccotti ha chiamato i soccorsi dopo aver constatato, attraverso i vetri della porta finestra, che il suo datore di lavoro giace disteso sul pavimento della camera da letto. Le serrature dispongono di un meccanismo elettronico e il telecomando è sul tavolinetto di cortesia ai piedi del letto. La vittima si è chiusa dentro: Riccardo Ferrari, dopo essere annegato, ha indossato abiti asciutti, si è profumato, pettinato, si è adagiato sul tappeto della camera da letto e si è cosparso di petali azzurri, infine, ha chiuso ogni accesso alla stanza. Non sono state trovate impronte diverse da quelle della vittima. Assurdo.
L’assassino ha fatto un lavoro maniacale che deve aver richiesto tutta la notte.
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Un omicidio senz'altro misterioso. Ricordo un omicidio in un caso risolto da Maigret, magari @Marcello potrebbe aiutarci, dove la vittima, donna, viene uccisa assieme alla figlia, e le porte vengono trovate sprangate... Roba degli anni quaranta, o cinquanta, dove la tecnologia non esisteva. Oggi però, non sarebbe un caso eclatante. Però vi è una novità, è pure affogato: mistero da svelare
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La ragazza si gira, muove il suo bacino rotondo con la grazia di una danzatrice, lui s’incanta per un paio di minuti: è solo per quello che la tiene, perché lo risveglia puntuale ogni mattina e il merito non è della caffeina. Quella sensazione lo costringe a pensare di nuovo al suo aspetto fisico.
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ma sì! umanizziamo questo personaggio. Sono più credibili quando mostrano il loro lato debole.
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Da qualche parte deve pur cominciare.
Dalla domestica? È lei che ha chiamato i soccorsi pensando che il povero si fosse sentito male. La donna lavora in casa della vittima da tre anni, single, niente figli…
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E le domestiche... sanno tutto di tutti. Sono un archivio di informazioni.
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Minacce e insulti di haters incavolati. La pista che segue la polizia è difficile, quasi impossibile.
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la pista social non è male. Solo che allarga all'inverosimile il campo delle indagini.
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Un gigante palestrato, alto almeno venticinque centimetri più di lui, gli porge la mano, la stretta è forte e decisa.
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Vuoi dare un indizio o è solo un diversivo?
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Fiorista, gay, vestito di rosa…
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Come immaginavo: un diversivo.
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— Passava meno tempo con gli amici, con me non si confidava più volentieri. Non era contento…deve essere successo qualcosa tra loro.
Riccardo era preoccupato, aveva paura che il ragazzo rivelasse tutto al vecchio. Io, invece, credo che lo stesse ricattando, anche se lui non lo ha mai detto. La polizia non mi ha creduto, sono tra gli indagati, lo sa?
— Purtroppo lei non ha un alibi. Il corpo era cosparso di petali azzurri? Che ne pensa?
—- Ortensie, in questo periodo sono fuori stagione, le compriamo dall’Olanda. Naturalmente nel negozio ci sono ma questo non vuol dire che io…— l’emozione gli rompe la voce, non riesce a continuare.
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Mi pare che ovvio, l'assassino che lascia firme non esiste.
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Quando lascia l’ufficio del fiorista, lo stomaco reclama prepotente, manda al diavolo il caso e va a ordinare un Gran Crispy McBacon.
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A stomaco pieno si ragiona meglio
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Sazio e soddisfatto torna nel suo studio. La segretaria lo avverte che Sandro Ferrari lo ha cercato, ma quello è il momento del suo sonnellino, si chiude in ufficio, si sdraia sulla poltrona, chiude gli occhi. Il panino era ottimo, gli basteranno quindici minuti, forse venti e poi richiamerà il suo cliente.
Quando solleva le palpebre sa di essere in ritardo. Non ha tempo per richiamare il cliente.
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Il signor Ferrari è un personaggio da considerare e ritenere capace di tutto.
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— Posso vedere la terrazza? Dal giardino ci si può accedere?
— Certo. Può andarci da solo, basterà che faccia il giro della casa e ci si ritroverà davanti, io aspetto qui, mentre sbrigo alcune cose.
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per dire la verità io ho da subito pensato che ci fosse una piscina...
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Sul pavimento nota una traccia sbiadita, il disegno di qualcosa che ha sostato ma poi è stato rimossa. Sposta il tavolo e le sedie e per vedere meglio, sale, con non poca fatica, su una di quelle, inquadra per intero la sagoma appena visibile che copre alcuni metri quadrati. Il sospetto diventa reale quando scende dalla sedia e apre un armadietto che contiene pochi oggetti: un paio di guanti, una lattina di impregnante e della polvere sparsa da un sacchetto aperto su un ripiano.
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la lampadina si accende.
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— non c’è una piscina nella villa?
— No, mai stata.
— è sicura?
— Certo, l’avrei vista, non crede?
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Il dubbio deve essere confutato
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— È proprio sicura che in casa non ci sia una piscina?
— Certo che sono…aspetti, quando sono arrivata qui, tre anni fa, sul terrazzo ne ho vista una di quelle gonfiabili, mi disse che non sapeva prendersene cura e di non avere la voglia di farlo, non so che fine abbia fatto quella piscina.
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La piscina salta fuori, alla fine
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— Si, nella foto è più giovane, ma credo che questo sia proprio il tecnico.
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la sagoma dell'assassino si comincia a intravedere nella costruzione- cloro- amico-tecnico.
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Mentre aspetta prepara con cura l’ambiente, Quello che dirà il suo cliente, forse, fornirà prove definitive.
Mette il microfono dietro la cornice del calendario, posiziona la sedia dall'angolazione giusta, pianifica le domande per riuscire a saperne più possibile.
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Questo è poco professionale..
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— Allora? Abbiamo incastrato quel maledetto amante dei fiori? Si toglie il cappotto e lo getta su un divano in un angolo.
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Non capisco perché ce l'ha con lui! Sicuramente sa che è gay, continuare a chiedere la sua incriminazione non consentirebbe di collocare l'omicidio tra gay, cosa che mai il Ferrari vorrebbe?
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Emanuele non capisce la sua reticenza, lo incalza.
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Infatti, questa reticenza lo dimostra
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— Si, è Luca, un amico dei tempi dell’adolescenza, un nullafacente.
— Lei sapeva che suo figlio… Che vedeva anche uomini?
— Questo è solo un pettegolezzo messo in giro da quel maledetto…
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Credo che mentalmente il Ferrari cerchi di non ammettere a se stesso la dura realtà
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—
— Luca? Non è possibile, io non l'ho mai saputo.
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Da non credere. Il Ferrari continua a non volere ammettere che sapeva. Nessuna relazione con donne, a parte via social, ma è un mondo virtuale. Se frequentava la casa del figlio, aveva le idee chiare sul figlio
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— Invece, io credo che il ragazzo abbia clonato il telecomando delle serrature elettroniche, che abbia riportato la piscina in quel terrazzo per trascorrere una piccola vacanza lontano da tutto; la domestica aveva due settimane di ferie. Credo che poi abbia ucciso suo figlio perché ha capito che Riccardo avrebbe preferito morire, piuttosto che rivelare a suo padre la sua sessualità. Luca ha avuto tutto il tempo per mettere in pratica il suo piano. I petali servivano per gettare i sospetti sul fiorista. Uno sciocco tentativo.
Ferrari impallidisce.
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Il caso sarebbe risolto.
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— Perché arrivare a uccidere, perché ….
— Luca deve aver compreso che la persona più importante per Riccardo fosse suo padre, e che sarebbe stato sempre così.
In questo modo si è vendicato anche di lei, ora Riccardo è solo nella memoria, fisicamente non appartiene a nessuno.
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Movente poco credibile. Solo una rottura tra loro, magari per dissapori diversi, o un altro uomo nella vita di Riccardo, poteva scatenare l'omicida.
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Vada a parlare con la polizia, deve dire la verità, anche del cassetto segreto. Potrebbero esserci delle prove decisive per incastrare Luca.
Si salutano sulla porta, Ferrari sembra rimpicciolire sotto il suo cappotto.
Emanuele va in cucina, si concede un caffè, senza panna, né zucchero.
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Un finale che lascia l'amaro in bocca. Un padre costretto a cedere, alla fine, alla dura realtà, che sempre ha cercato di non vedere. Ti segnalo, che per dovere professionale, il Ponzi dovrebbe essere lui a presentarsi alla Polizia. Ho trovato alquanto superficiali le prove che Ponzi ha trovato e come le ha trovate. Mi domando cosa avesse fatto mai la Polizia a livello investigativo. Certamente, ti premeva mettere in mostra il personaggio di Ponzi, giustamente. Mi sarebbe piaciuto che fosse stato Luca a raccontare l'incontro in piscina e come lo affoga e inscena il tutto.. Accontentiamo!
ciao e grazie
