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Re: [Lab 8] Sterrennacht boven de Rhône

ciao @Mina

Per me non è semplice commentare in genere i tuoi racconti. Pensò però che affronti un genere per niente facile. Io dico sempre che scrivere di tempi futuribili non basta descrivere le tecnologie del momento: bisogna anche saper individuare "Il pensiero umano" del momento. In tanti si sono  cimentati  a partire da Verner. Ma in quell'epoca si mirava al futuro come esplorazione e invenzione. Poi qualcuno ha osato andare oltre, come George Orwell, dove lui immaginò il mondo tecnologico e il suo impatto sulla umanità. In questo racconto si coglie benissimo un futuro solo tecnologico che non ha impatti sui due fratelli. Infatti, se togli la parte tecnologica e futuristica, rimane una comune storia di fratellanza, che poteva essere ambientata dovunque.
Non so se è stata una tua deliberata scelta, dipingere questa umanità che ha oltrepassato lo spazio in cui è sempre stata rilegata e ambientata su di un'altra terra ostile. Mi è piaciuta l'idea di "questo cielo stellato" che pittoricamente hai tentato di inserire. Avresti dovuto inserirlo sotto spoiler, avrebbe condotto a una diversa lettura dell'idea di vita lunare che traspare in modo evidente. Certo, citi: 
Mina ha scritto: «Guardare le stelle mi fa sempre sognare, così come lo fanno i puntini neri che rappresentano le città e i villaggi su una cartina. Perché, mi chiedo, i puntini luminosi del cielo non possono essere accessibili come quelli sulla cartina della Francia?»
Vincent Willem van Gogh, Lettere a Theo
 Questo passo, sapendo del suo quadro " Notte stellata sul Rodano", lo avresti dovuto infilare meglio al fine di essere ben chiaro il sessaggio melanconico del grande (sfortunato) pittore. Ciao a presto. (y)

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