Adel J. Pellitteri ha scritto: la storia, al contrario di @bestseller2020, io la vedo, forse lui intende dire che c'è più descrizione del contesto che circonda la barbona rispetto al sentimento di rancore e vendetta; a me pare faccia parte del crescendo narrativo. Certo violentare una barbona di tale zozzeria sarebbe davvero dura anche il più perverso degli uomini, ma alla nefandezza umana non poniamo limiti.Prima cosa: io non ho detto che non c'è storia. Ho detto che non c'è sorpresa. Però la sorpresa equivale a una buona storia.
Subito ho affermato che Monica, avendo deciso di camminare lungo il tracciato della sua sinossi, avrebbe avuto meno chance.
Adel J. Pellitteri ha scritto: Al massimo la storia, la butto lì, poteva impiantarsi rifacendosi alla violenza da parte dello stesso uomo e con la stessa motivazione quando la donna era ancora giovane. Evento che avrebbe finito per trasformarla in una senzatetto in attesa di vendicarsi (a quel punto anche l'uomo potrebbe essere diventato un barbone; un reietto come costui lo meriterebbe. E almeno una soddisfazione la nostra povera amica l'avrebbe avuta ).@Adel J. Pellitteri siamo nella stessa posizione. Infatti, io le avevo suggerito di aprire al passato e creare un raccordo con il suo aggressore.
Adel J. Pellitteri ha scritto: 'infarto non guarda in faccia nessuno quindi anche l'uomo duro e senza scrupoli può rimanerne vittima, in questo caso specifico non perchè si sia messo paura nel vedere la donna, ma per pura coincidenza. Il sussulto, la sudorazione e il pallore sono sintomi comuni sia nello spavento sia nell'infarto.Ci mancherebbe. L'infarto per divina provvidenza ci può stare. A me non è piaciuto, poiché @@Monica, tu hai dato un timbro che ci stava bene ad essere incanalato in un triller psicologico. Io ci avrei visto un finale del genere:
"Lina incontra il suo aggressore che conduce per mano la figlia adolescente. Lui ha occhi solo per lei. Li guarda felici e avverte una rabbia potente. Non trova motivazione alcuna al fatto che un uomo del genere, possa mostrare amore per una del suo stesso sesso: una futura donna. La rabbia diviene forte al pensiero di un trattamento nei suoi confronti disumano e viceversa tanto amore per la figlia. Da qui il gesto di follia: Lina accoltella la bambina e la uccide di fronte agli occhi di suo padre.
Questo è un finale forte. Psicologicamente, avresti potuto inventarti una sorta di amore e odio tra Lina e il suo carnefice... non so se mi spiego... ciao donne