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Re: [MI 173] Il peccato di frate Jordano

ciao @Alberto Tosciri . Mi è spiaciuto veramente non essere tra voi a questo contest... Ho avuto problemi seri, per fortuna risolti.

Io sono stato un anno a studiare dai frati francescani a Bonorva. Un vecchio convento adattato per ospitare noi ragazzi "abbandonati" ma non da Dio.
Ogni giorno si pregava due volte alla mattina e alla sera. I frati sapevano tutto di noi anche perché erano i nostri confessori. Secondo te quale peccato avremmo mai potuto confessare noi dodicenni, a parte gli atti impuri? :facepalm: A fine anno scolastico me ne andai via perché ebbi paura che mi volessero far diventare frate, e a me , piaceva la vita, anche se la vedevo come un carcerato.  Mi sono rimasti nel cuore. Tanti erano ricchi e aveva messo a disposizione tutti gli averi per la confraternita. Credo che i francescani siano la parte migliore di quel che rimane del mondo religioso. Hai scritto un racconto che all'inizio mi ha preso. Poi, con il finale, mi sono domandato: cosa è questo finale? Secondo me ne avevi uno migliore. Forse non hai voluto calcare la mano. Con i tempi che viviamo, ci sono persone troppo ignoranti per capire cos'è la vita chiusi in un convento, e su come la potrebbe pensare uno che vi è stato dentro. Comunque, sfoderi la tua solita verve, ma forse il finale andava pensato. A parte che, quasi ho creduto che il vecchio frate, avrebbe confessato che non lo era neanche, un frate. Chissà perché ho pensato questo. Ciao a si biri... (y)

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