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Re: [Lab 9] Il Favoloso Processo - Eva (cap. 4 di 4)

Ciao, @maxgiglio e bentrovato al contest estivo.

Cos'abbiamo qui?
In un immaginario processo, quattro donne del mito, della storia, della letteratura e delle favole, in veste di querelanti, espongono le loro lamentazioni al Giudice; le loro vicende "personali" diventeranno altrettanti esempi della difficile (ancora oggi) condizione della donna nella società.

Storia.
È architettata in modo assai semplice. Di fatto si tratta di quattro monologhi (cosa che "tradisce" la sua origine di piece teatrale) cuciti insieme con l'espediente delle interazioni col Giudice. 
Giudice che, di fatto, rimane molto sullo sfondo. Dell'annunciato processo, in effetti, non vi è traccia, ma la cosa, se devo essere sincero, non mi ha disturbato più di tanto. Il messaggio dell'autore arriva lo stesso forte e chiaro e, a mio avviso, non risulta sminuito o depotenziato dai dialoghi brillanti. Gli stessi, infatti, sono intrisi di pungente ironia, sicché il lettore, che sul momento può anche apprezzare la trovata brillante, è certamente in grado di cogliere il sottotesto molto più amaro. 
Del resto, ho amato alla follia un film come "La vita è bella", di Benigni, da alcuni accusato di svilire il dramma dei campi di concentramento. Si trattava ovviamente di un'idiozia: il fatto che il protagonista, come si vede nella pellicola, sentisse il disperato bisogno di "recitare" una favola allegra a beneficio del figlio, rappresenta la più tangibile condanna delle inumane condizioni cui erano sottoposte le vittime dei lager nazifascisti.
Tornando al tuo racconto, una critica, però, mi sento di farti: il focus di questo contest era posto sui personaggi. Ecco, mi sembra che lo scopo "didattico", piuttosto manifesto, del racconto abbia finito per modellare, addirittura "piegare", le tue eroine agli scopi che ti eri prefisso. In effetti più che sembrare avere una vita propria e una propria identità, si limitano a recitare il copione che hai scritto per loro, mettendo ben poco di sé.    

Scrittura.   
Il pezzo è ben scritto. Lo stile è elegante, i monologhi sono brillanti e (in gran parte) riusciti. Qualche saltuaria imprecisione (qualche caporale non chiusa, qualche accento mancante o sbagliato...), ma si tratta di lavoro più per il correttore di bozze che per l'editor.

Personaggi.
Belli i dettagli "esteriori" dei personaggi (gli abiti, le movenze descritte, il contegno mostrato) però... tutte le tue donne sono "la stessa donna" impegnata a stigmatizzare la visione maschilista del mondo.

Concludendo.
A me è piaciuto. La tua proposta mi ha divertito e fatto riflettere. Inoltre, la scrittura è ottima. 
Certo,  è un "racconto" un po' sui generis (più un lavoro teatrale, come tu stesso hai ammesso) ma tolto questo quel che rimane mi pare, lo stesso, apprezzabile.

Ciao e a rileggerci.  
  

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