Mina ha scritto: i posarono sui suoi, vitrei,refuso, manca "occhi" (in ogni caso è un luogo comune troppo sfruttato).
Il testo è abbastanza raccapicciante nella prima parte mentre nella seconda perde parte di "credibilità" per via del lungo dialogo. La soluzione, secondo me, non è scriverne un altro ma far singhiozzare lo stesso che hai scritto, fai prendere lunghi respiri alla donna, fa che il cacciatore la esorti dopo lunghe interruzioni, alterna il parlato ai gesti tipici dello struggimento, il ripiegarsi su se stessa e simili. Insomma, mostraci tutta la sofferenza della donna e l'abilità del cacciatore ad ottenere un quadro chiaro di ciò che è accaduto. Probabilmente hai avuto un problema di spazio, magari volevi mantenerti entro un certo limite e hai sacrificato i tempi lunghi e sofferti che avrebbe meritato il dialogo. L'intreccio è apprezzabile, le scene fanno rientrare, senza dubbio, il testo nel genere pulp. Ritengo però utile un approfondimento di come il demone e la donna dovebbero "convivere" o " contrapporsi"; se lei è stata resa immortale dal demone è difficile che le abbia dato anche i poteri per sconfiggerlo. In quel caso sarebbe stato un demone molto ingenuo.
Mi piace il finale aperto.