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Re: [Lab6] Chez Mao – Pt.3

Nightafter ha scritto: C'erano anche altre due sensazioni, che lo sballo mescolava in emozioni tra loro incompatibili come l'acqua e l'olio: avvertiva una compassione cosmica per l'intera umanità, intorpidita dal sonno cieco del proprio cinismo, che ricordava da vicino l'amore universale raggiunto nel risveglio del “nirvana”.
Ottimo paragrafo. Inutile perderci in banali complimenti (capace, io, solo di renderli stucchevoli per la lunga sequenza che potrei tirare fuori). Leggerti è stato un tuffo nell'umanità malata (quando il "fumo obliante" pareva potesse portare lontano), dove un barlume di sano sentimento emerge come la famosa strofa "dal letame nacono i fior" (parole di De Andrè). Posso solo dirti che rispetto alla sinossi il pezzo risulta più ricco, realistico e di forte impatto sia come narrazione che come contenuto. Nel riassumere il tuo progetto di scrittura, infattti, sembravi puntare più sulla "jam session (ci avevi descritto chi suonava cosa con molta precisione), mentre nel racconto questa rimane in secondo piano, ovvero diventa solo il pretesto per raccontare molto di più. Il tuo pezzo merita l'attenzione di molti lettori, e mi auguro – per loro – vi inciampino sopra. 

Nient'altro da aggiungere. 

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